GAETA – Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini, ha approvato due varianti ai piani regolatori di altrettanti consorzi industriali della regione, illustrate all’Aula dall’assessore all’Urbanistica Massimiliano Valeriani. La più importante riguarda il Consorzio Industriale Sud pontino, in particolare l’agglomerato di Gaeta. Si tratta di cambi di destinazione d’uso di alcune aree. Una zona dove era previsto verde attrezzato, all’interno dell’ex raffineria Agip, è adesso destinata a nuovi insediamenti di attività produttive, un’altra in località Bevano viene riservata ad attività commerciali. Una terza, in località Zinnone, al contrario diventa destinata a verde attrezzato e parcheggi. Inoltre sono previste due nuove rotatorie su via dell’Agricoltura per migliorare la viabilità interna del consorzio.
E’ previsto, secondo quanto prescritto dal Comitato regionale per il territorio, un adeguamento complessivo della viabilità per far fronte al prevedibile incremento dei flussi di traffico. Nel corso dell’esame della delibera la più critica è apparsa, invece, la consigliera regionale pontina del Movimento Cinque Stelle Gaia Pernarella che direttamente ha lanciato strali nei confronti della classe politica del Golfo: “Ci saremmo aspettati maggiore coraggio politico da tutti quei Consiglieri di lunga data che da decenni dicono di lottare per la riattivazione dell’ex linea ferroviaria Formia – Gaeta, la più conosciuta Littorina, e che, invece, tra il consueto e bipartisan rumore di fondo delle unghie che tentano di arrampicarsi sugli specchi, ancora una volta ci hanno fatto ricredere”.
Un commento durissimo rilasciato dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale che – come detto – ha dato il via libera alla proposta di deliberazione consiliare numero 35 dell’assemblea del consorzio industriale del sud pontino, un’autentica variante al Piano regolatore generale dello stesso consorzi chee di fatto costituisce – secondo molti – è il primo passo alla realizzazione a Gaeta di un mega centro commerciale in zona Bevano- Monte Conca. “Che la realizzazione di un centro commerciale, una volta che avrà ottenuto parere favorevole dalla Valutazione di Impatto Ambientale, sia un’opportunità di riqualificazione è tutto da vedere come dimostrano numerosi casi nel Lazio e non solo – è andato già duro la Pernarella -, ma che la maggioranza abbia anche rifiutato di inserirvi emendamenti migliorativi per l’aumento del verde pubblico e, soprattutto, per la riattivazione immediata della cosiddetta “Littorina”, la dice lunga su quanto interessi l’ambiente, la diminuzione del traffico e l’inquinamento e quanto, invece, temi di tutt’altro carattere che poco hanno a che fare con il benessere dei cittadini. Al di là delle rassicurazioni giunte dai banchi dell’opposizione sul prossimo bando per la realizzazione degli ultimi due chilometri di tratta, il che la dice lunga di un accordo che già avevamo intuito in Commissione quando l’intero atto era stato rinviato all’Aula, l’emendamento che avevamo presentato puntava semplicemente al completamento della tratta ferroviaria prima dell’inizio di ulteriori lavori: un aggiustamento di buon senso che avrebbe evitato un bel po’ di camion impegnati nelle operazioni di edificazione e diminuito da subito il volume di traffico. Niente da fare – ha concluso la Consigliera 5 Stelle -, il partito unico ha deciso che non era questa la strada da seguire promettendo, per l’ennesima volta, che la Littorina a breve sarà riattivata: questa volta, riazzerate i cronometri, entro i prossimi diciotto mesi. Staremo a vedere”.
Un giudizio positivo è stato espresso nel corso della discussione dal consigliere regionale di Forza Italia di Formia Giuseppe Simeone per il quale, “con questa variante si chiude una pagina vergognosa per la zona di Gaeta”. Per Orlando Tripodi , consigliere regionale della Lega, si tratta “di un provvedimento che ridà dignità al territorio di Gaeta”. Favorevole anche Enrico Forte, del Partito Democratico, ma l’affondo della terracinese Pernarella non ha ammesso interpretazioni: “Non si tratta di un’attività di recupero di una zona degradata, un centro commerciale non serviva al territorio del Golfo”.
Saverio Forte