GAETA – Dopo i sopralluoghi svolti nelle giornate di lunedì e martedì si stanno accorciando i tempi per riattivazione del reparto di malattie infettive all’interno dell’ospedale “Monsignor Luigi Di Liegro” di Gaeta. La direzione generale dell’Asl ha conferito incarichi di somma urgenza per ripristinare l’ala confinante la divisione di infettivologia al terzo piano del nosocomio di Gaeta ed allocarvi almeno 12 posti letto per tentare di decongestionare il “Dono Svizzero” alle prese le tante positività emerse sinora dal contagio del Coronavirus.
L’Asl ha dato mandato di installare gli impianti di condizionamento dell’aria, di adeguare e qualificare l’impianto elettrico e liberare i locali un tempo sede di malattie infettive, reparto chiuso per far fronte ai “tagli” imposti dal piano di rientro e per la mancanza della rianimazione nell’ospedale di Gaeta. Si tratta del laboratorio analisi – trovata una sistemazione ubicativa al piano terra nei pressi dell’istituenda casa della salute – degli ambulatori di otorino, di pneumologia e allergologia pediatrica e finanche di uno spogliatoio per il personale che saranno delocalizzati al terzo piano del nosocomio gaetano, praticamente vuoto.
L’Asl ha fretta e confida di riattivare Malattie infettive a Gaeta nei primi giorni della prossima settimana ma la principale incognita è legata al fabbisogno del personale necessario, almeno cinque medici e 15 infermieri…
Nei giorni in cui l’Asl di Latina ha deciso di avviare le procedure per la riapertura del reparto di Malattie infettive presso l’ospedale di Gaeta la sanità pubblica (ma anche quella privata) della provincia di Latina alle prese con la gravissima emergenza Coronavirus piange la prematura scomparsa dello storico primario della stessa divisione. Il dottor Antonio Pompei, 69 anni, l’aveva diretta per diversi anni quando era allocata presso il “Dono Svizzero” di Formia diventandone un’eccellenza al punto da meritare la promozione in Dea di primo livello. Il dottor Pompei da tempo lottava contro un male incurabile e avrebbe gioito per la riapertura di una sua “creatura” diventando un servizio di primissimo piano, sul piano qualitativo, nell’ambito dell’offerta della sanità pubblica in provincia di Latina e nel sud-pontino in particolare. Alla moglie e ai figli giungano le più affettuose condoglianze della nostra redazione.
Un’altra ed alternativa soluzione operativa c’è, se davvero l’Asl pontina intenda restituire al territorio del sud pontino questo servizio “tagliato” dall’ex direttrice sanitaria del polo ospedaliero sud Marina Capasso. Presso l’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi, ormai una scatola vuoto, c’è tutto ma proprio tutto per sostenere Malattie infettive: la radiologia, la Tac, il pronto soccorso e la rianimazione. Se quello in corso deve essere il tempo della responsabilità deve esserlo anche per le scelte responsabili. A prescindere…
Saverio Forte