GAETA – “La crisi economica legata all’emergenza da Coronavirus si manifesta in modo sempre più devastante anche nella città di Gaeta. Tra i settori più colpiti ci sono certamente quelli del piccolo commercio, dei B&B, dei piccoli artigiani, delle partite IVA e delle imprese più minute, spesso a carattere individuale”. Lo dichiara la sezione “Mariano Mandolesi” del Partito Comunista di Gaeta.
“Nei confronti di questi soggetti – prosegue la nota – ci duole constatare come anche l’Amministrazione cittadina abbia privilegiato la propaganda rispetto ai fatti. L’agevolazione al credito, peraltro già garantita attraverso provvedimenti regionali e nazionali, non è sufficiente. Gran parte dei prestiti rischia infatti di coprire solo una fetta delle spese correnti, tra le quali spiccano paradossalmente proprio le imposte comunali. Molte attività purtroppo rischiano di non riuscire a riaprire. Anche per quelle che ci riusciranno i problemi non saranno limitati al periodo dell’inattività. Soprattutto in alcuni settori quali quello della ristorazione le misure di distanziamento necessarie durante la cosiddetta “fase due” e la flessione del turismo provocheranno a lungo entrate limitatissime producendo un enorme problema di liquidità.
Intanto le attività di cui parliamo dovranno versare nelle casse del Comune tasse che ammontano a diverse migliaia di Euro tra TARI, TASI, IMU, addizionale IRPEF Comunale, COSAP, etc… E’ bene ricordare che il nostro Comune ha applicato aliquote che sono tra le più alte del Lazio, cosa che ci ha indotti da tempo a proporre per tutti i cittadini una rimodulazione in base al reddito, provvedimento che a maggior ragione ci auspichiamo in un momento come questo. Per le attività che abbiamo elencato un drastico abbattimento di queste imposte, il più possibile tendente al totale annullamento per l’anno 2020, sarebbe assolutamente vitale. Provvedimenti del genere peraltro sono già stati annunciati in importanti città italiane vista la straordinarietà della situazione.
Altro esborso insostenibile per le piccole attività in crisi risulta quello dei canoni d’affitto. Le norme vigenti prevedono la possibilità del loro abbattimento in proporzione ad un rispettivo abbassamento delle tasse statali a carico dei proprietari. Tuttavia il comune potrebbe fare moltissimo al fine di rendere tali accordi più appetibili per i locatori, ad esempio abbassando in questa evenienza la quota di TASI loro spettante e l’IMU dell’immobile. Molti si chiederanno come mai ci ostiniamo a suggerire proposte ad un’Amministrazione che non ha mai brillato per capacità di interloquire e apertura al confronto, sempre più barricata nella sua torre d’avorio e protetta da una poderosa coltre mediatica.
E’ doveroso in un momento tanto grave dare comunque il nostro contributo e fare il possibile affinché i soggetti più deboli non siano come al solito i più colpiti. Auspicandoci che almeno in questo caso le nostre proposte vengano accettate ci mettiamo ancora una volta a disposizione, come in precedenza, per collaborare alla stesura dei provvedimenti suggeriti”.