MINTURNO – Sono sempre le stesse ditte ad essere invitate a presentare offerte per aggiudicarsi gli appalti per i lavori pubblici del Comune di Minturno. Eluso quindi il principio di rotazione. A lanciare l’accusa è il consigliere comunale del Partito Democratico Gerardo Stefanelli, che ha richiesto al Presidente della Commissione Lavori Pubblici, Mino Bembo, di convocare con urgenza una commissione per chiedere chiarimenti sulle procedure per l’assegnazione di lavori pubblici e di incarichi professionali.
Nel frattempo, l’esponente del centrosinistra ha anche inviato un esposto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Sezione controllo sugli appalti pubblici), segnalando le ripetute e gravi anomalie riscontrate in questi mesi nel comportamento del responsabile del servizio, Carmine Violo.
“A leggere l’albo pretorio del Comune di Minturno in queste settimane – spiega il consigliere Stefanelli – si capisce che la struttura amministrativa dell’Ente è oramai fuori da qualsiasi controllo ed indirizzo da parte degli Amministratori. In particolare, nel settore lavori pubblici, assistiamo ad una serie di anomalie che non possono più essere catalogate come coincidenze: mi riferisco in particolare alla manifesta e sfacciata violazione dei principi cardine che regolano l’affidamento di incarichi e di appalti per la realizzazione di opere pubbliche.
Nelle procedure per l’affidamento di lavori pubblici sotto soglia vengono infatti invitate sempre le solite ditte; addirittura vengono invitate contestualmente a partecipare a più gare senza alcun applicazione del principio di rotazione delle imprese iscritte all’albo dei cosiddetti ‘fiduciari’. Fenomeno ancor più grave, se si tiene conto che le stesse ditte che vengono invitate alle gare sotto soglia, stanno già realizzando interventi pubblici per l’Ente.
Nella sostanza viene data l’opportunità di lavorare soltanto ad alcuni, con violazione delle regole e dei principi che ispirano la normativa in materia di appalti pubblici.
Altre anomalie riguardano il pagamento dei lavori per la realizzazione della pubblica illuminazione sul lungomare e delle spettanze del direttore dei lavori che ha seguito lo stesso intervento: anche in questo caso infatti senza alcun accenno al problema riscontrato dei cosiddetti ‘pali nani’ del lungomare, per il quale non viene ancora chiarito come affrontare e risolvere il problema. Intanto però si paga.
Lo stesso dicasi per i lavori di realizzazione delle piazzole sul lungomare che vengono liquidati alla ditta esecutrice senza alcun cenno alle motivazioni che ne hanno determinato da più di un anno l’interruzione”.
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