CASSINO – Cinque tra funzionari pubblici e imprenditori sono finiti nei guai a Cassino con le ipotesi di reato di turbativa d’asta e truffa aggravata. Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari emessi dal Sostituto Procuratore Alfredo Mattei sono stati notificati in mattinata dagli agenti del commissariato della città martire diretti da Raffaele Mascia nei confronti dell’ex vice sindaco Carmelo Geremia Palombo, dell’assistente sociale Pasquale Matera, dell’ex segretario comunale Lorenzo Norcia, e degli imprenditori Lello Valente e Maria Rosaria Golino. Tutti sono indagati in concorso tra loro per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione mentre l’accusa mossa per i due imprenditori è di truffa aggravata in concorso per ottenere i finanziamenti pubblici.
Le indagini furono promosse nel 2017 dalla Squadra Informativa del Commissariato di Cassino guidata dal neo commissario Enzo Pittiglio. Fu monitorato il progetto del comune di Cassino “Città femminile, comunità plurale”, destinatario di un finanziamento da circa 50 mila euro erogato dalla Regione Lazio. Secondo le conclusioni investigative cui è giunta la Procura gli imprenditori coinvolti, grazie alla complicità dei funzionari pubblici, sarebbero riusciti ad aggiudicarsi l’appalto per la realizzazione del progetto. Ma con un presunto artificio: l’impresa era in possesso di tutti quei requisiti specifici richiesti nel bando, elaborato – stando alle accuse – su misura dell’impresa vincitrice. E gli effetti sarebbero stati duplici: intascare quel contributo regionale e scoraggiare altre realtà imprenditoriali della zona a rispondere alla gara d’appalto.
Ma non è finita. La conclusione delle indagini da parte della Procura ha messo in luce un altro aspetto: i coniugi aggiudicatari della gara hanno rendicontato 10.215 euro per realizzare il progetto. Le attività – secondo gli agenti del commissariato – non sono state mai realizzate, con un danno patrimoniale anche per il comune di Cassino, ente cofinanziatore del progetto del centro antiviolenza.
Ora gli indagati potranno presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati per dare la propria versione dei fatti. Intanto non si è fatta attendere la replica dell’ex vice sindaco di Cassino Carmelo Palumbo: “In merito ai fatti contestati, ovviamente, non posso che affermare la mia totale estraneità come sarà dimostrato nei modi e tempi opportuni – ha scritto in una nota ufficiale – Ho piena fiducia negli Inquirenti, che stimo, e sono quindi certo che questa vicenda verrà presto chiarita”.
Saverio Forte