FORMIA – E’ stato accompagnata da una coda polemica – ma c’era da aspettarselo – il ritorno di fiamma dell’amministrazione comunale su dove realizzare in futuro il nuovo istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” di Formia grazie al maxi finanziamento della Regione Lazio e del Ministero dell’Istruzione che prevede la riqualificazione e messa in sicurezza dello storico plesso di via Emanuele Filiberto e della palestra della dirimpettaia scuola elementare “Edmondo De Amicis”. L’annuncio dell’assessore alle Opere Pubbliche del Comune Pasqualino Forte, che ha rappresentato la delegazione del comune di Formia insieme al sindaco Paola Villa e al collega all’ambiente Orlando Giovannone, prima che venisse pubblicato da questo portale era captato da un gruppo di genitori degli alunni frequentanti le due scuole di Mola che ha deciso di “irrompere” in comune durante il vertice con alcuni funzionari e tecnici della Regione Lazio.
L’assessore Forte garbatamente ha spiegato che la riunione aveva una valenza “essenzialmente tecnica ed operativa” e, chiedendo scusa per non essere stato sufficiente chiaro nell’anticipazione dell’incontro, aveva invitato quei genitori a lasciare l’ufficio del comune dov’era in corso il vertice. Questa situazione imbarazzante ha impiegato davvero poco tempo per costituire un’altra presa di posizione che la dirigente scolastica del “Vitruvio Pollione”, la professoressa Annunziata Marciano, allegava in un altro dossier inviato al sindaco Paola Villa, alla Giunta e, attraverso i capigruppo consilari, al consiglio comunale. “Collaborazione e rispetto” sono stati questi i termini più volti utilizzati dalla preside Marciano che, dopo l’ennesimo contatto telefonico con il sindaco (e sua dipendente in aspettativa) Paola Villa, ha alzato il tono della contesa: il comune di Formia ha il potere di pianificare una scelta urbanistica sul futuro della nuova scuola ma deve ascoltare e recepire quel che propone la stessa scuola interessata. La preside Marciano le sue remore e perplessità le ha messe per iscritto solo dopo aver appreso informalmente quanto sarebbe scaturito dall’incontro Comune-Regione Lazio: il nuovo istituto comprensivo Vitruvio Pollione sarà (ri)costruito nel quartiere di Mola e la Regione si è impegnata a prorogare al 31 dicembre 2020 la validità dei finanziamenti concessi, quasi 10 milioni di euro, “per consentire una decisione non affrettata, condivisa e partecipata per il bene di tutta la città.”
La preside Marciano invita gli amministratori del comune di Formia a leggersi la documentazione tecnico-amministrativa con cui la Regione ed il Ministero dell’Istruzione hanno concesso quei fondi: il nuovo plesso dovrà sorgere al posto di quello (storico) attuale. Punto. A far precipitare i rapporti, tutt’altro che idilliaci, sarebbe stato, poi, un contatto avviato dal Comune a Latina con l’amministrazione provinciale: la richiesta avanzata sarebbe stata di delocalizzare (chissà per quanto tempo) l’istituto comprensivo nell’attiguo professionale “Enrico Fermi”. Potrebbe essere una soluzione tampone per consentire i lavori della nuova costruzione del plesso ma – ha osservato la preside Marciano – “molti stanno dimenticando che il bando prevede che la nuova struttura, appena ultimata, dovrà ospitare nei successivi dieci anni l’attuale indirizzo di studio”.
L’incontro del comune di Formia con la Regione Lazio è servito nel primo pomeriggio di martedì all’assessore Forte per tranquillizzare in una telefonata la dirigente Marciano ma, sollecitato dai cronisti, il delegato ai Lavori Pubblici ha dovuto ammettere come la soluzione ubicativa nel quartiere di Mola del nuovo istituto comprensivo Pollione sia sì della lista civica di riferimento, “Ripartiamo con voi”, ma non del tutto condivisa dall’intera maggioranza. “E il sindaco Villa – ha ammesso concludendo l’assessore Forte – per prima lo sa…”
Saverio Forte