VENTOTENE – Appena si insedierà, chiederà una proroga di almeno due anni per aprire il cantiere. Una corsa contro il tempo per non perdere uno dei più importanti finanziamenti dello Stato a favore della provincia di Latina attende Silvia Costa, una degli esponenti più autorevoli a livello nazionale del Partito Democratico, 71 anni di Firenze, nominata commissario straordinario del governo per il recupero dell’ex carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano a Ventotene.
L’ufficializzazione dell’investitura, dopo i rumors degli ultimi giorni, c’è stata giovedì sera al termine del consiglio dei Ministri di Giovedì quando il premier Giuseppe Conte, accogliendo una specifica proposta del Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, ha nominato l’ex deputata, assessore regionale ed europarlamentare per sovrintendere un’attività gestionale che si preannuncia in salita e assai delicata: investire sull’isolotto di Santo Stefano uno dei più cospicui finanziamenti mai erogati dallo Stato a favore della provincia pontina. Si tratta di 70 milioni di euro stanziati per la riqualificazione, rilancio e recupero del carcere borbonico che, dopo la sua chiusura nel secondo dopo guerra, versa in una situazione degrado, abbandono ed sempre a rischio crollo.
Era stato lo scorso Ministro Franceschini, su impulso dell’amministrazione comunale di Ventotene, a settembre ad illustrare l’iter per non perdere gli 70 milioni di euro arrivati dall’Europa grazie al governo Renzi e stanziati dal Cipe ai sensi dell’articolo 11 della legge numero 400 del 1988. Ora Silvia Costa sa di non avere nel tempo come un fedele alleato. Il 31 dicembre 2020 scadranno i termini per non perdere questi fondi finanziati dal Fondo per lo “sviluppo e coesione 2014-2020”. Se non sarà elaborato un progetto e, soprattutto, non sarà reso cantierabile i fondi dovranno essere restituiti al mittente. Nella veste di commissario ad acta Silvia Costa avrà l’onere di far sedere attorno ad un tavolo la miriade di soggetti e gli enti coinvolti nell’elaborazione di un piano che per la seconda isola pontina potrebbe rappresentare un’autentica rivoluzione Copernicana.
Lo tiene a sottolineare nell’intervista video allegata il sindaco di Ventotene. E’ stato lui, insieme all’attivo assessore alla sanità, l’ex coordinatore del primo circolo del Pd formiano Francesco Carta, delegato ad “hoc” per il carcere di Santo Stefano, ad esercitare un’azione di pressing nei confronti dell’attuale governo giallo verde per effettuare una nomina autorevole che rilanciasse l’azione di recupero della struttura carceraria: “Una buona notizia per l’isola che concretizza l’impegno e la continua attenzione che abbiamo posto al recupero di questo “doloroso” bene comune. Un “grazie” davvero sentito va a tutti coloro che hanno fortemente voluto e lavorato anche faticosamente perché si potesse avviare un grande lavoro di recupero che ponesse attenzione anche ad una prospettiva di sviluppo per tutta l’isola. Un bene dunque che la tanto attesa ristrutturazione renderà non solo fruibile ma utile a costruire conoscenze e coscienze d’Europa. Un grazie – ha aggiunto il Sindaco Gerardo – va al nostro assessore delegato Francesco Carta che non ha solo accettato di aver cura di porre attenzione al Carcere Borbonico, ma ne ha seguito con discrezione e costanza la promozione e l’attenzione al suo recupero.. Abbiamo a cuore di lavorare assieme, abbiamo a cuore di cooperare e di coinvolgere e informare sempre la nostra cittadinanza nella prospettiva di questo importante investimento destinato al rinnovamento”.
L’ex premier Matteo Renzi quando nell’agosto 2016 ospitò a Ventotene la cancelliera tedesca Angela Merkel e l’allora presidente francese Francois Hollande propose un tipo di riconversione del carcere progettato nella seconda metà del settecento dai Borboni per internare gli oppositori politici: realizzarvi una sorta di università mondiale per formare le future generazioni interessate ad occupare di europeismo e di cooperazione internazionale. Il delegato Francesco Carta non esclude altre opzioni progettuali, da quella museale a centro studi, da una stazione ornitologica ad una struttura residenziale modello ostello per la gioventù. L’esponente Dem, subito dopo la nomina dell’Onorevole Silvia Costa, si è subito attivato per organizzare un sopralluogo a Santo Stefano e chiedere soprattutto una proroga di almeno due anni, sino al 31 dicembre 2022, per poter utilizzare l’ingente finanziamento del Cipe. Silvia Costa il primo “step” dovrà compierlo proprio a Ventotene, una piccola comunità divisa tra guelfi e ghibellini che vuole definirsi sdoganarsi definitivamente grazie al carcere ma non ha ancora deciso effettivamente cosa realizzarvi al suo posto. Raffaele Sanzo è il capogruppo consiliare di opposizione, è stato a lungo responsabile dell’ufficio scolastico regionale e capo della segreteria di Beppe Fioroni Ministro dell’Istruzione.
Il suo tempo da pensionato lo trascorre nelle segrete stanze del Pd romano e da giorni sapeva della nomina della Costa: “Silvia ha nel suo Dna il carattere dell’inclusività. Possiede le giuste competenze per superare e andare oltre le fazioni che su una piccola isola esistono purtroppo. Il governo non poteva effettuare migliore scelta per centrare un duplice obiettivo: fermare e contrastare l’incuria ed il degrado e conservare la memoria che in questi tempi difficili è l’unica terapia per immaginare un domani migliore. Le sue molteplici esperienze in campo politico e amministrativo ne fanno la persona ideale per il progetto, ma soprattutto si tratta di un profilo ad alta capacità di inclusione e Ventotene ha bisogno di una persona di così alto spessore, che aiuti a superare le viscosità dei rapporti all’interno dell’isola.”. L’amministrazione comunale di Ventotene attende di avere tra le mani il decreto di nomina del premier Conte per effettuare le sue valutazioni operative. La scelta dell’ex assessore regionale del Lazio, ex parlamentare europeo ed ex presidente della Commissione Cultura di Strasburgo era stata annunciata sul sito dell’associazione culturale “Santo Stefano” che da mesi si sta occupando dell’iter per il recupero dell’ex penitenziario che, durante gli anni bui della guerra, ha ospitato il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini, diversi antifascisti ed oppositori e, questi, uno dei tre autori del “Manifesto per l’Europa libera ed unita”, Altiero Spinelli. Del progetto di recupero dell’ex carcere si stava occupando Franceschini dallo scorso ottobre: “Purtroppo nell’ultimo anno il percorso si era inspiegabilmente arenato, ma appena ritornato al ministero ho cercato di capire le difficoltà, ho parlato con il Sindaco Santomauro, con Zingaretti come Presidente della Regione Lazio, con il Ministro Provenzano e quindi ho proposto con una lettera del 17 ottobre al Presidente del Consiglio la nomina di un commissario per seguire e accelerare l’iter del progetto già finanziato con 70 milioni di euro”.
Nell’ottobre del 2015 era stato costituito un Tavolo tra Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Lazio, Agenzia del demanio e comune di Ventotene e nel gennaio del 2016, l’allora premier Renzi, il Ministro Franceschini e il Presidente della Regione Lazio Zingaretti annunciarono il piano di recupero. Nel 2017 è stato anche inaugurato l’eliporto di Santo Stefano, realizzato con circa 1 milione di euro presi da quel finanziamento di 70 milioni di euro. In quell’occasione Franceschini dichiarò: “Credo che qui ci sia una grande sfida su tanti fronti: la simbologia fortissima di questo luogo, per ricordarci la lotta al fascismo e per ricordarci l’idea straordinaria di Europa nata da Ventotene. Ma c’è anche la bellezza incredibile di un luogo stupefacente e meraviglioso”.
Saverio Forte
Intervista al sindaco Gerardo Santomauro e all’assessore Francesco Carta