SUD PONTINO – Se non è un allarme poco ci manca: i comuni del sud pontino si adoperino per dare un tetto nelle prossime settimane, quando il rigore del tempo sarà ancora più palpabile, ai tanti senza fissa dimora e privi di abitazione che hanno bisogno, più che mai, sul territorio del Sud pontino. A lanciarlo è il responsabile del comitato locale del sud-pontino della Croce Rossa internazionale, Emilio Donaggio, che ha inviato una lettera aperta ai sindaci del territorio per prevenire quella che potrebbe diventare un’emergenza.
Il fenomeno delle persone che vivono al di fuori dei contesti sociali sul territorio del sud-pontino ha radici storiche, risente della crisi economica e dei fenomeni migratori, favorita dalla presenza della stazione ferroviaria “Formia-Gaeta”, la stessa e i capolinea di autobus che diventano centri di ritrovo, per donne e uomini, senza dimora. Donaggio osserva come nel corso di questi anni le unità di strada della Croce Rossa Italiana, formate da volontari che hanno svolto corsi propedeutici a svolgere un’attività che richiede formazione e alla base motivazione, hanno sempre assistito uomini e donne che vivono in strada, in cattive condizioni igieniche e di salute, affetti da malattie causate dalla sbagliata nutrizione e da disturbi psichiatrici.
“Grazie ai nostri volontari e all’impegno di risorse economiche del Comitato abbiamo acquisto un Camper adibito a Unità Sociale di Strada. Possiamo annoverare molti successi di senza fissa dimora affetti da handicap fisici e mentali, con grave difficoltà di relazione, che hanno trovato soluzione grazie al supporto della nostra “Unità di strada”. Per qualcuno di loro, c’era stato segnalato che venivano abusati, anche fisicamente nelle ore notturne, da persone senza scrupoli e privi di considerazione della dignità umana – osserva Donaggio nella lettera aperta ai sindaci dei comuni del Golfo – Per due casi, una donna e per un uomo, ambedue affetti da gravi handicap psicofisici, abbiamo ricevuto plausi e lode per la dedizione mostrata, da parte degli ambasciatori che hanno, altresi, incaricato funzionari a condividere e farsi promotori per la ricerca dei congiunti e per il rilascio di un nuovo documento d’identità, necessario al rimpatrio. Da molti anni ci vengono segnalati dai vari servizi sociali sparsi sul territorio, persone che vivono in strada in pessime condizioni. Potremmo elencare tanti casi risolti e qualche caso finito in maniera tragica, Singh, per esempio, morto per abuso di alcool, nonostante la giovane età. Con lui potevamo fare di più, forse per un errore di sottovalutazione, è andato incontro alla morte”.
Il comitato locale del sud-pontino della Croce Rossa Internazionale evidenzia, poi, la sinergia con le istituzioni pubbliche e private, la realizzazione di una rete sociale che ha coinvolto numerosi cittadini, associazioni sociali, associazioni di categoria, imprese pubbliche e private, ricevendo donazioni di beni e sostegno alimentare, tutto finalizzato a coprire i bisogni dei svantaggiati. Dopo tanti anni, finalmente è stata anche creata una struttura che accolga queste persone disagiate, grazie alla meritevole opera della Caritas Diocesana.” Purtroppo, questo non basta per togliere la presenza sul territorio dei senza fissa dimora e privi di abitazione. C’è bisogno – auspica Donaggio – di una fase intermedia che faccia da ponte dalla strada all’accoglienza nella struttura, non da tutti accettata. La nostra associazione continuerà l’opera in favore dei vulnerabili, anche se priva di contributi economici da parte delle istituzioni che sono chiamate a sostenere le iniziative delle associazioni meritevoli di essere incentivate e sostenute economicamente. Noi saremo sempre il ponte che farà recuperare alla vita sociale i senza fissa dimora e continueremo ad essere monito alle nuove generazioni, con le nostre buone pratiche”.
Saverio Forte