FORMIA – Il funzionario dell’ufficio cimiteriale del comune di Formia – uno degli ultimi ancora in servizio a causa di un smembramento iniziato anni fa – ha l’influenza e ben tre dei quattro funerali, già fissati, vengono rinviati. L’incresciosa ed imbarazzante situazione ha provocato la rivolta di quattro agenzie funebri, due di Formia , la terza di Gaeta e la quarta di Castelforte, che hanno chiesto inutilmente di parlare con il sindaco Paola Villa dopo una lunga attesa per quanto venutosi a creare nell’ufficio cimiteriale dello stesso comune. Il funzionario è stato colpito da un improvviso attacco influenzale e la dirigenza del suo settore non è riuscita ad individuare il sostituto che avrebbe dovuto e potuto rilasciare le autorizzazioni per il trasferimento delle salme in vista dello svolgimento dei rispettivi funerali già programmati. Si tratta di tre defunti deceduti nelle ore precedenti all’ospedale “Dono Svizzero” e di un quarto che ha cessato di vivere presso la sua abitazione di Formia.
L’autorizzazione al trasferimento delle quattro salme era quanto mai necessario perché tre delle quattro esequie religiose erano state fissate dai familiari dei deceduti fuori città, a Castelforte, a Gaeta e a Lenola. I responsabili delle agenzie funebri interessati ad ottenere questa autorizzazione – secondo la loro ricostruzione – hanno cercato a lungo di interloquire con il sindaco di Formia ma quanto hanno capito che la loro richiesta non sarebbe stata esaudita sono andati via. Solo successivamente hanno ricevuto una telefonata che per il rilascio dell’autorizzazione per il trasferimento delle salme era stato incaricato in deroga un altro funzionario. Ma la frittata era ormai fatta: i funerali già programmati sono stati rinviati mentre quello di Formia si è regolarmente svolto perché il trasferimento del feretro nello stesso territorio comunale non aveva bisogno di alcun nulla osta. Ma- sorpresa delle sorprese – il rito cristiano della tumulazione nel cimitero di Castagneto è saltato in extremis.
Il motivo? Mancava la solita e prevista autorizzazione. Non è la prima volta che purtroppo che si verificano simili fenomeni di ammutinamento nella gestione delle strutture cimiteriali di Formia, il più grave dei quali risale agli inizi dello scorso settembre quando è stata sfiorata addirittura la rissa fisica dopo che due necrofori si sarebbero rifiutati di posizionare nel terreno il feretro – ufficialmente – per l’abnorme carico di lavoro e poi perché il loro turno di lavoro si sarebbe esaurito lì. Il comportamento dei due addetti sarebbe stata, invece, una prevedibile sorta di “ammutinamento” nei confronti dell’amministrazione comunale che da tempo ha promosso, invece, un giro di vite nella gestione e nella manutenzione dei tre camposanti di Formia, quelli di Castagneto, Maranola e Castellonorato.
Che si sia trattato di una ‘ritorsione’ nei riguardi della Giunta municipale lo aveva confermato anche il sindaco Paola Villa che, dopo aver contattato un parente dell’uomo scomparso per formalizzargli in comune le dovute scuse per quanto avvenuto davvero in maniera incresciosa, aveva sollecitato l’allora responsabile del settore opere Pubbliche Annunziata Lanzillotta a promuovere un provvedimento disciplinare, qualora venisse verificata la veridicità della ricostruzione dei fatti resa da parte dei familiari del defunto, nei confronti dei due addetti cimiteriali “disubbidienti” che – com’è avvenuto – hanno respinto al mittente le accuse loro mosse.
Saverio Forte