GAETA – Un anno di tempo, al massimo due. E’ il termine che si è concesso il consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino per dare il via al completamento della riattivazione dell’ex ferrovia Gaeta-Sparanise, la più conosciuta Littorina, a 38 anni dalla sua definitiva dismissione. Dopo una lunga istruttoria, è stato pubblicato, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale il bando comunitario per la riattivazione dell’ultimo tratto, tre chilometri circa, dalla località Bevano a ridosso della spiaggia di Serapo a Gaeta.
Il bando rappresenta l’ultimo step di un complicato iter tecnico-amministrativo che, seguito dal consorzio di sviluppo industriale, fa affidamento su un finanziamento di dieci milioni di euro che il presidente Salvatore Forte aveva chiesto ed ottenuto dal Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica che ha condiviso la finalità del Consind: la completa riattivazione dell’ex ferrovia rappresenta un importante ed innovativo elemento di multimodalità nel sistema della mobilità e dell’accessibilità su scala territoriale ed urbana. L’ex Littorina, in effetti, è stata ripristinata per quasi il 70% del suo antico e originario tracciato. Il 30 aprile 2016 il presidente Forte, insieme all’allora sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, aveva dato appuntamento a tutti presso il casello in località San Remigio, dove un locomotore era partito alla volta del centro intermodale di Bevano dove al momento termina l’ex rete ferrata. Era stata un’inaugurazione simbolica, quasi da pungolo, per sollecitare chi di dovere – Regione Lazio e Ministero delle infrastrutture in primis – ad adoperarsi per finanziare la riattivazione degli ultimi tre chilometri della Littorina, da Bevano sino al capolinea, a ridosso di Serapo. Si era concretizzato un sogno fortemente coltivato dal presidente del consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino, Salvatore Forte, e da un gruppo di cittadini costituitosi per la nascita di questa innovativa “Metropolitana del Golfo”. C’erano invece le bandiere dei Savoia e tanti cittadini plaudenti alla corsa inaugurale dell’ex allora ferrovia Gaeta-Sparanise: era il 3 maggio 1892. Il treno partì da Sparanise, nell’allora provincia di Terra di Lavoro, ora di Caserta, alle 7 e 10 del mattino per arrivare a Gaeta alle 11 dopo aver percorso esattamente 59 chilometri e 124 metri e aver attraversato le stazioni di Maiorisi, Carinola, Cascano, Sessa Aurunca e Cellole e i territori di Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Minturno, Formia e, infine, Gaeta, per lambire la spiaggia di Serapo. Nel corso del tempo, nel 1932, l’ex Gaeta-Sparanise fu accorciata diventando la Littorina, la ferroviaria Formia-Gaeta privilegiando, dopo l’interruzione dovuta alle bombe alleate, sia il traffico merci che passeggeri. Il primo sopravvisse sino al 1 luglio 1981, il secondo, il 24 settembre 1966, tra accese polemiche e proteste della popolazione, venne soppresso sostituito dal servizio bus delle ferrovie dello Stato.
Un fatto è certo: purtroppo la frettolosa chiusura della Littorina ha contribuito ad accelerare l’impoverimento dell’intero Golfo. In attesa di conoscere il soggetto imprenditoriale che permetterà al treno di raggiungere di nuovo il centro urbano di Gaeta, la riattivazione della Littorina potrebbe concretizzare un altro progetto, approntato dallo stesso Consorzio industriale, di riordino urbanistico della località di Bevano. Proprio mercoledì il consiglio regionale del Lazio, con il solo voto contrario del Movimento Cinque Stelle, aveva approvato una variante generale del Consind. Complessivamente prevede di tre cambi di destinazione d’uso di alcune aree per quasi 205 mila metri quadrati. Una zona dove era previsto verde attrezzato, all’interno dell’ex raffineria Agip, ospiterà ora nuovi insediamenti di attività produttive, una seconda in località Zinnone è destinata a verde attrezzato e parcheggi, la terza, in località Bevano, sarà adibita a centro commerciale.
Si tratta di una serie di significativi investimenti per oltre 70 milioni di euro che, garantiti da un fondo privato inglese, assicureranno sbocchi occupazionali per circa trecento persone. La variante approvata dalla Regione Lazio servirà al comune di Gaeta per il rilascio dei permessi a costruire, i tempi previsti per la realizzazione di questi interventi sfiorano i 18 mesi, lo stesso lasso di tempo perché Formia e Gaeta siano collegate da una sorta di Metropolitana leggera.
Saverio Forte