FORMIA – L’accordo è stato formalizzato, ora soltanto perseguito giovedì prossimo nel consiglio comunale di Formia chiamato ad approvare la delibera “madre” di ogni Comune, quella del bilancio di previsione 2020. Si chiama “Fondo emergenza Covid 19 Post Fata Resurgo” (dal motto che campeggia sullo stemma del Comune) quello che i capigruppo e la commissione bilancio hanno sottoscritto al termine di una seduta congiunta che, coordinata dal presidente d’aula Pasquale Di Gabriele, merita l’aggettivo di “storica”.
IL FONDO DI EMERGENZA E I TAGLI DEI VARI CAPITOLI IN BILANCIO
La bozza di bilancio di previsione era pronta da oltre un mese, aveva ricevuto tutti i crismi dei revisori dei conti ma è stata integrata da un maxi emendamento che mette a disposizione delle famiglie e delle piccole e medie imprese (soprattutto nei settori del turismo e del commercio) colpite dalle conseguenze economiche del Covid-19 605mila euro cui si aggiungono i 415 stanziati dalla Regione e dal governo nazionale nell’ambito del fondo per sostenere la solidarietà alimentare. La maggioranza del sindaco ola Villa sul piano politico è stata costretta ad inseguire la lepre “centrodestra”: la Lega, l’Udc, i Fratelli d’Italia e Forza Italia nelle fasi della pandemia – quando Formia, il Golfo e la provincia ignoravano la gravità in termini di positività, decessi e delle disastrose conseguenze per il tessuto sociale – avevano proposto ed ottenuto un capitolo di spesa di soli 100mila euro. Se alcuni esponenti della maggioranza avevano proposto di approvare il bilancio e “poi vediamo dopo con le variazioni” allo stesso, hanno dovuto prendere l’accetta e tagliare dove hanno potuto. E così sono stati mutilati diversi capitoli dei settori cultura, turismo, sport e politiche giovanili. Qualche esempio: sono stati annullati quelli che prevedevano “le spese per le manifestazioni culturali e prestazioni” di servizio (a fronte dei 40mila euro previsti ne restano solo 71… chissà perché?), l’organizzazione dell’evento “Cicerone tutto l’anno”(40mila euro), del festival del teatro classico (25mila euro), la nomina di incarichi professionali per “gli interventi in campo turistico” (3mila euro) e spese per marketing territoriale (ben 110mila euro) che il comune aveva in mente di finanziare grazie alle entrate dell’imposta di soggiorno. Sono stati tagliati i capitoli relativi allo stanziamento dei contributi delle due festività patronali (dei 20mila euro iniziali ne restano solo 5mila euro) e favore delle associazioni culturali ma in una città in cui molte famiglie fanno fatica a bandire le rispettive tavole grida vendetta il capitolo per attuare una campagna di sensibilizzazione per la sterilizzazione e adozione dei cani e gatti. Sino ad un mese era una priorità tant’è che erano previsti ben 40mila euro, nel 2020 non saranno spesi tutti ma ben 32.500 euro sì.
LE POSIZIONI DELLA MINORANZA
Le opposizioni con questo maxi emendamento hanno ottenuto quanto volevano: “svuotare” parzialmente e completamento i capitoli di spesa che si traducono, molto volte, in riscontri di natura elettorale. A tenere le fila nei rapporti tra minoranze e maggioranza è stata un laborioso presidente del consiglio Di Gabriele, convinti della necessità, ora più che mai, di dare concretezza, al di là delle differenze politiche e partitiche ai verbi “indennizzare” e “favorire la ripartenza”. Che bisogna moltiplicare gli sforzi l’ha auspicato il capogruppo di Formia con te Gianfranco Conte che ha trascorso molti giorni, gli ultimi, in comune partorendo una convinzione: oltre all’immediata approvazione del bilancio di previsione 2020 bisogna licenziare anche il rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 che i comuni hanno tempo di licenziare entro il prossimo novembre. La fretta è legittima perché “Se lo approviamo subito, entro maggio, dunque tra un mese, si possono intercettare somme che, non essendo state spese, possono essere utilizzate per fra fronte a questa inedita emergenza che è sanitaria ma anche sociale ed economica”.
Il bastian contrario in questo confronto dai toni assai ecumenici è stato, collegato via Skype da Torino, il capogruppo del Partito Democratico Claudio Marciano. Ha detto, più volte e chiaramente, di non apporre la sua firma su un semplice “foglio di carta, emana un odore di truffa nei confronti di tanti formiani che non ce la stanno facendo”: “Come facciamo a spostare somme da un capitolo ad un altro quando c’è il rischio fondato che, a causa della gravissima stagnazione economica, le entrate del comune di Formia non saranno quelle che l’amministrazione Villa immagina in maniera troppo ottimistica? “Marciano ha rinnovato la richiesta, avallata anche dal neo segretario cittadino Dem Luca Magliozzi, di rifare “in toto” il bilancio o, in caso contrario, effettuare un calcolo delle spese obbligatorie, la verifica in ciascun settore dei tagli da realizzare e, soprattutto, delle singole entrate. Insomma – a dire di Marciano, la cui posizione è rimasta politicamente isolata – la maggioranza Villa e, con essa, il centro destra, non hanno capito che il mondo, l’Italia e Formia rispetto ad un mese fa non sono più gli stessi. I 605 mila euro reperiti rappresentano una forma ingannevole e truffaldina rispetto alle reali ed esigenti richieste di tante famiglie e attività economiche che non ce la fanno”. Con la sua sortita Marciano un dubbio l’ha sollevato: l’emendamento sottoscritto “in corsa” dal centro destra e dalla maggioranza civica è tecnicamente valutabile e, dunque, approvabile anche se manca la firma di uno 24 consiglieri aventi diritto a sottoscriverlo? Cioè quello dello stesso Marciano?
Il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco ha voluto mettere il carro davanti i buoi chiedendo dai revisori dei conti in base a quale fonte normativa potrebbe essere preclusa questa possibilità. Il sindaco di Formia Villa ha fatto il possibile per non spezzare questo sottilissimo filo del confronto che al telefono ha ottenuto il via libera dai revisori contabili del comune: il maxi emendamento si può presentare ed approvare nel consiglio già convocato, in video conferenza, subito dopo Pasqua. Il capogruppo del “carroccio” auspica che questo “proficuo e positivo spirito di collaborazione continui nelle prossime settimane quando gli interventi a favore delle famiglie e delle imprese economiche dovrà deciderli, è vero, la Giunta ma abbia almeno la capacità e la responsabilità di coinvolgerci preventivamente”. Di Rocco ha incassato questo risultato nel momento in cui ricorda che “quando proponemmo questo emendamento 15 giorni fa ci presero per visionari. Ora, invece, sono trovati i soldi e le modalità tra le diverse forze politiche per portare in consiglio il maxi-emendamento da 1 milione di euro per istituire il fondo emergenza Covid 19 e provare a sopportare l’onda d’urto che deriverà dagli effetti di una crisi che da sanitaria si è trasformata in una crisi economica. Questo fondo – aggiunge Di Rocco affiancato dal secondo consigliere della Lega Nicola Riccardelli – avrà un duplice obiettivo, sostenere le nostre attività economiche con la liquidità necessaria a farle ripartire anche con sgravi tributari e sostenere i cittadini e le famiglie in disagio economico. Non dobbiamo fare l’errore di creare false aspettative perchè i fondi non sono molti ma sono tutti quelli che il Comune aveva a disposizione tolti quelli impegnati per i servizi essenziali. Era infatti giusto dare un segnale, si tratta infatti di un vero e proprio bilancio di emergenza che potremo anche definire in maniera forte “un bilancio di guerra. Siamo soddisfatti – concludono Di Rocco e Riccardelli – che l’emendamento sia stato approvato a stragrande maggioranza da parte dei gruppi consiliari e che si sia trovata la soluzione migliore per la nostra amata città mettendo da parte stereotipi in questo momento anacronistici come maggiorana ed opposizione a dimostrazione che quando c’è la volontà politica le soluzioni poi si trovano”.
Saverio Forte