FORMIA – Il sorriso è ricomparso sui volti di Pasquale Galliano, di 48 anni, e del compagno Michele Castelli, di 47 anni (entrambi nella foto di copertina), dopo aver appreso, seppur informalmente dai cronisti, che i Carabinieri della Compagnia di Formia hanno posto fine a quello che per loro da anni era diventato un autentico “inferno” nel complesso Ater di via S.Angiolillo nella frazione orientale di Penitro, a Formia. I militari del Maggiore David Pirrera hanno denunciato due coniugi di 65 anni, A.C. e G.I., che, residenti al piano superiore a quello della coppia omosessuale, devono rispondere da tre accuse abbastanza gravi: violenza privata, molestie e danneggiamento aggravato.
I Carabinieri sono risaliti a due anziani dopo l’ultima denuncia formalizzata da Michele Castelli alla vigilia di un partecipato flash mob organizzato il 27 ottobre da alcune associazioni nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale del Buon Pastore di Penitro. Ma non è bastato. I Carabinieri per risalire ai due anziani hanno utilizzato anche il contenuto del sistema di videosorveglianza del complesso Ater: i due 65enni sono stati immortalati a lasciare scritte offensive sui muri, ad insultare i due omosessuali e a lanciare pietre contro il portone e finanche a minacciarli di morte con un bastone. Pasquale e Michele nell’intervista video allegata sperano tanto di tornare a vivere senza alcun tipo di paura. Il primo designer presso un mobilificio di Castellone, il secondo operaio presso uno stabilimento di Spigno Saturnia da oltre 18 anni vivono insieme, sono una coppia omosessuale come tante. Ribadiscono che la loro decisione di vivere così i loro sentimenti non era stata gradita a qualche vicino di casa, autore di un accanimento omofobo di cui stanno occupando, nonostante la duplice denuncia penale dei Carabinieri, la Procura della Repubblica di Cassino dopo diversi esposti depositati dal loro legale, l’avvocato Angela Sangermano di Scauri.
Pasquale e Michele anche in questa circostanza dicono di metterci la faccia, di essere persone normalissime che si alzano la mattina presto per andare a lavorare e rientrare la sera stanchi. Agli insulti e alle intimidazioni verbali iniziali è seguito presto ben altro: danneggiamenti notturne alle loro auto e scooter, al sistema di video sorveglianza, al contatore dell’acqua sino al lancio di pietre, all’abbandono, davanti l’ingresso di casa, di uova marce, di escrementi e finanche olio gettato sulle mura esterne. Nonostante la denuncia dei Carabinieri di Formia (“sono stati davvero unici ed impeccabili oltre che tempestivi”), è ancora provato – fa fatica a parlare – Michele Castelli: ha ricordato di essere rimasto più volte barricato in casa, terrorizzato, timoroso di uscire, mentre era in procinto di andare a lavorare. La loro situazione l’hanno definita “deplorevole e vergognosa” ma, dopo la denuncia del nostro portale, hanno riscoperto la vicinanza, il sostegno e la solidarietà di “tante persone che ci vogliono bene e che ci rispettano, nonostante tutto. Sappiamo – hanno osservato i due omosessuali di Formia – che ci contesta rappresentano per fortuna minoranza. Sono loro che si devono vergognare , non noi. Ci fanno solo tanto pena”.
Pasquale e Michele, infine, dicono di trovare ancora “un po’ di spazio” per il perdono – “ma dobbiamo verificare che chi ha sbagliato sia veramente pentito” – e non escludono ora di costituirsi parte civile nel procedimento penale nei confronti dei due coniugi “aguzzini”: “Ma dovranno farlo tanti cittadini e le associazioni che ci sono state vicine – hanno concluso – per lanciare un segnale di sostegno a coloro, come noi, che stanno soffrendo e non hanno avuto ancora la possibilità di riconquistare un sorriso”.
Saverio Forte
INTERVISTA a Pasquale Galliano e Michele Castelli