Formia / Beni comunali, i chiarimenti dell’assessore Paolo Mazza

Formia Politica

FORMIA – L’assessore all’Urbanistica Patrimonio e Demanio Marittimo del Comune di Formia, Paolo Mazza, chiarisce in merito ai beni comunali in discussione all’ultimo consiglio comunale e sui quali sono intervenuti i consiglieri comunali della Lega Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli.

“Il titolo è fuorviante – dichiara Mazza – perché appare ricondurre l’asserita “sventata vendita” ai consiglieri della Lega menzionati nella successiva trattazione dell’articolista i quali, invece, entrambi hanno votato favorevolmente il Piano delle Alienazioni proposto in Consiglio Comunale, per come emendato, ovvero composto dagli Elenchi “A” e “B” che, a differenza dello stralciato Elenco “C”, quelli sì comprendono beni comunali che, collegialmente con la sola astensione di 2 consiglieri di minoranza, il Consiglio ha deliberato di alienare e sdemanializzare.

Ricondotto a coerenza titolo e contenuti dell’articolo, nel merito dello stralciato elenco “C”, comprendente una serie di immobili comunali qualificati come “da valorizzare” lo stesso – diversamente da quanto viene fatto intendere nel corso dell’articolo (“dalla bozza dell’atto deliberativo sono spuntate tre schede anziché due”. Sic!!!!) – non è stato aggiunto in quanto facente già parte, unitamente agli altri due, della Deliberazione di G.C. n. 30 del 30.01.2020 di approvazione del Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni pubblicata all’Albo Pretorio dell’Ente, come tutt’ora facilmente verificabile attraverso il link: https://www.comune.formia.lt.it/albo-pretorio/delibera-giunta-cle-n-30-del-30-gennaio-2020.

La detta deliberazione, identica nei contenuti e completa di tutte e tre gli elenchi, è stata poi proposta, come previsto dalla norma, all’approvazione del Consiglio Comunale. In sede di Consiglio comunale, accortamente condotta dal Presidente in questa particolare fase emergenziale e connotata da un disteso clima di collaborazione istituzionale, l’Amministrazione ha ritenuto di aderire alla richiesta pervenuta dal consigliere Di Rocco, poi condivisa anche da altri consiglieri, di volere riservare un approfondimento puntuale dell’elenco “C” oltre che alla competente Commissione Bilancio e Patrimonio anche alla Commissione consiliare Urbanistica, eventualmente in seduta congiunta, tenuto conto che l’opportunità di valorizzazione, già da anni offerta dal Legislatore e raccolta per la prima volta dal Comune di Formia, rappresenta un elemento di portata innovativa dalle potenzialità e ricadute particolarmente significative per il territorio e lo sviluppo della città di Formia conseguibili attraverso le procedure snelle e semplificate che sono state messe a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni per la valorizzazione dei beni comunali.

Su tale importante elemento di novità la maggioranza tutta ha inteso puntare per farne il fiore all’occhiello del Piano di Alienazione e Valorizzazione per l’anno 2020 individuando beni comunali selezionati in considerazione delle condizioni di conservazione e di utilizzo in cui versano, allo scopo di promuoverne la valorizzazione – da intendersi come “mise en valeur” – attraverso il ventaglio delle destinazioni d’uso prospettate rivestenti, essenzialmente, interesse pubblico in quanto preordinate al rilancio della città in campo turistico, sportivo, culturale e di servizi generali/direzionale.

Quanto alle modalità e procedure attraverso cui operare la valorizzazione dei beni individuati dall’Ente la loro previsione è rinvenibile al comma 1 dell’articolo 58 del decreto legge n.112/2008, come successivamente convertito, che statuisce che i beni comunali non più rispondenti a scopi istituzionali possono essere:
1) venduti (caso dell’elenco “A” e “B” votati da tutti i consiglieri compreso quelli della Lega menzionati nell’articolo, con l’astensione di 2 consiglieri di minoranza)
2) concessi o locati a privati, a titolo oneroso, per un periodo non superiore a 50 anni, ai fini della riqualificazione e riconversione degli stessi tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione anche con l’introduzione di nuove destinazioni d’uso finalizzate allo svolgimento di attività economiche o attività di servizio per i cittadini, ai sensi dell’art. 3-bis del D.L. 351/2001 (concessione di valorizzazione), convertito in legge n. 410/2001 così come modificato dall’art. 3 del D.L. 6 luglio2012 n.95;
3) affidati in concessione ovvero con forme di Partenariato Pubblico e Privato secondo la normativa disciplinata dal codice dei contratti pubblici di cui al Decreto Legislativo n.50/2016 e smi;
4) conferiti a fondi comuni di investimento immobiliare, anche appositamente costituiti ai sensi dell’articolo 4 e seguenti del decreto legge 25 settembre 2001, n.381 convertito con modificazioni della legge 23 novembre 2001 n.410;

Pure comprendendo che tecnicismi e procedure non sono di immediata lettura, non può tuttavia negarsi che per i beni classificati come da valorizzare è, con tutta evidenza, esclusa ogni ipotesi di vendita trattandosi, di contro, di politiche e strategie di valorizzazione da perseguirsi – ove reputato opportuno e necessario in sede di programmazione di dettaglio – in sinergia con i privati i quali, a fronte degli investimenti effettuati sui beni e quindi sulla loro valorizzazione, possono averli in concessione per una durata commisurata, puntualmente, agli investimenti su essi effettuati e non per 50 anni che, al contrario, rappresenta il termine massimo per investimenti particolarmente ed oltremodo esosi.

Per tutte queste motivazioni in sede di Consiglio Comunale ho richiesto l’impegno di tutti i Consiglieri presenti a riportare, nella prima seduta utile, lo stralciato elenco “C” previa l’approfondimento richiesto. In ogni caso e indipendentemente dalla diversità delle letture e interpretazioni emerse, la presente “interlocuzione” a mezzo stampa è servita, se non altro, a fornire le opportune specificazioni per far comprendere meglio il Piano proposto e gli elementi di novità e opportunità rappresentati dall’Elenco “C” di valorizzazione di alcuni Beni Comunali individuati dalla maggioranza come beni strategici da valorizzare per rilanciare lo sviluppo della città ancora di più in questo particolare momento di crisi emergenziale e con le difficoltà che le pubbliche amministrazioni e l’indotto economico sociale dovranno affrontare nei prossimi mesi.

Tale intendimento strategico sono sicuro verrà compreso e fatto proprio anche dalla minoranza o se non altro da quella parte che ha già inteso esprimersi favorevolmente e che di questo ringrazio”.