MINTURNO – Con la presentazione di ben sei richieste di costituzione di parte civile è iniziato ieri mattina davanti il Gup del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, il processo a carico di Eduardo Di Caprio, l’uomo di 36 anni che la serata del 25 gennaio scorso, a bordo della sua Ford Fiesta, ha investito mortalmente Cristiano Campanale, di 28 anni e, subito dopo il fatto, brandendo un bastone, ha aggredito il fratello, Andrea, di 23 anni. Ed è stato quest’ultimo, che nel processo è parte offesa, il primo a costituirsi parte civile contro l’imputato, affiancato dal fratello Francesco, dai genitori Mario e Maria Grazia e da due zii.
I familiari della vittima, assistiti da un “pool” di legali davvero agguerrito come gli avvocati Roberto Palermo, Attilio Di Nardo, Francesco Ferraro e Piergiorgio Di Giuseppe, hanno chiesto che nel processo, che si sta celebrando con le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio venga coinvolta, nonostante il tipo di reato, la compagnia assicurativa dell’auto a bordo della quale si trovava Di Caprio. L’obiettivo è chiaramente risarcitorio nei confronti della vittima ed in quest’ottica il Gup Scalera – la pubblica era rappresentata in aula dal magistrato titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Beatrice Siravo – ha rinviato così l’udienza preliminare al prossimo 26 marzo. I legali difensori di Di Caprio, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Domenico Iaderosa, hanno chiesto ed ottenuto che il loro assistito venga processato con il rito abbreviato dopo che il Gip Domenico Di Croce, raccogliendo una specifica istanza della Procura di Cassino, aveva disposto il giudizio immediato, by-passando l’udienza preliminare alla luce di un quadro probatorio definito “chiaro ed evidente”.
Secondo la ricostruzione della Procura Di Caprio alla vista dei fratelli Campanale che, lo stavano attendendo sul marciapiede all’altezza del civico 401 di via Antonio Sebastiani – di fronte l’attività commerciale di famiglia – sterzò improvvisamente verso destra. L’utilitaria, alla velocità di 40 chilometri orari, abbattè un palo della segnaletica che, cadendo, investì in pieno Cristiano Campanale tanto da riportare lo “sfacelo cranico-encefalico”. Il fratello non ebbe il tempo di difendersi e di allontanarsi e l’aggressione subita dal bastone che aveva con se Di Caprio gli procurò lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Il rito abbreviato, che prevede uno sconto” di un terzo della pena in caso di condanna, dovrà chiarire la causa, il movente del volontario investimento operato da Di Caprio che – secondo quanto afferma la difesa – non è ancora emersa dalle carte della Procura.
Saverio Forte