FORMIA – Sfinito sul piano psicologico, Massimo Castiello, primo ufficiale di macchina, originario del salernitano ma da anni residente a Formia con la sua famiglia, ha affidato allo zoom di una telecamera il suo malessere interiore aumentato da quanto la nave da crociera su cui lavorava è attraccata nel porto di Civitavecchia. La “Costa Victoria” è diventata una sorta di “trappola per topi” per la gran parte delle persone a bordo (726 turisti e 776 membri dell’equipaggio) che non riescono a scendere a terra e a tornare nelle rispettive abitazioni. Tra queste c’è proprio Castiello che nel video messaggio dice di avere i sintomi del Covid 19 ma, non avendo fatto ancora il tampone, è “ostaggio” della sua cabina dopo che sono risultati positivi al contagio altri due colleghi di lavoro.
Castiello ha duramente stigmatizzato l’aspra vertenza instauratasi da giorni dal Ministro delle Infrastrutture del Pd Paola De Micheli, e il sindaco della Lega di Civitavecchia Ernesto Tedesco che inizialmente non voleva che la nave della Costa arrivasse davanti al porto traianeo. Alla fine l’ha spuntato il governo ma il peggio per Castiello e le altre persone a bordo doveva ancora iniziare. Il sindaco Tedesco, non potendo agire sul mare, ha agito sulla ‘sua’ terraferma: ha fatto isolare il porto dai vigili urbani. “Per la città non devono girare turisti con le valigie o creare affollamenti” ha spiegato il primo cittadino. La Victoria, ‘respinta’ già da Venezia e Trieste, era entrata nel Tirreno alla ricerca di un molo dove far sbarcare, in sicurezza come prevede un decreto del governo, i suoi circa 1400 passeggeri. La nave era partita da Dubai lo scorso 7 marzo, poi la compagnia ha sospeso tutte le crociere.
Castiello, parlando a nome di altri colleghi di lavoro, ha dichiarato di sentirsi abbandonato dallo Stato, ha chiesto solo di tornare a casa, a Formia, e di sottoporsi all’isolamento previsto dal protocollo. Nei giorni scorsi in un messaggio postato su face book era stato ancora più duro: “Forse sarebbe stato meglio ammainare la bandiera italiana che portiamo, non ha più senso farla sventolare. Se questi colori non significano più nulla, sarà meglio riporla. Cosa devo dire a mia moglie? Quale altra scusa devo accampare con i miei bambini? Come faccio a spiegargli le belle parole che ho speso per fargli capire che quel drappo tricolore non fosse solo una bandiera colorata, ma il simbolo di un Paese, e pertanto andava maneggiata con rispetto? Quei colori ci rendono nazione. Per questo gliene ho spedita una grande, appena qualche giorno fa, da appendere al balcone. Poi lo stato di quella stessa bandiera, che ho comprato con tanto orgoglio, mi lascia in mezzo al mare, in balia degli eventi, che si preannunciato sempre più difficili. Come faccio a spiegarglielo? Provo una profonda vergogna. Se non avessi il profondo rispetto dello Stato avrei fatto rimuovere la bandiera dal balcone, ma sarebbe stato troppo facile. Il difficile è desistere dal farlo”.
Saverio Forte
Video messaggio Massimo Castiello, ufficiale di macchina “Costa Victoria”