FORMIA – Sarà necessario un confronto e un chiarimento politico-amministrativo dopo la decisione dei due assessori della lista civica “Ripartiamo con voi”, Pasqualino Forte e Alessandra Lardo, di abbandonare “in corsa” la seduta della Giunta municipale che venerdì ha poi approvato l’ultima delibera proposta in ordine di tempo dall’assessore al turismo Kristian Franzini. Riguardava l’affidamento dell’incarico per l’organizzazione delle iniziative inerenti il Capodanno 2020 ma gli assessori Forte e Lardo, probabilmente con molta premeditazione, hanno salutato tutti e in silenzio sono andati via stanchi di approvare provvedimenti “last minute” presentati dall’assessore Franzini senza una benché minima forma di concertazione all’interno dell’esecutivo.
L’assessore Forte, impegnato personalmente in queste ore con la sindaca Villa, la “vice” Carmina Trillino e l’assessore Orlando Giovannone a coordinare i numerosi interventi resisi necessari dopo l’ultima e violenta ondata di maltempo, ha cercato di ridimensionare la valenza politica del gesto (“Formia è sott’acqua, c’è ancora tempo per l’arrivo del Capodanno”) ma la scarsa collegialità e il “prendere o lasciare” dell’assessore Franzini questa volta non sono state digerite appieno. La componente cui fanno capo gli assessori Forte e Lardo ha voluto lanciare un preciso “altolà” politico al sindaco per limitare l’esuberante raggio d’azione dell’assessore Franzini? Probabilmente la decisione di non approvare la delibera riguardante il conferimento dell’incarico per l’organizzazione del Capodanno 2020 – ironia della sorte la conferenza stampa inizialmente in programma all’indomani, sabato 21 dicembre, per presunti “motivi tecnici” è stata posticipata di 48 ore – è stata un preciso segnale politico che la lista “Ripartiamo con voi” e, dunque, l’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa ha voluto lanciare senz’altro nei confronti dell’intraprendente assessore al turismo ma essenzialmente nei riguardi del sindaco di Formia perché ci sarebbe “un limite a tutto”.
Insomma le riunioni di Giunta non possono diventare soltanto ed esclusivamente un momento per ratificare un provvedimento presentato dall’assessore di turno ma hanno l’obbligo di sintetizzare una collegialità, politico-amministrativa, che al momento appare essere molto latente. La delibera sul Capodanno – secondo alcune indiscrezioni – sarebbe stata il pretesto per avviare un muro contro muro per riottenete la giusta dignità e peso amministrativo. Alla lista civica di riferimento degli assessori Forte e Lardo sono sembrati imbarazzanti altri due provvedimenti amministrativi finiti nel tritacarne mediatico negli ultimi giorni. A causa del contenuto e della forma della delibera 352 del 3 dicembre scorso il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio aveva richiamato all’ordine il sindaco PaolaVilla, chiedendole le dovute delucidazioni, dopo il deficit di trasparenza sollevato dal gruppo consiliare della Lega. Se l’esecutivo si era riunito poco dopo le ore 15, una delle richieste di contributo era stata presentata due ore prima direttamente al protocollo generale “senza un passaggio nella commissione consiliare competente”, “non era evidenziato il nome del presidente dell’associazione richiedente” (costituitasi soltanto il 23 ottobre scorso) che “non era neanche iscritta all’albo, condizione necessaria per ottenere i contributi stessi”. Si è aggiunta poi la sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Cassino che ha condannato il comune di Formia al pagamento di quasi 100 mila euro all’ex dirigente del settore servizi sociali Maurizio Loreto Ottaviani per essere stato frettolosamente allontanato il 28 giugno 2018 dal neo sindaco Paola Villa quando il suo rapporto di lavoro, disciplinato dall’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000, scadrà soltanto il 31 dicembre prossimo.
Insomma gli assessori “Costiani” vogliano contare di più e recitare un diverso meglio e a fargli un invitante assist è stato il dimissionario coordinatore politico della maggioranza formiana Enrico D’Angelis: “C’è Formia sott’acqua. È in giunta si fanno prove di abbandono sulle delibere per il Capodanno. Con due assessori che escono, due dimissionari (Fulvio Spertini al bilancio e Giovanni D’Angiò ai servizi sociali, in quanti l’avranno votata sta delibera? È mezza Formia è sott’acqua. Ma c’è qualcuno in grado di mandare in frantumi i ruoli e le posizioni e le appartenenze e le proprie convinzioni e che dica alt: siamo in guerra. Subito un gabinetto di salvezza cittadina ma non dopo elezioni inutili e dannose se la politica non cambia testa. La grande tristezza!” Natale è la festa della vita e della gioia, Enrico De Angelis lo sa ed in un altro post si dispiace parlare di una vicenda che riguarda la cremazione dei defunti. I fatti. Nel corposo ed impegnativo ordine del consiglio comunale, già convocato per lunedì 30 dicembre, ci sarebbe dovuto essere il punto riguardante l’approvazione della manifestazione pubblica d’interesse per capire se esistano soggetti imprenditoriali interessati a realizzare una struttura innovativa la cui soluzione progettuale, a beneficio dell’intero territorio e per soddisfare la carenza di loculi all’interno dei tre cimiteri cittadini, è stata da anni presentata al comune dall’agenzia funebre “La Comune” dei fratelli Nicola e Bruno Franciosa.
D’Angelis pone diversi ed intricanti interrogativi alla sua ex maggioranza consiliare: “Ci parlate del progetto presentato da una ditta formiana per costruire a Formia, su un proprio terreno adiacente al cimitero di Castagneto, una struttura per la cremazione? È vero che, invece, si farà a Gaeta. Potete dirci chi sono stati gli avversari più o meno coperti di questo progetto? Chi ha sabotato questa iniziativa? Ne eravate a conoscenza? Che priorità gli avete dato fra i lavori dei vostri uffici tecnici? Quale assessore ha seguito i lavori e con quali risultati? Potete dirlo alla città oltre che parlarne nelle vostre chat private di consiglieri di maggioranza. Si giocano posti di lavoro e investimenti di ditte locali”. I vertici dell’amministrazione avrebbero responsabilizzato parte dell’apparato tecnico amministrativo del settore Opere pubbliche del comune per un appesantimento tecnico procedurale all’intero progetto che avrebbe causato un aggravio di spese di diverse decine di migliaia di euro. Ma il sospetto è che taluni veti sarebbero nati all’interno della stessa maggioranza in opposizione dei quali importanti presidenti di commissione avrebbero minacciato le dimissioni dall’incarico.
E mentre la maggioranza politica al comune di Formia litiga sbagliando anche la procedura (perché un’impresa funebre per un palese conflitto d’interesse non può gestire una struttura per la cremazione), il comune di Gaeta sta per mettere, per l’ennesima volta, la freccia. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il progetto preliminare per la realizzazione di un impianto cimiteriale di Cremazione, in località S. Angelo, nei pressi dei “25 Ponti” con la contestuale adozione di variante urbanistica al Prg ai sensi dell’articolo 19 comma 2 del DPR 327/2001. Il sindaco Cosmo Mitrano pensa di avere il via libera dalla Regione Lazio nei primi mesi del 2020 alla variante al Prg dopodiché il consiglio comunale licenzierà la sua dichiarazione pubblica di interesse su un progetto che, redatto dall’architetto Cosmo Di Mille, è rigorosamente di esclusiva competenza del comune. E a Gaeta non mancano comprovate ed affidabili ditte del settore, come le “Antiche onoranze Salemme”, che da anni si sta battendo per realizzare a beneficio dell’intero Basso Lazio una struttura per la cremazione dei defunti che dimezzi i costi per la gestione da parte dei cittadini del caro estinto. In Italia manca un piano territoriale per la distribuzione di questi impianti e poiché sarà la Regione Lazio ad esprimere il parere per l’apertura la normativa è chiara in partenza: non ci potranno essere più centri per cremazione dei defunti in un raggio di almeno cento chilometri. E anche questa volta “chi tarda arriva (Formia) male alloggia”…
Saverio Forte