FORMIA – Non c’è ancora un’alternativa politica a Formia alla maggioranza civica che sostiene, tra non pochi problemi di tenuta interna che dovranno essere affrontati nelle prossime settimane con l’annunciata nomina del nuovo assessore al bilancio, il sindaco Paola Villa. Questa fotografia è stata scattata da un pirandelliano consiglio comunale che ha approvato con i soli voti della maggioranza e l’astensione della consigliera di Forza Italia Eleonora Zangrillo il bilancio di previsione, quello pluriennale e il documento unico di programmazione.
La seduta era storica perché per la prima svolta in videoconferenza, uno strumento che, in sede di votazione, ha promesso tante “fughe”, volute o meno, tra gli esponenti delle minoranze. Che nelle fila delle opposizioni, del centrodestra e del Pd, manchi una cabina di regia a due anni quasi dal voto amministrativo, è ormai un fatto risaputo. La riprova, che tutti attendevano, c’è stata quando si è trattato di approvare il maxi emendamento, che istituisce un fondo di solidarietà a favore delle famiglie e di tante attività economiche colpite dalle conseguenze del Covid 19. Alla proposta, formalizzata in sede di conferenza dei capigruppo e della commissione bilancio dalla Lega, dai Fratelli d’Italia, dall’Udc e da Forza Italia, sono arrivate le adesioni della maggioranza (che ha dovuto azzerare capitoli dalla bozza di bilancio approvata oltre un mese dalla Giunta) e del capogruppo di “Formia con te” Gianfranco Conte ma non quella, prevedibile, del capogruppo del Pd Claudio Marciano.
Per la cronaca il maxi emendamento è passato quasi all’unanimità ma l’approvazione finale del bilancio ha ribadito, complice anche il collegamento remoto, come le minoranze navighino a vista, senza una guida comune. Il dato politicamente più rilevante è arrivato dal gruppo consiliare di Forza Italia: la consigliera comunale Eleonora Zangrillo a sorpresa si è astenuta sulla delibera finale di approvazione mentre gli altri due colleghi di gruppo, Tania Forte e Gianluca Taddeo, improvvisamente sono scomparsi dalla video conferenza… non partecipando al voto finale. Erano presenti in aula anche i capigruppo dell’Udc e della lista “Formia con te”, Erasmo Picano e Gianfranco Conte. Anche loro, dopo aver sottoscritto il maxi emendamento a favore delle famiglie e delle attività economiche, hanno preferito andare via quando bisognava licenziare il bilancio previsionale. Picano sarebbe anche rimasto con la propria astensione ma, dopo il voto contrario annunciato dalla Lega e dai Fratelli d’Italia, è stato protagonista di un scontro verbale con il capogruppo di un’Altra Formia Christian Lombardi. “Allora con voi è inutile collaborare” – ha detto quest’ultimo a cui ha replicato lo stesso Picano: “Volevo astenermi sul bilancio come atto di responsabilità ma a questo punto dopo le dichiarazioni del principale gruppo di maggioranza abbandono l’aula…”. E così ha fatto alla stessa stregua di Gianfranco Conte che prima ha collaborato con il presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele – il cui ruolo di mediazione è stato determinante per l’adozione ed approvazione del maxi emendamento anti coronavirus – e poi è andato via… Mistero delle fede.
L’ex parlamentare di Forza Italia una breve dichiarazione ha motivato la sua mancata partecipazione al voto e ha auspicato l’inizio della fase due, in termini di preparazione, da parte della amministrazione comunale Villa. E se Conte, un giorno non molto lontano, potrebbe svolgervi all’interno un ruolo più diretto e decisionale? L’interessato ha bypassato la risposta: “Ho sempre ribadito fin dal primo secondo che, in una condizione di assoluta emergenza come questa del Covid-19 un’opposizione responsabile non fa ostruzionismo anzi si stringe intorno alle istituzioni! Non è questo il momento della polemica e delle critiche, per questo ho deciso di votare a favore del maxi emendamento ma di astenermi dalla votazione del bilancio preventivo. Ora bisogna solo lavorare compatti per il bene della città”.
Rinviati, infine, tutti gli altri punti all’ordine del giorno, tra cui l’alienazione o l’affidamento a terzi di beni immobili di proprietà comunale come l’Auditorium “Vittorio Foa” e l’ex Seven Up.