MINTURNO – Prima dell’estate, come avviene a nostra memoria da tempo immemore, la nostra amministrazione si è vantata di aver asfaltato le strade del comune di Minturno. Peccato, però, che tali lavori abbiano riguardato solo alcuni tratti cittadini e che siano stati eseguiti senza un ordine né logico né geografico, praticamente a macchia, e, inoltre, alcune strade sono state asfaltate solo fino a un certo punto”. E’ quanto dichiara in una nota il movimento civico “Minturno Libera”.
La nota prosegue: “Forse era finito il catrame? Non sarebbe stato meglio finire una strada già iniziata prima che iniziarne un’altra? Non sarebbe stato più opportuno, al posto di avere una città a scacchi disomogenei, di iniziare da un capo (nord, sud, est o ovest) e proseguire in un senso? Oltretutto, diversi cittadini delle frazioni collinari ci hanno segnalato uno stato di degrado e abbandono che non illumina per niente la città, a partire proprio dall’illuminazione pubblica, passando per le strade dissestate, con veri e proprie voragini, agli attraversamenti pedonali sbiaditi e non a norma.
Per non parlare delle strade del capoluogo e quelle che collegano a Tufo, al buio, prive di sicurezza e con crateri che potrebbero danneggiare le vetture e mettere a repentaglio i pedoni. Stessa sorte per via Simonelli che da Marina di Minturno conduce alla rotonda di Pizzo Balordo. Speriamo venga sistemata al più presto, onde evitare che automobilisti danneggiati chiedano il risarcimento danni al comune e che ovviamente pagheremmo noi contribuenti. Auspichiamo, insomma, che tutte le strade siano tirate a lucido come quelle della Tremensuoli dell’assessore D’Acunto.
Minturno Libera crede che non ci debbano essere mai cittadini di serie a e serie b, ancor più grave sarebbe addirittura creare delle disparità di trattamento tra le persone con disabilità. Inoltre, come lei stessa ben saprà, l’inclusione sociale non riguarda solo i disabili ma è un concetto molto ampio che tocca tante sfaccettature della società e che vanno affrontate tutte. Insomma, Minturno Libera crede che i veri traguardi da raggiungere non debbano essere gli effimeri riconoscimenti delle bandiere, lilla, blu o di qualsiasi altro colore, ma un effettivo miglioramento delle condizioni di vita di tutti i luoghi e di tutta la società. Bisogna salvaguardare la visione della realtà che potrebbe essere offuscata da slogan e propaganda tastando con mano il terreno, soprattutto le periferie che da sempre sono le zone che più necessitano di inclusione sociale. Non vorremmo che di questo passo si possa creare una “Mintunoceania”, ossia una città di stampo orwelliano in cui la società viene privata della coscienza critica e in cui “la menzogna diventa verità e passa alla storia”.