SUD LAZIO – Subito la sottoscrizione da parte del Governo Conte di un “patto per il rilancio dei mercati e delle fiere” capace di sviluppare una forte azione di sostegno rivolta agli ambulanti per un rilancio ed una ripresa complessiva del settore dopo le numerose e gravose difficoltà legate al Covid 19. La richiesta è stata avanzata dall’Ana, l’associazione nazionale ambulanti, che in una lettera inviata dal presidente Ivano Zonetti e dal segretario Marrigo Rosato al premier Giuseppe Conte e ai Ministri dell’economia e dello sviluppo economico, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, rimarca come questo comparto, quello del commercio sulle aree pubbliche, abbia sofferto, più di ogni altro, “già nel mese di febbraio” l’impatto delle normative emanate dal Governo per evitare l’espansione del virus.
La preoccupazione ora è tanta per le centinaia di attività ambulanti presenti nelle province di Latina e Frosinone – comprensorio in cui l’Ana è nata sindacalmente quattro anni fa – che producono un “aggregato” significativo nell’indotto, diretto ed indiretto. Nel pacchetto di richieste inviate al governo, oltre all’esonero da tutti i versamenti Irpef, Iva, Inps e Inail ma anche della Tosap, Cosap e della Tari per tutto il 2020, figurano la sospensione sino al 31 dicembre 2021 dagli adempimenti legati al registratore telematico e alla lotteria degli scontrini, il riconoscimento di un’indennità di 1500 euro al mese sino alla riapertura dei mercati, di un contributo a fondo perduto di 30mila euro la proroga delle concessioni in vigore sino al 31 dicembre 2022. L’Ana – e lo sottolinea il segretario nazionale Marrigo Rosato nell’intervista video allegata – osserva come “né nel Decreto Cura Italia e né nel Decreto Liquidità si trovi un’iniziativa mirata e specifica per sostenere un sistema di 186.000 piccole imprese che fino a pochi mesi fa sviluppava il 2% del Pil, assorbiva i consumi – di circa 26 milioni di persone, dava lavoro a circa 1 milione di addetti diretti ed indiretti, e rappresentava un ‘unicum’ nel commercio al dettaglio con i numerosi mercati e fiere che si svolgevano ogni giorno nelle grandi Città e nei piccoli Comuni d’Italia.
Nulla è, e sarà, come prima. L’Ana intanto rivolge a stessa alcune domande che Rosato definisce “assillanti”: c’è ancora un futuro per i mercati e le fiere in Italia? E se c’è quale ruolo avranno ancora i mercati nel sistema distributivo? E come reagiranno i cittadini alla possibile riapertura dei mercati? Ed in ultimo: è possibile, ed in quali condizioni, immaginare una riapertura dei mercati? Ed in quali condizioni? In attesa delle dovute risposte,un fatto è drammaticamente certo: nei mesi di chiusura dei mercati tutti gli operatori hanno accusato un danno enorme per il mancato introito nei mesi di chiusura non avendo potuto svolgere il commercio nei mercati e nelle fiere. Ma c’è sempre un danno oltre alla beffa: tutti gli operatori del settore alimentare hanno dovuto disfarsi dei prodotti invenduti e scaduti durante il periodo di chiusura mentre gli operatori del settore non alimentare hanno accumulato prodotti della stagione invernale e primaverile invenduti e, non avendo avuto introiti, non possono affrontare oneri per l’acquisto dei prodotti estivi ed invernali.
Da qui la richiesta al presidente Conte e ai Ministri Gualtieri e Patuanelli di convocare con urgenza una riunione per affrontare la problematica delle riaperture dei mercati e delle modalità con le quali i Sindaci dovranno assicurare la loro gestione e delle fiere e anche la proposta per dar vita a questo “patto per il rilancio dei mercati e delle fiere” , il cui impatto per il Bilancio delle Stato è di circa 10 miliardi di euro. “Noi crediamo che questa cifra – conclude Rosato – sia sostenibile se inserita nel quadro delle politiche di rilancio del nostro paese tenuto conto che produrrà effetti di tenuta sociale di un comparto sicuramente tra i più colpiti dalla pandemia e che potrà svilupparsi sapendo che viene sgravato da costi ingiustificati (le Tasse e di Tributi) e viene al contempo aiutato a crescere con l’aiuto dello Stato”.
Intervista Marrigo Rosato, segretario “Ana”, associazione nazionale ambulanti
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Il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, intanto pur comprendo le difficoltà degli ambulanti, ha firmato un’ordinanza con cui ha prorogato la sospensione del mercato settimanale del giovedì di Sabaudia fino al prossimo 3 maggio e comunque sino a nuove disposizioni. La ragione è sempre la stessa : rispetto delle misure governative e regionali per il contrasto e il contenimento dei contagi dal Covid 19. “ Capisco i disag che stanno vivendo gli operatori – ha concluso la Gervasi ma dobbiamo necessariamente avere ancora un po’ di pazienza per far sì che questa situazione di emergenza sanitaria possa concludersi quanto prima. Torneremo presto a comprare tra i tanti banchi che il giovedì affollano Piazza Principessa Mafalda di Savoia, Via Umberto I, Piazza Circe e Piazza Santa Barbara”.