FORMIA – Una seduta come tante di consiglio comunale che rischia di diventare una polveriera dialettica. E’ quella che si svolgerà lunedì pomeriggio a Formia non tanto per le due richieste avanzate dal Pd e dal centrodestra compatto quanto per le polemiche e gli scontri verbali che ne sono seguiti dopo l’arrivo al Comune delle due famigerate Pec sottoscritte da nove consiglieri comunali d’opposizione. Il primo firmatario era stato il capogruppo del Pd, Claudio Marciano, al quale la consigliera comunale di maggioranza Emanuela “Manu” Sansivero non aveva perdonato il fatto di essersi “mischiato” con i rappresentanti di Forza Italia, della Lega, dell’Udc e della lista Formia con te per avere informazioni sul futuro dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” e per migliorare la gestione di riscossione del servizio di riscossione dei tributi. L’obiettivo, politico, è noto da tempo: tentare di indebolire la maggioranza civica del sindaco Villa sui “grandi problemi” di Formia e, quando ci saranno anche i presupposti numerici, presentare una mozione di sfiducia.
Il capogruppo Dem ha ammesso di non avere un feeling con la matematica, ha confessato di contare “sino a dieci” prima di replicare alla consigliera Sansivero dopodiché ha deciso di non attendere l’accensione dei riflettori dell’aula consiliare “Ernesto Ribaud”. In una nota i toni iniziali sono stati mielosi (“La ringrazio per le parole di apprezzamento sui miei interventi in Consiglio Comunale”) dopodiché ha demolito sul piano politico (e non solo) la rappresentante della maggioranza che – secondo alcune indiscrezioni – sarebbe stata prescelta dalla chat della maggioranza a rispondere all’ex assessore della quarta amministrazione Bartolomeo. E i toni sono stati al vetriolo: “Ad oggi, dopo diciotto mesi di consiliatura, non ho avuto ancora il piacere di sentirla intervenire. Purtroppo, anche dopo un’accurata ricerca su Google, non riesco a individuare proposte o istanze pubbliche da cui posso derivare un senso nella sua esperienza politica. L’unica notizia che rimbalza alle cronache riguarda la sua automobile, ritirata dal carro attrezzi perché posizionata sugli stalli per i disabili e le donne incinte”. Claudio Marciano ribadisce la giustezza, anche procedurale, di aver chiesto la seduta consiliare straordinaria di lunedì 25 novembre definendo infondati i rilievi mossi della Sansivero: “L’articolo 39 comma 2 del Tuel consente ad un certo numero di consiglieri di chiedere la convocazione del consiglio entro venti giorni dalla richiesta per discutere di argomenti rilevanti. Una Pec è sufficiente, non serve alcuna proposta di delibera. Mi auguro che la prossima volta, prima di inviare comunicati stampa in cui prova a dare lezioni di diritto amministrativo ai suoi colleghi, abbia l’accortezza di informarsi su cosa prevedono leggi e regolamenti consiliari. Di gaffe e figure meschine dovrebbe averne abbastanza. Quando la Sansivero ironizza su una presunta vicinanza politica tra la mia coalizione e il centro destra, tocca davvero il ridicolo. Una domanda: ma lei si è guardata attorno? La sua maggioranza in consiglio è retta da una lista civica che è organica alla destra provinciale da anni, e da esponenti legati, nel recente passato, ad Alleanza Nazionale e a Fratelli d’Italia, per non parlare degli ex assessori e dirigenti politici delle giunte Bartolomeo degli anni precedenti. In quanto ad alleanze spurie, la sua coalizione è la più disinibita della storia politica locale e i risultati si vedono: immobilismo politico, paralisi amministrativa, stracci che volano ogni giorno tra consiglieri.”
E la Sansivero ha tentato di mettere in difficoltà Marciano sul suo recente passato di assessore alla sostenibilità urbana e alle smart city: “Il progetto Formia Smart City – ricorda il capogruppo Dem – è un argomento che merita ben altro spazio di una replica. Invece di compiere allusioni da retro bottega di bar su dove sarebbero finiti i soldi del finanziamento, argomento che può ben rivolgere a dirigenti e funzionari attualmente in carico all’Ente, si chieda perché la sua amministrazione non ha fatto ancora nulla, in questi diciotto mesi, per mettere a frutto le tante risorse erogate da quel progetto. Perché il Sit è sparito dal portale comunale? Dove è finito il portale comunale, con lo sportello telematico annesso, che era già caricato sui server del Comune? I venti punti wi fi già installati, e gli altri cinque a disposizione del Ced comunale da anni, sono stati manutenuti? Le telecamere, i sensori per il monitoraggio del traffico e dell’inquinamento, installati da anni, e in buon parte entrati in funzione nel 2017, in questi diciotto mesi che fine hanno fatto? Il software unico tra anagrafe e tributi? Le farei notare che da diciotto mesi la sua maggioranza ha l’obbligo di dare risposte e non di strumentalizzare il passato a fini elettorali”.
A controreplicare al capogruppo del Pd, ricordando le ammucchiate che caratterizzeranno l’ultima amministrazione Bartolomeo, è l’omologo della lista civica “Un’altra città”, Christian Lombardi: “Caro Claudio Marciano se hai chiuso (da assessore) l’esperienza politica di “una ammucchiata informe di personalità dall’estrazione politica e culturale diverse e con una visione della gestione della res pubblica spesso diametralmente opposta” in cui vi è “un gruppo di pressione che vuole condizionarne gli indirizzi politico-amministrativi”, e che si connotava per “le arroganti assenze, reiterate e sfacciatamente esibite, di alcuni Consiglieri Comunali del mio Partito durante gli incontri che si sono succeduti per la necessaria discussione delle proposte di bilancio”, è chiaro che hai maturato una esperienza necessaria per dare lezioni di assunta eterogeneità agli altri! Però se il Tuo, al tempo, era un carrozzone che era stato messo in piedi più per “tenere in equilibrio le ambizioni dei singoli che per rispondere ai bisogni effettivi e concreti della città” , prima di dare lezioni agli altri, io conterei fino a dieci! (P.s. sulla stampella politica di F.I. puoi dire quello che vuoi ma resta agli atti!)”.
Ma c’è un altro fronte nella maggioranza civica: “L’altra città” da oltre un mese con sette componenti per consistenza numerica è diventata il primo gruppo della stessa maggioranza civica dopo l’abbandono dei consiglieri Giovanni Costa e Daniele Nardella da “Formia città in comune” e dell’indipendente Valentina Forcina dalla lista “Ripartiamo con voi”. Inevitabili i nuovi equilibri nella maggioranza di governo che si concretizzeranno lunedì con il nuovo varo delle commissioni consiliari. Alcune (di cui fanno parte i consiglieri Nardella, Costa e Forcina) di recente hanno avuto difficoltà a riunirsi per la sistematica mancanza del numero legale provocato proprio dalla periodica assenza dei nuovi arrivati in “L’altra città”. Non si è fatta attendere la presa di posizione del consigliere Daniele Nardella: “Non partecipiamo alle commissioni solo perché siamo decaduti dall’incarico. Il nostro passaggio da una componente ad una componente all’interno della maggioranza – lo impone il regolamento del nostro consiglio comunale – è sinonimo di decadenza da componente di commissione. Non possiamo farci niente….” Una presa di posizione dettata dal regolamento del consiglio ma l’avvocato Christian Lombardi, della lista “Un’altra città”, giovedì mattina ha puntualmente convocato, in qualità di presidente, la commissione bilancio mentre alcuni colleghi di gruppo hanno deciso di non parteciparvi…
Saverio Forte