VENTOTENE – L’adesione del comune di Ventotene alla municipalizzata Formia Rifiuti Zero ha avuto solo un carattere ideologico, “non ha portato e non porterà alcun beneficio, di nessuna ragione, all’isola, ai suoi residenti e agli operatori economici”. Non vuole andare controcorrente “al cospetto dei trionfalismi” di questi giorni ma il capogruppo della lista civica di opposizione “Ventotene vive”, Raffaele Sanzo, alza lo scontro nei confronti dell’amministrazione comunale del sindaco notaio Gerardo Santomauro e spiega la ragioni dell’assolita contrarietà a ratificare quella che chiama una “sottomissione” nei confronti della municipalizzata del ciclo dei rifiuti al comune di Formia.
Lo fa in un’intervista video in cui escludendo di essere “animati da un pregiudizio nei confronti del progetto” analizza quello che definisce il passo del gambero compiuto a Ventotene da quando il ciclo dei rifiuti prima “in appoggio” e ora ufficialmente viene gestito dalla Formia Rifiuti zero, ora ridotta a “Frz srl” dopo l’ingresso del comune isolano nel capitale sociale: “Bastano tre dati per sintetizzare un fallimento – osserva l’ex direttore dell’ufficio scolastico regionale del Lazio – la raccolta differenziata con la Formia rifiuti zero è diminuita del 50% attestando intorno al 25%, i costi sono maggiorati di quasi 100mila euro motivo per cui sarà necessaria una variazione di bilancio le cui negative conseguenze cadranno sui residenti e sugli operatori economici e, poi, è stato ulteriormente ridotto l’organico che nel periodo invernale è composto da una sola unità lavorativa”.
Accuse pesantissime che si affiancano a quelle sul blocco del settore delle opere pubbliche (“nonostante ci siamo in cassa ben cinque milioni di euro di residui attivi”) e ad una denuncia penale che lo stesso Sanzo ha presentato in Procura su alcuni presunti ed illegittimi interventi edilizi compiuti dalla famiglia del sindaco di Ventotene: “Sono stato costretto a presentarla dopo le mancate risposte alle nostre circostanziate interrogazioni”. Per Sanzo questo è un comportamento dettato da “troppa opacità” che riguarda anche la presunta apertura di un’inchiesta penale della procura di Cassino sulle procedure che avrebbero contraddistinto l’approvazione di una maxi variazione di bilancio nel luglio 2018 in consiglio comunale: “Se non ci sono avvisi di garanzia l’unico che può certificarlo è soltanto uno, il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro. Venga in consiglio comunale e chiarisca. Purtroppo in caso contrario è naturale che si alimentino dei più dubbi”.
Intanto l’opposizione da tempo non partecipa più ai lavori del consiglio comunale di Ventotene: “E continueremo questa condotta – ha concluso alzando ancor di più il tiro il capogruppo d ‘Ventotene Vive’ Raffaele Sanzo – sino a quando non sarà resa operativa e funzionale la conferenza dei capigruppo che decida l’ordine del giorno e la data delle sedute consiliari sulla scorta di un accordo tra tutte le liste presenti in consiglio comunale. Ventotene non può avere alcun padrone, a qualsiasi livello”.
Saverio Forte
INTERVISTA Raffaele Sanzo, capogruppo consiliare lista “Ventotene Vive”
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