MINTURNO – “Un gioco più grande di me”. Si è espresso in questi termini davanti il Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera il 19enne di Minturno arrestato giovedì scorso in flagranza di reato dai Carabinieri della Compagnia di Formia con le gravi accuse di estorsione e usura. Il Gip al termine dell’interrogatorio ha convalidato l’arresto ma ha concesso al 19enne i domiciliari dopo la completa di assunzione di responsabilità dello stesso giovane.
Con la complicità di un 17enne, anch’egli residente a Minturno e denunciato ora a piede libero, il 19enne da almeno un anno e mezzo avrebbe taglieggiato un 20enne di Itri ed un 19enne di Formia ai quali avrebbero chiesto, a più riprese, 100mila euro in contanti promettendo che questo danaro avrebbe garantito remunerative forme di interesse grazie ad un non chiaro piano di investimento nel settore finanziario dietro il quale ci sarebbero stati esponenti di primo piano della criminalità organizzata.
Il 19enne, difeso dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha ridimensionato la portata delle accuse dei Carabinieri specificando che “al massimo” avrebbe estorto 20mila euro alle due vittime e non 100mila euro come ipotizzato nel capo d’imputazione formulato dal sostituto procuratore Alfredo Mattei. Il 19enne è indagato anche per usura perché quando le due vittime non riuscivano a far fronte alle richieste estorsive forniva loro prestiti a strozzo lo stesso danaro che sarebbe dovuto essere investito nei promessi fondi finanziari.
Furono i Carabinieri a consigliare ai due ragazzi di Formia e di Itri a chiedere un appuntamento ai due quasi coetanei di Minturno. Era per la consegna di 2500 euro a fronte dell’ultima tranche di danaro richiesta, 10mila euro. Le banconote erano state fotocopiate e per il 19enne inevitabilmente scattava l’arresto.