GAETA – Il deputato di Gaeta, Raffaele Trano, è stato espulso dal gruppo parlamentare del M5S alla Camera. Il 4 marzo Trano era stato eletto presidente della commissione Finanze di Montecitorio, battendo per un solo voto (20 a 19) il collega di gruppo Nicola Grimaldi che il M5S aveva indicato come candidato ‘ufficiale’. Il capogruppo Davide Crippa aveva definito “inaccettabile” l’esito della votazione.
La decisione di espulsione dal gruppo M5s del deputato e presidente della Commissione Finanze della Camera Raffaele Trano è stata accolta dal direttivo del Gruppo a Montecitorio che ha preso atto dell’invito del Capo Politico del Movimento 5 Stelle al Presidente del Gruppo Davide Crippa ad “avvalersi della previsione di cui all’art. 21, comma 4, dello Statuto del Gruppo della Camera”. Pertanto, si legge, “ai sensi dell’articolo 21 dello Statuto, sentito il Comitato Direttivo, è stata disposta l’espulsione dal Gruppo Parlamentare del deputato Raffaele Trano, senza necessità di ratifica degli iscritti”.
“Anziché parlare di emergenza, il direttivo pensa alle poltrone”. Non è mancata la replica di Raffaele Trano in merito alla notizia. “Stiamo vivendo i giorni più difficili dalla nascita della Repubblica – dichiara il deputato gaetano – e, anziché pensare a come gestire l’emergenza coronavirus, tutelando la salute pubblica e sostenendo l’economia fiaccata dal Covid-19, apprendo con stupore che il direttivo Movimento 5 Stelle si preoccupa delle poltrone, procedendo con la mia espulsione dal gruppo senza darmi neppure la possibilità di un confronto.
La mia unica colpa è quella di essere stato democraticamente eletto presidente della Commissione finanze della Camera. Il Movimento 5 Stelle in cui ho sempre creduto e credo è quello del rispetto delle regole, dell’onestà, della democrazia e dell’uno vale uno. Se il direttivo ha cambiato orientamento sono loro e non io ad essersi discostati dalle 5 stelle. E come parlamentare non posso che difendere le libere scelte che vengono fatte da tutti gli organi del Parlamento. Compresa quella di eleggermi presidente.
Continuerò dunque a lavorare con l’impegno di sempre, per contribuire a sostenere il nostro Paese e per svolgere al meglio possibile il mio ruolo di presidente della Commissione finanze. Sull’espulsione valuterò con i miei legali se fare ricorso. All’Italia serve unità e non manovre di potere portate avanti da chi si interessa a una poltrona anziché al progetto”.