FORMIA – A Claudio Marciano, capogruppo del Pd al Comune di Formia, poco interessa se qualcuno gli ha attribuito l’etichetta del “bastian contrario” a pochi giorni, il 16 aprile, della convocazione del consiglio comunale chiamato, in video conferenza, ad approvare il bilancio di previsione 2020 e quello pluriennale 2020/2022.
Nell’intervista video allegata rincara la sua dose nel momento prende in prestito una metafora cara al Titanic, l’orchestrina suona mentre la nave affonda. Per Marciano il transatlantico oceanico è Formia, l’orchestrina che suona è la politica e il consiglio comunale chiamato ad approvare, su richiesta delle minoranze di centrodestra e, della Lega in particolare, un maxi emendamento con cui sono state individuati nelle pieghe del bilancio già pronto da un mese 600mila euro – quando il centrodestra ne aveva proposti 100mila euro – per sostenere le famiglie e le imprese economiche colpite dai disastri del Covid 19. Marciano annuncia ora che quell’emendamento, a differenza dei 23 consiglieri pronti a sottoscriverlo, “non vedrà mai la mia firma”. A suo dire “la discussione in corso tra le forze politiche cittadine sul bilancio di previsione 2020 rischia di diventare un macabro esercizio di disperazione”. Per l’esponente del centrosinistra, “il bilancio approvato dalla Giunta lo scorso febbraio, che il consiglio comunale dovrebbe ratificare tra alcuni giorni, non ha più alcun valore. Semplicemente, il Covid-19 si è portato via il mondo in cui quel documento è stato pensato, almeno per quest’anno”.
“Il Comune, se non vuole andare sottosopra – continua Marciano – deve prenderne atto e riprogettarlo completamente. La base imponibile su cui si sono calcolati l’Imu, la Tari, la Tosap, l’addizionale Irpef non è più attendibile, come non lo è la previsione di entrata sui parcheggi, sulle sanzioni stradali o sugli oneri di urbanizzazione. Questo vuol dire che tutte le spese finanziate con quegli importi sono a rischio: rifiuti, manutenzioni, servizi sociali, sicurezza, lo stesso personale comunale”.
L’affondo, politicamente più significativo Marciano, lo pratica quando sostiene che “costituire un fondo di emergenza finanziato con entrate fittizie non ha alcun senso. E’ una presa in giro, specie se si propone, come fatto finora, di riempire il fondo con le magre risorse destinate alla cultura o al turismo”. Che fare quindi? Il capo Dem propone di “azzerare il bilancio” coinvolgendo coinvolgere sindacati, imprese, istituti di credito, associazioni culturali e di volontariato, “su come riorganizzare i servizi per quest’anno (e cioè come condividere i sacrifici)”. Bisogna, in sintesi, correggere la manovra formulando “uno scenario prudente”. “Non pensiamo ad un percorso che duri mesi, ma settimane. Si tratta di rinviare di un mese l’approvazione di un bilancio che nella versione attuale è un documento sbagliato e inadeguato ai dati del presente”, rimarca Marciano.
INTERVISTA Claudio Marciano, capogruppo Partito Democratico Comune di Formia
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Queste due realtà associative, di area progressista, difendono la proposta della Lega, di Forza Italia e dell’Udc di “far confluire risorse governative e comunali in un fondo speciale di contrasto alle conseguenze dell’epidemia perché è giusto. Il sostegno agli indigenti, alle famiglie povere, alle piccole e medie imprese, indispensabili per la ripresa economica (e non ridurre anche queste ad ingrossare le file della povertà), deve vederci tutti impegnati”.
Saverio Forte