ITRI – Ancora nella grana nella maggioranza consiliare che al comune di Itri sostiene il sindaco Antonio Fargiorgio. A provocare un nuovo incendio politicamente significativo è la consigliera di maggioranza nonché presidente della commissione consiliare alle Attività produttive, bilancio, programmazione e patrimonio l’avvocato Vittoria Maggiarra che, a distanza di un mese e mezzo, ha provocato un altro argomento di scontro con il sindaco di cui è stata praticante prima dell’abilitazione professionale.
L’avvocato Maggiarra il suo nuovo e frontale dissenso l’ha esternato in una durissima lettera che, inviata al sindaco aurunco, al segretario comunale Riccardo Feola, al suo “vice” Giorgio Colaguori, al presidente del consiglio comunale Pietro Di Mascolo e all’assessore al bilancio Giovanni Battista Colucci, neppure l’eterogenea opposizione sarebbe stata in grado di produrre. E, invece, la consigliera Maggiarra ha rispolverato di nuovo l’ascia da guerra e ha chiesto niente meno che l’invalidazione di tutte le delibere di Giunta municipale approvate dal 14 ottobre scorso. E’ un giorno importante perché al protocollo del comune di Formia l’architetto Andrea Di Biase, uno dei luogotenenti di peso del gruppo consiliare di Forza Italia, presentò le sue annunciate dimissioni dal solo incarico di consigliere comunale nell’ambito di un accordo politico interno che sarebbe dovuto concretizzarsi con la surroga – formalmente non ancora avvenuta – con il primo dei non eletti degli azzurri, il fondano di nascita ma itrano per matrimonio Nicola Di Fazio.
Il pomo della discordia sollevato dalla sempre più bellicosa e ribelle consigliera Maggiarra non è stata la decisione, nota, di Di Biase di lasciare a metà mandato il ruolo di consigliere comunale (“Convinto della necessità di garantire un adeguato rinnovamento nell’ambito dell’attuale composizione del consiglio comunale di Itri”) ma quella di continuare a svolgere l’incarico di vice sindaco e di assessore con delega alle funzioni di igiene pubblica, programmazione e monitoraggio dei fondi europei e, soprattutto, ai servizi sociali. Si tratta di un’investitura che il sindaco Fargiorgio formalizzò il 7 febbraio 2018 all’indomani delle prime dimissioni eccellenti nella Giunta di Itri, quelle della professoressa Paola Soscia. Insomma Di Biase era ed è un assessore interno ma secondo la tesi giuridica dell’avvocato Maggiarra, supportata da un parere richiesto al dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno, con le sue dimissioni da consigliere comunale è decaduto anche dal ruolo di assessore di vice sindaco e di assessore. In pratica le delibere approvate dalla Giunta Fargiorgio dal 14 ottobre in poi sono tutte nulle – denuncia nell’esposto l’avvocato Maggiarra – perché la condizione che Di Biase facesse parte dell’esecutivo era il suo incarico consiliare che, venendo meno, “tralvolge” anche quello in Giunta. Per la consigliera sbaglia – alludendo al suo “maestro” Antonio Fargiorgio – chi si appella alla continuità: l’architetto Di Biase dallo stesso 14 ottobre poteva continuare a svolgere (benissimo) il ruolo di vice sindaco e di delegato se il sindaco-avvocato Fargiorgio avesse revocato il decreto di nomina del 7 febbraio 2018 e ne avesse sottoscritto uno nuovo. Tutto qui.
La consigliera Maggiarra si appella al contenuto dell’articolo 47 del Testo unico Enti Locali che, nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, come nel caso di Itri, prevede “lo statuto può prevedere la nomina ad assessore di cittadini non facenti parte del consiglio ed in possesso dei requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere“. Una particolarità: l’avvocato Maggiarra ha sottoscritto la sua lettera con cui chiede l’annullamento delle delibere di Giunta approvate negli ultimi 40 giorni nella mansione di presidente commissione e in queste veste affonda un altro fendente nella ferita politica ma anche umana creata con il sindaco Fargiorgio e con il resto della maggioranza: “Se volete fare come volete, modificate lo statuto comunale che prescrive il divieto di nominare come assessori esterni coloro che siano stati candidati alle ultime elezioni amministrative, come nel caso di Andrea Di Biase”. Ma perché questa richiesta, molto severa, di annullare le delibere di Giunta varate dal 14 ottobre in poi? Semplice, “in vista del prossimo Consiglio Comunale avente ad oggetto l’importante “Variazioni-Assestamento generale del Bilancio del Comune di Itri anni ’19-’20”, vi sono gravi e insanabili vizi nell’attuale azione politico-amministrativa proprio perché Di Biase faceva parte della Giunta e, a quanto detto, non poteva più ricoprirne la carica.” Intanto il clima era incandescente venerdì mattina nella commissione bilancio convocata dall’avvocato Maggiarra: non c’era più il dimissionario consigliere Di Biase ma il sindaco Fargiorgio sì che, salutando a stento la sua ex praticante, ha preannunciato che replicherà “per dovere” all’avvocato Maggiarra nel consiglio comunale appena sarà convocato. In sintesi le dirà che del parere chiesto al Viminale ha “utilizzato solo la parte che riteneva opportuno. L’intero parere dice ben altro”.
In commissione, l’assenza di Di Biase, ha pesato eccome. Sui pareri di alcuni debiti fuori bilancio tre sono stati gli astenuti ed un voto favorevole, su una variazione, due sono stati i voti contrari, uno favorevole ed un astenuto. In una parte dell’esposto la Maggiarra chiede alla maggioranza, di cui fa ancora ufficialmente parte anche se aumentano i mugugni interni per l’espulsione della consigliera “poco ubbidiente”, di provvedere alla surroga del consigliere Di Biase. La composizione della commissione “è imperfetta” e la surroga del consigliere dimissionario di Forza Italia sarebbe dovuto avvenire “entro 10 giorni” dall’assunzione al Protocollo del Comune di Itri delle dimissioni del consigliere Di Biase. La maggioranza nel vertice di giovedì sera, che si è protratto sino a mezzanotte, ha deciso di replicare ufficialmente alla presidente bilancio “in consiglio comunale”. Il sindaco Fargiorgio la lettera dell’avvocato Maggiarra l’ha letta e riletta in continuazione ma non vi avrebbe individuato elementi di veridicità giuridica.
Il suo “paracadute” sarebbe un parere che il segretario Feola gli avrebbe trasmesso dopo le dimissioni del consigliere Di Biase perché, nonostante la decisione di lasciare il consiglio comunale, può continuare a far parte della Giunta senza alcun nuovo decreto sindacale di nomina. Ma Fargiorgio si dichiara tranquillo anche per un altro aspetto politico. I sostenitori elettorali dell’avvocato Maggiarra, l’ex presidente del consiglio comunale di Itri Umberto Papa e l’ex sindaco Mimmo Del Bove, avrebbero fatto sapere di sostenere l’azione amministrativa del sindaco Fargiorgio. “E’ una stretta di mano – ha osservato appena il sin daco di Itri – vale molto di più di qualche soggettiva considerazione tecnico-giuridica”.
Saverio Forte