CASSINO – Un tessuto politico estremamente permeabile a cui va aggiunto un contesto economico in via di deterioramento. Sono questi gli elementi che hanno consentito alla criminalità organizzata di estendersi anche in territori contigui a quelli tradizionali, come nel Basso Lazio. Dove il venir meno di un’economia “statalista”, basata sui contributi della Cassa per il Mezzogiorno, aveva già portato venti di crisi.
Aspetti analizzati nel libro “Mafie del Nord. Strategie criminali e contesti locali“, frutto di un’attenta ricerca di Luciano Brancaccio e Vittorio Martone, presentata ieri mattina presso la sede della Folcara dell’università degli studi del Lazio Meridionale. Un intero capitolo è dedicato proprio alle infiltrazioni nel Basso Lazio. L’incontro, moderato dalla collega Angela Nicoletti, ha visto la prestigiosa partecipazione di Cesare Sirignano, magistrato della Dda di Napoli, Rocco Sciarrone e Giuseppe Muti.
Durante l’incontro Mario Costa, vicesindaco di Cassino, ha consegnato al pm Sirignano la medaglia commemorativa del Settantesimo anniversario della distruzione della città di Cassino . “In questi anni – ha detto Costa – tanti sono stati gli incontri su questo tema che hanno avuto luogo qui a Cassino, molti dei quali all’interno di iniziative realizzate attraverso il progetto ‘Io non ho paura’. Iniziative che hanno sicuramente contribuito a creare una coscienza sociale di maggiore attenzione ai fenomeni malavitosi. Il nostro Comune anche attraverso i simboli ha voluto risvegliare le coscienze, basti pensare all’intitolazione della Villa Comunale di tutti i vicoli all’interno della stessa alle vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio.
Ma la nostra attività non si è fermata ai simboli. Anzi diverse sono state le iniziative concrete finalizzate a contrastare il fenomeno della criminalità e delle infiltrazioni mafiose. Penso ad esempio all’attivazione, all’interno della Casa Comunale, di uno sportello antiusura a servizio dei cittadini. Uno servizio nato dalla convinzione che proprio nei momenti di crisi e ristrettezza del credito bancario, la criminalità organizzata trovi terreno fertile e per questo abbiamo ritenuto che lo sportello antiusura potesse essere, così come poi ha dimostrato in questo suo primo anno di attività, un valido supporto alle vittime di usura e di conseguenza un ottimo strumento nel contrastare i fenomeni criminali.
Come giustamente sostiene nel suo libro ‘Mafie del Nord. Strategie criminali e contesti locali’ il professor Rocco Sciarrone, a cui faccio i complimenti per l’eccellente lavoro di approfondimento su questi fenomeni, un ruolo cruciale che facilita le infiltrazioni malavitose è dovuto alle condizioni economiche e politiche delle società locali. Nel caso del Basso Lazio il tessuto economico è storicamente quello in cui si registrano il maggior numero di infiltrazioni. Un fenomeno pericoloso che va arginato in ogni modo, attraverso azioni di contrasto concrete messe in atto sia a livello nazionale che locale.”
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