GAETA – Il Coronavirus potrebbe essere il colpo letale ad un settore che, rivelandosi uno dei pilastri più affidabili della blue economy, stava a fatica cercando di uscire dalla devastante crisi del 2008: la cantieristica navale e turustica. A denunciarlo è Ferdinando D’Urgolo, l’imprenditore di Formia, lo storico presidente del “Consormare del Golfo” , la realtà associativa che da oltre due decenni è stata capace di riunire i più importanti operatori del settore, non solo di Formia e Gaeta (dove professionalmente opera d’Urgolo) ma anche di Scauri, Sperlonga, Terracina e delle stesse isole di Ponza e Ventotene.
Il Covid 19 in poco meno di un mese e con il classico colpo di spugna – e questo aspetto preoccupante lo ribadisce nell’intervista video allegata lo stesso presidente D’Urgolo – è riuscito a cancellare importanti investimenti che, frutto di “encomiabili sacrifici effettuati dai singoli operatori, anche a costo di produrre nuovi indebitamenti”, erano serviti per “sopravvivere e respingere i tentacoli della crisi che stava affossando il comparto” e poi acquisire la necessaria competitività sul mercato, italiano ed internazionale. D’Urgolo ammette, confermandolo, come l’evento Coronavirus abbia avuto un carattere di imprevedibilità. Nessuno osa immaginare il suo sviluppo e tanto meno la sua conclusione che sul piano epidemiologico si trasforma (e tanto) come una spada di Damocle sul futuro di tanti cantieri navali che sul territorio del Golfo ha avuto da sempre stimati e apprezzati operatori e maestri d’ascia.
Il presidente del “Consormare del Golfo” considera una “assoluta priorità” la tutela della salute degli operatori del settore “ma è parimenti fondamentale la sopravvivenza con la tutela di questo settore, il nostro, che ha da sempre una storica connotazione: la stagionalità”. D’Urgolo non lo dice chiaramente ma spera (tanto) che il settore si rimetta in moto, abbia la facoltà (o la deroga) dai prossimi provvedimenti del governo e della stessa Regione Lazio ad aprire i battenti “prima che non davvero troppo tardi per il futuro, per ora e per prossimi anni, di decine e decine di posti di lavoro”.
La richiesta è chiara e scaturisce dal via libera che nelle ultime ore ha concesso il presidente della Giunta regionale della Liguria Giovanni Toti per la riapertura dei cantieri navali e da diporto di quella regione: “La nautica e la cantieristica se non hanno la possibilità di lavorare da subito – osserva Nando D’Urgolo – si mettono a rischio le commesse che abbiamo formalizzato da tempo. E’ giusto ultimare i piccoli e ultimi interventi a favore di quelle imbarcazioni che abbiamo in cantiere in pronta consegna. In caso contrario, c’è il rischio di mandare in frantumi i nostri fatturati”.
Il presidente del “Consormare del Golfo”, infine, avanza talune perplessità su alcune misure adottate, sia da parte del governo che della Regione, a sostegno del comparto nel tempo del Coronavirus: “A parte che non sufficienti sul piano quantitativo, ad oggi non sono neppure fruibili da parte di noi imprese anche a causa della discrezionalità che – attacca D’Urgolo – sembra essere delegata al mondo creditizio”.
VIDEO Intervista a Ferdinando D’Urgolo, presidente Consormare del Golfo