Cronaca

Sperlonga / Omicidio Coviello, Arianna Magistri condannata a 15 anni in appello

SPERLONGA – Mano pesante della Corte d’Assise d’Appello di Roma nel nuovo processo di secondo grado per Arianna Magistri, la donna di 45 anni di Formia accusata della morte – avvenuta il 16 giugno 2016 – della collega con cui lavorava presso l’ufficio postale di Sperlonga, Anna Lucia Coviello, di 63 anni. Al termine del processo d’appello bis la Magistri è stata condannata a 15 anni e quattro mesi di reclusione con la pesante accusa di omicidio volontario quando la sua difesa ha sempre prefigurato l’omicidio preterintenzionale a fronte della richiesta della condanna all’ergastolo formalizzata dal procuratore generale Roberto Cavallone.

Secondo la ricostruzione dei legali della donna – gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Ivan Lo Castro – Lucia Coviello, originaria di Castelforte ma da anni residente a Castelforte, è rimasta vittima di una caduta accidentale al termine di una delle tante lite avuta con l’imputata lungo le scale del parcheggio multipiano di Sperlonga, non molto lontano dal luogo di lavoro delle due donne. Se la Coviello morì per le numerose fratture al cranio e per la vasta emorragia celebrale riportate in seguito a quella caduta, la Magistri si trova attualmente ai domiciliari e vi rimarrà sino al pronunciamento bis della Corte di Cassazione che solleciterà la sua difesa subito dopo che sarano rese note le motivazioni della sentenza di condanna della Corte d’Assise d’Appello.

In effetti, i giudici di secondo grado erano stati sollecitati a pronunciarsi su questo grave fatto di cronaca quando lo scorso luglio la prima sezione penale della Corte di Cassazione accolse un dettagliato ricorso presentato dai legali di parte civile e dal Procuratore generale presso la Corte D’Appello avverso la condanna a 6 anni di reclusione inflitta alla Magistri dagli stessi giudici di secondo grado il 28 giugno 2018. L’avvocato Dino Lucchetti e soprattutto il procuratore Giordano, oltre a definire non congrua la condanna a sei anni di carcere per l’impiegata di Formia dell’ufficio postale di Sperlonga, contestarono la derubricazione del reato di omicidio volontario in omicidio preteretenzionale. E così che – come detto – che la Cassazione decise un nuovo processo d’appello per la Magistri che però si è svolta in una sezione diversa, la prima, che le aveva ridotto poco più di un anno la condanna da 16 a 6 anni comminata il 28 aprile 2017 dal Gup del Tribunale di Latina Mara Mattioli al termine del rito abbreviato.

Durante il primo dibattimento d’appello il rappresentante della pubblica accusa aveva chiesto per la Magistri 28 anni di reclusione ma la donna fu poi assolta anche dal reato di stalking. Secondo la ricostruzione della Procura e, ancorprima dei Carabinieri, quella tra le due donne non fu una lite come tante. Al termine del proprio turno di lavoro la Magistri avrebbe aggredito dopo mesi e mesi di scontri e atteggiamenti conflittuali la collega facendole rovinare lungo una scala. La signora Coviello riportò lesioni e fratture gravissimne e morì all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dopo un’agonia durata una settimana. Nel corso del rito abbreviato davanti il Tribunale di Latina il sostituto procuratore Luigi Spinelli aveva chiesto 30 anni di carcere per la Magistri, la sua difesa ha sempre fatto riferimento ad una caduta accidentale.

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