PONZA – Terzo grave episodio minatorio nei confronti di Danilo D’Amico, il giovane coordinatore di Ponza di 29 anni dei Fratelli d’Italia e presidente dell’associazione culturale “Punto di svolta” che ha prima trascorso la mattina di Capodanno presso la stazione dei Carabinieri della principale isola pontina e poi ha guidato un lungo e mirato sopralluogo degli stessi investigatori nel cortile della sua abitazione in via Pizzicato, in località Dragonara, a poca distanza dall’Acquedotto dell’isola. Qui ignoti, ‘armati’ di un pennarello indelebile di colore nero, nel pomeriggio di martedì hanno lasciato sul muro di cinta della proprietà della famiglia D’Amico un’inequivocabile minaccia di morte all’indirizzo del giovane dirigente isolano del partito di Giorgia Meloni.
D’Amico ha raccontato ai Carabinieri che la scritta è stata lasciata nel pomeriggio di martedì e che gli autori erano a conoscenza dei suoi movimenti. Aveva consumato, infatti, un leggero pranzo per poi riposare in attesa di incontrare, intorno alle 18, un gruppo di amici nella zona del porto con il quale avrebbe dovuto trascorrere il veglione di fine anno. Quando è uscito di casa ha rinvenuto la nuova ed ennesima minaccia di morte che – a dire di D’Amico – segue di alcuni giorni altri due tentativi intimidatori: la sera del 26 dicembre scorso, quando si trovava a casa sua in compagnia di alcuni amici, è stato sventato quello che sembrava essere apparentemente un tentativo di furto e poi sono stati tagliati i fili dell’impianto di illuminazione dello stesso cortile sul cui muro di cinta è stata lasciata la frase “Muori merda”!
Protagonista di una serie di iniziative politiche tese a moralizzare da anni l’azione amministrativa presso il comune di Ponza, D’Amico era stato addirittura picchiato ed aggredito da persone rimaste ignote in altre due circostanze, il 27 dicembre 2018 e l’8 ottobre scorso, ed il luogo dei due episodi è sempre stato lo stesso: il cortile antistante la sua abitazione di via Pizzicato. Ad esprimere la solidarietà e la vicinanza a D’Amico, ancora scosso, per quanto accadutogli la sera di San Silvestro sono stati nelle ultime ore i vertici regionali, provinciali e locali dei Fratelli d’Italia, tra questi il coordinatore provinciale di Latina Nicola Caldarini, il neo europarlamentare Nicola Procaccini, il vice coordinatore regionale Enrico Tiero ed l’ex sindaco di Ponza Piero Vigorelli. L’episodio di ottobre aveva proiettato la situazione dell’ordine pubblico sulla principale isola pontina direttamente nelle stanze del potere romano. Il Senatore Caldarini aveva presentato un interrogazione al neo ministro degli Interni e aveva guidato una delegazione dei Fdi per chiedere al Prefetto di Latina Maria Rosa Trio “interventi non più rinviabili” per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica a Ponza. Anche ad ottobre gli aggressori agirono nella massima tranquillità approfittando del buio e della mancanza della pubblica illuminazione. D’Amico ai Carabinieri aggiunse retroscena significativi: per lui fu un agguato consumato al termine di un pedinamento iniziato nella zona del porto dove l’esponente politico si era intrattenuto in un bar con alcuni amici. Era stato aggredito e ferito con un’arma da taglio al volto nel corso di una tiepida serata di fine estate. Il suo volto insanguinato fece il giro d’Italia e le reazioni, a partire da quella del leader del suo partito Giorgia Meloni, riempirono le agenzie di stampa. Ed una “piena solidarietà e vicinanza di Fratelli d’Italia a Danilo D’Amico, dirigente di FdI a Ponza, vittima di una nuova e gravissima aggressione mentre rientrava a casa” era stata espressa proprio da Giorgia Meloni su facebook: “Le immagini del suo volto ricoperto di sangue ci hanno lasciato sgomenti. Presenteremo un’interrogazione parlamentare e – ha annunciato la Meloni – chiediamo che sia fatta luce su questo nuovo vigliacco episodio criminale, che colpisce un uomo impegnato sul territorio e a difesa dei cittadini”.
Il taglio riportato all’altezza del sopracciglio era costato a D’Amico sei punti di sutura applicati dai sanitari del poliambulatorio dell’isola. A Ponza il clima si è fatto decisamente pesante, la situazione è diventata questione di ordine pubblico e lo aveva ammesso l’ex sindaco e consigliere di opposizione Piero Vigorelli che, affiancato dagli altri consiglieri di opposizione Franco Ambrosino, Giuseppe Feola, Maria Claudia Sandolo, aveva chiesto alle istituzioni di intervenire, il prefetto Maria Rosa Trio, “persona squisita a cui va la nostra stima profonda”, “ha il nostro dossier su tutte le irregolarità dell’amministrazione”. Per gli esponenti dell’opposizione non c’è dubbio che il movente sia politico e che quella di ottobre non è stata una semplice aggressione, bensì un tentato omicidio. “Quando dalla normale contesa politica si passa alle mani e si continua con il coltello vuol dire che si è toccato il fondo, che tutte le regole sono saltate, che non ci sono più le condizioni per un vivere civile”. I modi utilizzati sono stati di stampo mafioso. Danilo con la sua foga generosa, il suo entusiasmo e la sua passione, certo non la manda a dire quando ritiene giusto criticare, anche aspramente, chi sta massacrando Ponza. E’ proprio questo che deve far riflettere”. Per l’ex sindaco Vigorelli “c’è una questione morale, che riguarda l’amministrazione comunale. C’è una questione politica, che riguarda le persone che amano la propria isola e che sono avvilite per quello che sta succedendo. C’è una questione di ordine pubblico, che riguarda la convivenza civile. A Ponza deve essere ristabilito l’ordine e il rispetto. Questo può farlo solo un commissario prefettizio”.
Saverio Forte
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