CASTELFORTE – L’impiantistica sportiva di Castelforte è una dolente incompiuta ed è finita in un supplemento di indagini che ha dovuto svolgere in quaranta giorni il giudice sportivo del comitato regionale del Lazio di calcio. Se occupa il comunicato ufficiale numero 248 del 23 gennaio scorso in cui il giudice sportivo scioglie una riserva durata oltre un mese e mezzo. Sullo sfondo c’è lo stadio di Castelforte che il 1 dicembre scorso aveva ospitato la gara valida per la nona giornata del girone I del campionato di Seconda categoria tra i padroni di casa degli Amatori di Castelforte e la squadra latinense del San Michele. Furono novanta minuti assai movimentati al termine dei quali gli Amatori Castelforte si imposero per 3 a 0 con i gol di Di Luna, di Fabio e Davide Canali.
Il San Michele chiese nel ricorso presentato all’indomani della partita la sua ripetizione o, addirittura, la vittoria a tavolino. Il giudice sportivo nel comunicato ufficiale numero 180 del 5 dicembre non decise nulla a fronte del ricorso presentato dal San Michele e chiese di poter esercitare un supplemento di indagine. Al termine delle quali gli Amatori Castelforte sono stati letteralmente graziati nel senso che il giudice sportivo ha confermato il verdetto del campo, ha inflitto alla società di casa un’ammenda di 800 euro e ha inibito – per certi versi è stato squalificato – il presidente Oreste Di Marco Di Marco sino al 21 febbraio prossimo. Nel ricorso (respinto) del San Michele si fa riferimento ad una decisione del sindaco di Castelforte Giancarlo Cardillo che con la propria ordinanza numero 61 del 9 novembre 2017 disponeva l’immediata chiusura per inagibilità dello stadio di calcio di Castelforte Centro ed il conseguente divieto di utilizzo per svolgervi qualsiasi attività sportiva.
La società degli Amatori Castelforte era stata autorizzata a svolgervi le gare rigorosamente a “porte chiuse” ma l’ordinanza di oltre due anni fa “è stata disattesa dalla società Amatori Castelforte che non ha dato comunicazione al Comitato Regionale Lazio per le opportune disposizioni di fare disputare le gare in casa in totale assenza di pubblico”. E questa violazione è strettamente collegata ad un episodio verificatosi al 10’ del secondo tempo della gara del 1 dicembre che per i dirigenti del San Michele lo stesso incontro “non avrebbe avuto un regolare svolgimento”. “Dopo uno scontro di gioco molto duro tra due giocatori in campo, il calciatore della squadra ricorrente rimaneva a terra privo di sensi e questo creava una violenta rissa tra i giocatori delle squadre all’interno del campo – successivamente a tale episodio, la tifoseria locale collocata sul retro delle panchine, attraverso un cancello lasciato aperto, entrava all’interno del terreno di gioco per aggredire i giocatori della squadra ricorrente – Il ricorrente, nel riprendere i fatti accaduti con il cellulare, veniva aggredito dai restanti tifosi che erano collocati sugli spalti, ricevendo uno schiaffo in presenza della famiglia e dei bambini e venendo accerchiato da una serie di persone che lo minacciavano – a questo punto, proprio per evitare ulteriori azioni violente, interveniva il presidente della squadra di casa che accompagnava il signor Parente Francesco e la sua famiglia all’interno della struttura, nei pressi degli spogliatoi – l’arbitro, richiedendo l’intervento dei dirigenti della squadra locale ed anche attraverso l’arrivo delle Forze dell’Ordine , riusciva a far accomodare in tribuna i tifosi entrati in campo e riprendeva la partita – all’arrivo delle Forze dell’Ordine, venivano messi a conoscenza da quest’ultimi, dell’ordinanza sindacale numero 61 del 9 novembre 2017 del Comune di Castelforte dove era esplicitamente riportato che tutte le gare della squadra dell’Asd Amatori Castelforte dovevano essere disputate in totale assenza di pubblico locale, poichè, le tribune dell’impianto sportivo risultano inagibili, circostanza questa non avvenuta in quanto sugli spalti erano presenti molti spettatori ed anche ai dirigenti della squadra di casa era stato indicato di accomodarsi proprio in tribuna.
Ripresa la gara, i giocatori della squadra della Società Asd San Michele risultavano psicologicamente provati in quanto, dagli spalti, continuavano ad arrivare una serie di minacce ed anche da diversi giocatori in campo – nella compilazione delle distinte da parte della Società Amatori Castelforte non venivano nemmeno riportati i dati dei documenti d’identità per il riconoscimento dei giocatori presenti sul rettangolo di gioco. Tutti i fatti sopra descritti sono stati rilevati anche dall’arbitro, nel rapportino compilato fine gara e rilasciato alla ricorrente Società in cui, in calce, viene proprio riportato quanto di seguito: “al 10º del II tempo i tifosi della squadra del Castelforte entravano in campo dopo aver aperto un cancello…”.
Lo svolgimento di questi fatti non ha trovato riscontro nel referto dell’arbitro giunto a Castelforte, Daniele Cedrone di Cassino, “che, com’è noto, è fonte privilegiata di prova. Infatti, esaminati gli atti ufficiali relativi alla gara, risulta che la stessa ha avuto regolare svolgimento” .
Si legge nel comunicato ufficiale numero 248 della Lega nazionale dilettanti che….” al 10° del secondo tempo, dopo un fallo di gioco, i tifosi della Società Amatori Castelforte entravano in campo dopo aver aperto il cancello, durante la medicazione di un calciatore infortunato”. Con un supplemento di rapporto, richiesto all’arbitro dallo stesso giudice sportivo, lo stesso direttore di gara di Cassino ha puntualizzato “che detti sostenitori sono entrati in campo per verificare le condizioni del calciatore infortunato. Pertanto, le condizioni ambientali non erano tali da condizionare i calciatori della Società San Michele Calcio. Si rileva che, nella circostanza di cui sopra, circa 30/40 tifosi della Società Amatori Castelforte si scontravano con poche unità della tifoseria avversaria. Tutto rientrava nella normalità, grazie all’intervento della Forza Pubblica….”. Uno, nessuno e centomila…
Saverio Forte