MINTURNO – Lo speciale nucleo antidroga del gruppo di Formia della Guardia di Finanza non avrebbe dovuto assolutamente arrestare, anche se per poche ore, la notte del 31 ottobre scorso Giuseppe Stefanelli, il fratello maggiore di 46 anni del sindaco di Minturno Gerardo, Luigi Iorio, il responsabile di una cooperativa che ha gestito la scorsa estate un tratto di spiaggia libera sul lungomare di Scauri ma anche di una società di rivendita di autoveicoli, e la moglie di quest’ultimo, Marianna Parisi, titolare di un avviato centro estetica di Scauri. Lo ha sentenziato, a distanza di tre mesi, il Tribunale del Riesame di Roma che ha depositato le motivazioni con cui non ha fatto altro che confermare la validità dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce con cui non aveva convalidato l’arresto dei tre, accusati di detenere prima e di disfarsi poi circa 400 grammi di cocaina e crack oltre che di resistenza a pubblico ufficiale dopo aver forzato un posto di blocco delle Fiamme Gialle lungo la Variante Formia Garigliano in direzione nord.
Il Riesame, di fatto, ha rigettato l’appello proposto dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo avverso l’ordinanza dello stesso Gip Di Croce che, non convalidando all’epoca gli arresti, aveva escluso l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza non essendo stata accertata – a suo dire – la riconducibilità del pacco recuperato dagli inquirenti impegnati in un posto di blocco sulla Variante. I legali dei tre, Renato Archidiacono per Stefanelli e Massimo Signore per gli altri due, hanno definito “insufficiente” il quadro indiziario della Procura di Cassino evidenziando anche l’incensuratezza e le perquisizioni personali e domiciliari risultate negative nei confronti delle tre persone sottoposte al provvedimento di fermo. La droga poi venne rinvenuta a circa un chilometro di distanza dal luogo in cui ci fu realmente l’alt all’auto su cui viaggiavano Stefanelli, Iorio e Parisi. La stessa sostanza stupefacente venne ritrovata, infine, a distanza di alcune ore dal fermo di polizia giudiziaria ed, essendo una Variante Formia-Garigliano “un’arteria molto trafficata”, chiunque avrebbe potuto disfarsi di quel barattolo.
Stefanelli senior, Iorio e Parisi – come si ricorderà – erano tornati in libertà, dopo alcune ore, su decisione dello stesso Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce che in sede di interrogatorio, nonostante il parere contrario del pm di turno, non aveva convalidato l’arresto a causa della mancanza della flagranza del reato. Al momento del controllo delle Fiamme Gialle, i tre non vennero trovati in possesso della droga ma, nonostante le prime e spontanee dichiarazioni rese presso la caserma del gruppo di Formia della Guardia di Finanza, venne disposto il loro trasferimento in carcere.
Contestualmente non proseguirono – come confermato dai vertici del Gruppo di Formia delle Fiamme Gialle – le indagini per stabilire chi o coloro eventualmente si sarebbero disfatti di quel barattolo contenente la droga, la sua provenienza e soprattutto la sua destinazione finale alla vigilia, peraltro, del lungo ponte di Ognissanti 2019.
Saverio Forte