PONZA – Ancora una frustrata del coordinamento comunale di Ponza dei Fratelli d’Italia all’indirizzo dell’azione amministrativa della maggioranza del sindaco Franco Ferraiuolo. Nella lente d’ingrandimento di Danilo D’Amico è finita l’ultima nomina del sindaco della principale isolana Pontina che ha indicato come suo “vice” Giuseppe Mazzella al posto della dimissionaria Eva La Torraca. Per D’Amico l’ex vice-sindaco ha deciso di fare un passo di lato solo “per poter partecipare al concorso per l’assunzione del dirigente all’anagrafe il che dovrebbe aprire un’ampia questione morale all’interno della Maggioranza”.
E anche sul conto del suo successore non mancano strali da parte dei Fratelli d’Italia: “Già amministratore ai tempi degli scandali giudiziari che travolsero Ponza, e tutt’ora assessore al cimitero, al personale e al Commercio, è totalmente inadatto a ricoprire tale ruolo.” Ma il blocco della macchina amministrativa, il degrado del cimitero e la “confusione cronica – aggiunge D’Amico anche nella veste di dirigente provinciale dei Fratelli d’Italia – nell’apparato commerciale hanno danneggiato non poco l’isola. Al netto della sua incapacità di espletare al meglio i suoi compiti, il nuovo vicesindaco, nominato tale solo per il vuoto politico che circonda il Sindaco, come intende affrontare la sfida cruciale per la nostra isola?” E’ uno degli interrogativi che rilancia in una nota D’Amico che ricorda come nel 2020 scadranno tutte le concessioni demaniali e “tutto dovrà andare a bando”. A cominciare dalle concessioni demaniali – un’autentica spada di Damocle per la balbettante economia isolana – alla luce della direttiva comunitaria Bolkstein.
D’Amico, a tal proposito, ricorda che molti comuni italiani, come Tarquinia, hanno dato esecuzione alla legge 45/2018 e ha esteso il termine di scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2033. “I nostri operatori hanno il diritto di continuare a produrre lavoro e profitto per la loro isola – osserva il coordinatore isolano del partito della Meloni – Tutto questo non nasce dal nulla ma si effettua con un lungo lavoro che deve iniziare fin da subito, cominciando ad incontrare immediatamente tutti i concessionari e i diportisti. Non possiamo aspettare che ci piombi tra capo e collo il 2020 da impreparati”. La proposta di Fratelli d’Italia è il rinnovo delle concessioni demaniali in scadenza che produrrà subito la messa in sicurezza di un indotto turistico già gravemente “danneggiato dall’incompetenza amministrativa. Noi lo continueremo a chiedere a gran voce in difesa degli imprenditori e dei lavoratori ponzesi!”- conclude D’Amico.
Intanto il sindaco di Ponza Franco Ferraiuolo non è più indagato dalla Procura di Cassino per omissione d’atto d’ufficio. E’ stato archiviato il procedimento penale che vedeva il primo cittadino isolano, insieme a due funzionari della ripartizione tecnica del comune, indagato con l’ipotesi di reato di concorso in omissione d’ufficio. I fatti risalgono al 2017 quanto il sindaco di Ponza finì nei guai per la sua presunta mancata chiusura di un tratto di strada ritenuto “pericoloso” e interdetto in precedenza da un’ordinanza dello stesso sindaco Ferraiuolo in quanto ricadente nella delicata zona di Chiaia di Luna. L’ordinanza aveva proibito la transitabilità in strada, pare ricavata abusivamente da privati e non esistente sulla toponomastica del Comune di Ponza. Difeso dall’avvocato Ciro Palumbo, il sindaco Ferraiuolo, chiedendo di essere interrogato in Procura prima del definitivo proscioglimento da parte del Gip del Tribunale di Cassino, ha spiegato e chiarito che dal suo insediamento, avvenuto nella tarda primavera del 2017, era all’oscuro di questa vicenda che ha “scoperto” solo con la notifica ai suoi danni e di due tecnici comunali di un avviso di garanzia. Ferraiolo ha mostrato in Procura una sola ordinanza con cui intimava ad una ditta specializzata di riapporre alcuni massi ed impedire con ogni mezzo il passaggio sulla strada ritenuta pericolosa.
Saverio Forte
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