SUD PONTINO – Il gestore idrico non ha alcuna responsabilità in merito al fenomeno della torbidità dell’acqua. Lo dichiara Acqualatina nella lettera di risposta ai reclami, uno su tutti quello proposto dalla Confconsumatori. Ma c’è di più, perché non sono previsti indennizzi per la non potabilità dell’acqua né la riduzione dei corrispettivi fatturati.
Ecco il testo completo della lettera: “Gentile Utente, in merito al fenomeno di torbidità dell’acqua, che ha interessato i Comuni del Sud Pontino in particolari situazioni di piogge intense, siamo spiacenti di informarLa che esso non è riconducibile a diretta responsabilità del Gestore, bensì ad eventi di forza maggiore determinanti l’ormai noto fenomeno naturale che interessa le centrali di Capodacqua e Mazzoccolo e per il quale il Gestore è comunque attivo nella ricerca di una soluzione permanente (filtri ad osmosi ecc.).
Precisiamo, in proposito, che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, all’interno della Deliberazione n. 655/2015/R/idr, che disciplina la regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato, non ha previsto la corresponsione di indennizzi in caso di torbidità/non potabilità dell’acqua erogata.
Ugualmente, non è prevista alcuna riduzione dei corrispettivi fatturati, atteso che la tariffa applicata dal Gestore è applicata ai consumi registrati dallo strumento di misura nell’ambito del servizio idrico integrato, non alla qualità dell’acqua erogata.
A tal proposito, si richiama l’ordinanza n. 9381/2016 del Tribunale di Roma che, in merita alla ammissibilità di una class action avente ad oggetto una richiesta risarcitoria da inadempimento contrattuale per la mancata fruizione dell’acqua ai fini potabili, afferma “[…]neppure può essere accolta la domanda di condanna alla restituzione delle somme corrispondenti alle tariffe applicate agli utenti del servizio. Il corrispettivo del servizio è, infatti, commisurato al consumo dell’acqua, sicché al mancato o diminuito consumo è corrisposto un minor importo da versare. Inoltre, poiché il divieto non concerneva anche l’uso dell’acqua per l’uso igienico personale o dei locali, l’eventuale quota di tariffa fissa doveva essere in ogni caso corrisposta, non essendo stata sospesa l’erogazione del servizio”.
La invitiamo pertanto a comunicare l’autolettura del Suo contatore attraverso i canali messi a disposizione dal Gestore in modo da permettere il corretto conguaglio dei Suoi consumi”.
Sul caso è intervenuta la Confconsumatori, che chiede: “I Sindaci di Gaeta, Formia, Minturno, Spigno Saturnia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano hanno veramente intenzione di tutelare i cittadini del Sud Pontino o vogliono solo essere accondiscendenti alle richieste di Acqualatina?”