FORMIA – La direzione sanitaria del presidio sud dell’Asl di Latina ha promosso un ‘filo diretto’ con il direttore scientifico dell’ospedale “Spallanzani” di Roma Giuseppe Ippolito ma anche con la direzione regionale dell’Ares 118 per monitorare l’evoluzione del quadro clinico del giovane di 30 anni di Formia trasferito d’urgenza presso l’istituto nazionale di malattie infettive perché alle prese con sintomi influenzali tipici del Coronavirus. Lo ha confermato il direttore sanitario facente funzione dell’ospedale “Dono Svizzero”, Pasquale Montesano, che ha anche ribadito come l’allarme potrà rientrare solo dopo l’esito delle analisi cui sarà sottoposto lo studente 30enne di Formia rientrato due settimane fa da Shangai – dove frequenta una delle tante università – prima della decisione delle autorità governative italiane di sospendere il traffico aereo con la Cina.
L’uomo – secondo quanto è trapelato – sta discretamente bene e ha applicato alla lettera il protocollo varato dall’Ares 118 per casi sospetti di Coronavirus. Dopo aver riscontrato che la febbre e la tosse non gli davano più tregua, ha chiesto ed ottenuto l’intervento di un’ambulanza del 118 a bordo della quale nella tarda serata ha raggiunto direttamente lo “Spallanzani” di Roma.
“Questo paziente al ‘Dono Svizzero’ non è mai passato – ha dichiarato il direttore sanitario Montesano confermando il contenuto di un contatto telefonico in serata con il direttore sanitario dell’Asl Giorgio Casati – ed è giusto che si sappia. Il protocollo per casi di pazienti sospetti soccorsi nelle rispettive abitazioni è stato applicato alla lettera. Nessun timore, dunque, per i ricoverati nella nostra struttura ospedaliera”.
I risultati delle analisi in programma a Roma saranno determinanti per dirimere questo sospetto caso di Coronavurus. Se saranno positivi toccherà al dipartimento Igiene della stessa Asl di Latina sottoporre a profilassi i familiari e le persone con cui è entrato in contatto il 30enne studente di Formia appena rientrato dalla Cina. Ma è soltanto un’”ipotesi operativa”.
Le autorità sanitarie del Golfo sono pacatamente ottimiste sugli sviluppi di questa emergenza, affrontata al meglio dal giovane che, appena giunto nella città d’origine, ha attuato una sorta di una “quarantena” di una settimana barricandosi in casa e preferendo non avere contatti con l’esterno.
Saverio Forte