Cronaca

Scauri / Scarcerato Mario Cappabianca: era stato arrestato a Cassino per omicidio premeditato

MINTURNO/CASSINO – È stato scarcerato oggi, dopo tre mesi, Mario Cappabianca, l’uomo di 35 anni di Scauri, accusato di aver partecipato ad un efferato tentativo di omicidio a Cassino il 17 dicembre quando, insieme ad altri tre componenti al clan di etnia rom dei Di Silvio, armati di bastoni e coltelli all’interno di un’abitazione aggredirono alle spalle Bruno Pinchera per un presunto debito di droga.

Sulle motivazioni della grave aggressione sono ancora in corso, serrate le indagini, del Sostituto Procuratore Beatrice Siravo ma il Gip del Tribunale, Salvatore Scalera, ha accolto l’istanza del legale di Cappabianca, l’Avvocato Pasquale Cardillo Cupo che, che ridimensionando fortemente il ruolo del suo assistito, ha concesso gli arresti domiciliari. Subito dopo il gravissimo episodio – Pinchera aveva riportato ferite e lesioni quasi mortali – il Gip Scalera condivise le risultanze investigative dei Carabinieri della Compagnia della città martire per Alessio Alfredo Di Silvio, di 22 anni, di Cassino, dello stesso Cappabianca, di Francesca Di Silvio, di 23 anni, anche lei di Scauri, e di Noemi Del Nobile, di 21 anni di Castelforte, tutti indagati per tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di porto abusivo di arma bianca.

Se i tre uomini rimasero in carcere, il Gip dispose i domiciliari invece per Francesca Di Silvio per il fatto di essere madre di un bambino di due anni. Nel corso degli interrogatori di convalida ciascuno dei quattro indagati ridimensionò le accuse mosse nei loro riguardi escludendo soprattutto il dolo per uccidere Pinchera. Nella richiesta di applicazione della misura cautelare il sostituto procuratore Siravo affermò invece, il contrario: l’aggressione – Alessio Di Silvio nella colluttazione si era procurato un taglio all’indice della mano sinistra – aveva l’obiettivo di punire Pinchera per il mancato pagamento di una partita di stupefacenti.

Saverio Forte

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