ITRI – Presto si riunisca la commissione servizi sociali al comune di Itri ed elabori un regolamento per la per la disciplina delle attività del gioco d’azzardo nel territorio comunale contenente misure a contrasto della ludopatia. E’ la richiesta che hanno formalizzato i consiglieri comunali d’opposizione Osvaldo Agresti, Vittoria Maggiarra e Giuseppe Cece per tentare, a livello amministrativo, di porre un argine ad un’autentica emergenza sociale ed economica.
Il regolamento auspicato dai tre esponenti delle minoranze consiliari è finalizzato, innanzitutto, a ridurre ad 8 ore giornaliere l’accensione e l’utilizzo delle apparecchiature da gioco ma anche precisi limiti sulle distanze delle attività di gioco dai luoghi sensibili (come scuole, uffici, ristoranti, luoghi di culto);sgravi economici o altre forme di premiazione (pubblicità) per i commercianti che rimuovono il gioco d’azzardo dalla propria attività; l’istituzione del divieto di pubblicizzazione delle attività di gioco d’azzardo e lo svolgimento di valutazioni tecnico-legali per la corretta applicazione dei provvedimenti individuati.
“Molti sono o possono essere i fattori di rischio che predispongono alla ludopatia o gioco d’azzardo patologico – hanno osservato i consiglieri Maggiarra, Agresti e Cece – Familiarità per il gioco, caratteristiche della personalità, giovane età, solitudine o abbandono, stati psicologici ed emotivi precari, interazioni sfavorevoli sul fronte familiare, sociale e professionale, sono tutti fattori che aumentano la propensione ad assumere comportamenti impulsivi/compulsivi, predisponenti la dipendenza dal gioco d’azzardo. Riteniamo che il problema vada affrontato a 360 gradi e, in particolar modo, contestualizzato ed analizzato in rapporto all’ambiente sociale in cui si vive”. Ad Itri, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monipoli di Novembre 2019, sono stati 9 milioni gli euro giocati in new slot e lotterie istantanee; un dato allarmante perché in crescita rispetto alle rilevazioni dell’anno 2017. Si rende, allora, necessario adottare un vero e proprio “Piano d’azione” a livello amministrativo-comunale, che sia però supportato e coadiuvato ai livelli istituzionali superiori e, soprattutto, da parte degli Enti e delle Associazioni che si occupano di prevenzione e di contrasto alle ludopatie. L
a Consigliera comunale Vittoria Maggiarra in passato ha affrontato temi legati ai fenomeni “invisibili e taglienti” come l’usura, la dipendenza da gioco ed il sovraindebitamento, è stata coordinatrice dell’importante progetto civico-sociale per l’apertura dello Sportello Antiusura nel Comune di Itri (oggi è un’apprezzata realtà operativa). Non ha fatto mancare neppure l’attenzione al delicato connesso problema della ludopatia infantile soprattutto attraverso incontri di sensibilizzazione rivolti ai giovani, alle scuole e alle famiglie.
“I dati parlano chiaro – continua l’avvocato Vittoria Maggiarra – Secondo quanto pubblicato dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza, i bambini a rischio ludopatia sono molti più di quanto si pensi. Il 14% dei ragazzi in età adolescente scommette infatti online, il 13% addirittura gioca d’azzardo, mentre il 25% va abitualmente in centri scommesse, anche se questi sono vietati ai minori di 18 anni. Non si parla poi solo di adolescenti ma anche di veri e propri bambini in pre-adolescenza, ossessionati da video-games e da giochi online. Da uno studio condotto dal “Centro Studi Minori e Media”, il 58,5% degli studenti gioca una volta al giorno, il 20,5% due volte. Infine, è emerso che uno studente su quattro gioca da una alle tre ore al giorno a videogame di ruolo o avventura o in videogame di abilità”. Insomma, è “un dovere, soprattutto per noi amministratori locali, vicini alla Comunità cittadina, avere sempre attenzione e riguardo alla salvaguardia della salute pubblica e alla centralità della persona umana. La dipendenza da gioco è causa di disordine mentale in un processo il più delle volte inconsapevole, progressivo e pericoloso, che genera una graduale compromissione significativa dell’individuo in ambito personale, familiare, sociale, ma anche in ambito educativo e lavorativo”.
Da qui la richiesta, inoltrata “ai miei colleghi consiglieri”, di avviare un lavoro sinergico che “ci consenta di intervenire fattivamente, con opportuni strumenti regolamentari e tecnico-normativi, in modo da contenere fenomeni trasversali come quello delle ludopatie; un lavoro che, senza dubbio, potrà costituire un contributo concreto alla diffusione di una cultura della legalità e di contrasto alle dipendenze patologiche”.
Saverio Forte