Ventotene / Carcere di Santo Stefano, il sopralluogo del neo commissario Silvia Costa
VENTOTENE – Deve sovraintendere al ruolo di coordinamento tra tutti gli enti e le istituzioni, che sono tanti, per dar vita ad una progetto atteso da mezzo secolo e peraltro uno dei più ingenti previsti a favore della provincia di Latina negli ultimi decenni. A poco più di un mese dalla sua nomina (contenuta nella delibera numero 24 del 23 gennaio scorso), proposta dal Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, da parte del Consiglio dei Ministri il commissario di governo per il recupero e riqualificazione del dismesso carcere borbonico di Ventotene, Silvia Costa,ha effettuato un mirato sopralluogo sull’isolotto di Santo Stefano.
L’ex europarlamentare del Pd ed ex assessore alla Regione Lazio ha preso atto come vadano velocizzate, alla luce degli ultimi crolli e fenomeni di dissesto idrogeologico, le procedure per consentire innanzitutto la messa in sicurezza ed il recupero, architettonico e funzionale, dello storico penitenziario chiuso oltre mezzo secolo fa. L’Onorevole Costa è stata affiancata nel sopralluogo da una nutrita delegazione del comune isolano – formata dal sindaco Gerardo Santomauro, dal suo vice Domenico Malingieri, dall’assessore delegato Francesco Carta e dai consiglieri comunali Umberto ed Aurelio Matrone – che ha garantito una necessaria ed imprescindibile azione di coordinamento per recuperare il voluminoso carteggio tecnico amministrativo prodotto nel corso del tempo dai vari enti ed istituzioni coinvolte nel corso del tempo, dalla Regione Lazio alla Soprintendenza al demanio per fare alcuni esempi. Insomma bisogna recuperare tutte le carte disponibili per trovare una giusta sinergia finalizzata alla redazione del progetto condiviso definitivo della cui stesura e realizzazione dovrà sovrintendere, appunto, il commissario di governo Costa. Il tempo non è un fedele alleato e lo sa l’esponente Dem.
Sono cospicui i finanziamenti assegnati dal Cipe ai sensi dell’articolo 11 della legge 400/1988 – 70 milioni di euro – che potrebbero essere restituiti se entro la fine anno non saranno cantierabili così come prevede il fondo per lo “sviluppo e la coesione 2014-2020”. L’onorevole Costa ha chiesto tempi celeri per l’insediamento della sua struttura organizzativa e non ha escluso – qualora fosse necessario – di chiedere al governo Conte una proroga di almeno due anni per poter utilizzare l’ingente finanziamento del Cipe cui si sono aggiunti i 150mila euro stanziati nei giorni scorsi dalla Regione, su richiesta del consigliere pontino del Pd Enrico Forte, nell’ambito della legge di stabilità 2020.
Intanto sulla nomina dell’ex parlamentare europea del Pd montano le polemiche. E’ al centro dell’ultima interrogazione parlamentare del senatore della Lega Claudio Barbaro indirizzata proprio al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Vista la delicatezza del progetto e le competenze specifiche richieste all’unità di coordinamento, il senatore Barbaro ha chiesto di conoscere “quali siano stati i criteri adottati per la selezione della dottoressa Silvia Costa come commissario straordinario e su quali esperienze curriculari tale scelta si sia basata; quali siano i contenuti economici destinati come compenso alla dottoressa Silvia Costa a fronte di quali siano, di fatto, i compiti e le responsabilità che le sono stati assegnati, nonché a quale organo di controllo debba far riferimento per il proprio operato”. Saverio Forte