GAETA – Il Procuratore generale della Corte dei Conti aveva mosse accuse ben precise: grazie alle loro condotte omissive il comune di Gaeta tra il gennaio 2006 e l’aprile dell’anno successivo avrebbe subito un danno erariale davvero pesante valutabile in tre milioni e 741mila euro. In sintesi il comune di Gaeta non avrebbe introitato questo danaro perchè non sarebbero state notificate, nei tempi previsti dalla normativa, le sanzioni al Codice della strada.
E invece la sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti, presieduta da Tommaso Miele, ha assolto dalla grave accusa erariale Antonio Buttaro, all’epoca dei fatti dirigente del settore della Polizia Locale, Pasqualino Polisi, comandante della stessa polizia locale, Giuseppe Di Florio, responsabile della gestione e controllo delle procedure sanzionatorie dello stesso comune e la Soes, la società di Telese Terme che all’epoca si occupava del servizio.
Al termine del dibattimento sono state integralmente rigettate dalla Corte dei Conti le richieste della Procura contabile regionale a conclusione delle indagini svolte inizialmente dalla Guardia di Finanza di Formia. Sono state accettate le conclusione difensive degli avvocati Vincenzo Macari, Fabrizio de Cesare, Giampiero Amorelli, Giuseppe Gallinaro ed Ermanno Bocchino.
Secondo loro la Procura regionale della Corte dei Conti non avrebbe dovuto chiedere l’entità del danno erariale “in solidum” ma specificare di ciascuno degli ex indagati i fatti, le condotte ascritte, i relativi mezzi di prova e, soprattutto, l’entità del mancato incasso da parte del comune di Gaeta. Senza alcuna di questa specificazione – sono arrivati alla conclusione i giudici contabili – è superfluo gridare allo scandalo per il mancato guadagno derivanti dalle violazioni al codice della strada.
Saverio Forte