MINTURNO – Ha dell’incredibile la storia che ha come protagonista una famiglia del Comune di Minturno alle prese con una sanzione amministrativa per “errato conferimento dei rifiuti”. A raccontare la vicenda al nostro giornale è la stessa coppia di coniugi che, nella giornata di giovedì, si è vista notificare dalla Polizia Locale presso la propria abitazione il verbale di accertamento.
“Eravamo in casa con la bambina – ha raccontato il marito – quando ci siamo ritrovati due agenti di Polizia Locale fuori l’abitazione. Chiedevano di mia moglie. Pensavamo, stupidamente, che si trattasse di una questione legata all’epidemia di Covid-19 e che stessero ricostruendo una eventuale rete di contatti nella popolazione. Purtroppo in questo periodo certi pensieri non puoi non farli. La stessa bambina alla vista dei vigili e della mamma fuori casa è scoppiata in lacrime. Fortunatamente si trattava di altro”.
E qui l’assurdo: “A mia moglie – ha spiegato l’uomo – contestavano la presenza di alcuni documenti che la riguardavano; soprattutto estratti conto e fatture a lei intestate. Il tutto veniva ritrovato in un sacchetto contenente come regola vuole solo materiale cartaceo. Il sacchetto, stando poi alla spiegazione dei vigili, veniva da loro ritrovato in un’altra busta più grande contenente altro materiale non differenziato (con dentro riferimenti, ma senza generalità, al Comune di Sant’Antimo). Questo sacco più grande era insieme ad altri, tutti abbandonati sul lungomare di Scauri. Premesso che, essendo residenti in zona, non avrebbe senso per noi andare a smaltire i nostri rifiuti sul territorio: in primis perché amiamo il nostro lungomare, che spesso frequentiamo per attività sportive; inoltre perchè prendersi la briga di andare fin giù al mare, quando esiste un comodo servizio di porta a porta. E dunque pur non potendo addebitare a mia moglie l’abbandono di rifiuti (non ci sono documenti fotografici), in maniera del tutto approssimativa da parte del Comando Vigili Urbani sono stati aperti i sacchi ed il primo nome che è spuntato fuori ha fatto da capro espiatorio. Risultato: conferimento dei rifiuti in modo errato. Ma come ci sia finita lì la nostra spazzatura resta un mistero. Magari potrebbe far luce la stessa Polizia Locale, invece di essere così impegnata a cercare di chiudere la pratica il prima possibile”.
E dopo una prima stilata l’affondo finale: “In piena emergenza sanitaria l’Amministrazione Stefanelli non ha alcun rispetto dei propri cittadini – ha concluso l’uomo -. Il sindaco e la sua Giunta pensano solo a far cassa, per altro con metodi anche abbastanza subdoli, anziché rassicurare e non gettare ulteriori ansie nella popolazione. Ora, siamo costretti ad uscire di casa per andare all’ufficio postale e pagare la multa, in spregio a quelle che sono le raccomandazioni dettate dal Governo di restare a casa. Pagare chiaramente, perché a fronte di una sanzione di 50euro non conviene in termini economici ingaggiare un legale ed esperire ricorso. Oggi questo malinteso è capitato a noi e domani a chi altro cittadino potrà capitare? É vero che una delle regole non scritte raccomanda di non gettare i propri documenti nella spazzatura, ma non tutti hanno un tritacarte o un camino dove smaltirli. É una questione di principio e libertà. Grazie sindaco, spero che quei soldi possano aiutare a tenere sempre più pulito il lungomare”.
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