LATINA – Nel ginepraio delle richieste e delle prese di posizioni per sostenere le imprese e le partite Iva nell’era drammatica del Coronavirus non poteva non mancare l’ultimo partito che, a livello temporale, è nato nel nostro Paese: Italia Viva. Denuncia una vera e propria emergenza liquidità e auspica subito prestiti straordinari garantiti al 100% dallo Stato. La proposta arriva dai coordinatori di Italia Viva della provincia di Latina, Renato Archidiacono ed Elisa Giorgi, impegnati in queste ore assieme ai propri parlamentari per stimolare il governo ad adottare la misura migliore per dare fiato alle imprese e al sistema economico. Per le imprese si ipotizza la concessione di prestiti pari al 25% del fatturato 2019, garantiti al 100% dallo Stato, da restituire in 100 rate a partire da gennaio 2022. E per le imprese nate nel 2019 si prenda come parametro di riferimento aggiuntivo il costo del lavoro.
“Serve un’iniezione di liquidità – hanno commentato l’avvocato Archidiacono ed Elisa Giorgi – non c’è altra priorità ora per le attività economiche, soprattutto per quelle medio piccole che sono il motore dell’economia del Paese e anche del nostro territorio. In queste ore decisive nelle quali il governo sta predisponendo un nuovo decreto di aiuti per famiglie e aziende, stiamo chiedendo che venga adottata la nostra proposta che può dare subito risposta al bisogno primario di ogni attività, soprattutto per quelle che essendo più piccole sono più fragili in questa crisi, ovvero la possibilità di attivare prestiti bancari immediati interamente garantiti dallo Stato”.
La proposta di Italia Viva prevede, poi, che liberi professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori individuali e società fino a 50 milioni di fatturato possano fare domanda ad una banca chiedendo ognuno di avere il 25% del proprio fatturato del 2019. La banca eroga il prestito velocemente, senza burocrazia e senza controlli di rating grazie alla garanzia statale al 100%. L’importo viene restituito in 100 rate a partire dal gennaio 2022 con interessi a carico dello Stato. Per le attività nate negli ultimi 12-18 mesi, si può prendere a riferimento come parametro aggiuntivo quello del costo del lavoro. In questo modo l’impresa e il professionista possono riprendere a lavorare in sicurezza, senza trovarsi abbandonati nel dover pagare fornitori per acquisti e investimenti, dipendenti e collaboratori dopo lo stop imposto dai decreti.
“Viviamo un’emergenza nell’emergenza – aggiungono Archidiacono e Giorgi – Quella sanitaria oggi ha la priorità ma altrettanta attenzione va riservata a quella economica, perché oggi dobbiamo pensare anche a come ripartire domani – affermano i referenti provinciali di Italia Viva – sostenendo dunque il nostro tessuto produttivo, le imprese soprattutto quelle medio piccole, volano della nostra economia”.
Come coprire questi costi? “Per arrivare a movimentare una cifra sufficiente a sostenere le Partite Iva e le Piccole e medie imprese con fatturato fino a 50 milioni – spiegano i due dirigenti renziani – lo Stato deve intervenire con uno stanziamento da 33 miliardi di euro (circa 2 punti percentuali di PIL): 33 miliardi di euro infatti consentono garanzie per 412,5 miliardi di euro. Un intervento reso possibile anche all’allentamento delle norme europee sugli impegni di bilancio”.
“E’ una proposta concreta e realizzabile – concludono Giorgi e Archidiacono – che stiamo avanzando in queste ore al Governo e che chiediamo a chi la condivide di sostenere. Sono le ore in cui si definiscono i contenuti del decreto e non possiamo lasciare nulla di intentato per dare un aiuto vero al nostro sistema economico, soprattutto a quello fatto di piccole e medie attività che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia territoriale e non solo. La preoccupazione è che tutto quello che non riusciremo a fare oggi potrebbe diventare il rimpianto di domani.”
Saverio Forte