FORMIA – L’adozione di interventi per sostenere il mondo economico ed imprenditoriale di Formia, legato soprattutto al commercio e al turismo, flagellato dall’emergenza sanitaria del Covid 19. Con questo proposito era stato insediato (come già riportato) nei giorni scorsi, tra le immancabili polemiche politiche, uno speciale tavolo tecnico convocato dall’assessore al turismo e alle attività produttive Kristian Franzini, che ha registrato la partecipazione, tra gli altri, dei presidenti dell’Ascom territoriale Giovanni Orlandi e di quello provinciale dei balneatori aderenti alla Cna Gianfilippo Di Russo. Questo tavolo è stato varato ad una settimana di distanza dall’approvazione del bilancio di previsione 2020 in occasione della quale, grazie ad uno specifico emendamento proposto delle minoranze di centrodestra e la netta contrarietà del capogruppo del Pd Claudio Marciano, è stato istituito un fondo di 600mila euro destinato a favore delle famiglie e delle imprese in affanno, ai quali si aggiungono circa 400mila euro provenienti da Governo e Regione Lazio.
Ma c’erano tutti tranne che i rappresentanti delle forze politiche d’opposizione che avevano contribuito ad aumentare di mezzo milione di euro l’iniziale fondo dal titolo “Post fata resurgo”: il vice presidente della commissione consiliare Attività produttive e Turismo Daniele Nardella, il presidente delle commissioni Bilancio e urbanistica Christian Lombardi e Lino Martellucci, l’assessore all’urbanistica Paolo Mazza e i dirigenti comunali Livornese (Tributi), Lanzillotta (Urbanistica) e Rossi (Finanze). A far indispettire le minoranze ci ha pensato un post sulla chat whatsapp dei consiglieri comunali di Formia del presidente dell’assemblea Pasquale Di Gabriele, lo stesso che aveva creato una “cucitura” con alcune di loro in sede di approvazione del bilancio 2020: “Buon giorno a todos. Lunedì prossimo ore 11, capigruppo congiunta con commissione attività produttive”.
Trascorreva un minuto e il suo risentimento lo palesava per primo Gianfranco Conte, di “Formia con te”: “Il cammino del pieno coinvolgimento dell’intero consiglio comunale comincia male! Undici giorni (dall’ultima seduta consiliare) per convocare la capogruppo e comunicare cosa è stato deciso! Avanti adagio ( come sempre)”. A soffiare sul fuoco ci ha pensato anche il capogruppo Lega Antonio Di Rocco: “L’approvazione del fondo in consiglio comunale a favore delle famiglie e delle imprese prevedeva in maniera inderogabile il coinvolgimento di tutte le forze politiche attraverso la conferenza dei capigruppo – ha tuonato – Ma per questa maggioranza civica di governo le cose che proponi e voti la sera diventano carta straccia la mattina seguente”. Il post di Di Gabriele arrivava anche a Claudio Marciano a Torino: “Mi unisco al disagio espresso dai colleghi consiglieri. A questi incontri devono partecipare i rappresentanti delle minoranze”. Attendista il commento politico del capogruppo dell’Udc Erasmo Picano: “Vedo con dispiacere che non ci avete coinvolti anche se io sinceramente me lo aspettavo. Staremo alla finestra e..mi raccomando..fate cose buone per Formia”. Un autogol di diplomazia o un peccato di ingenuità politica l’ha commesso anche il presidente della commissione Attività Produttive (assente all’incontro di Franzini) Marco Bianchini: “Gianfranco, stiamo incontrando la Confcommercio e la Cna – ha detto rivolgendosi a Conte – Si tratta di un lavoro di sinergia cui seguiranno altri incontri in settimana e la prossima”.
Le minoranze, attraverso whatsapp, si sono sentite ingannate anche se Bianchini, di fronte alle severe censure di Marciano, ha voluto gettare acqua sul fuoco delle polemiche: “In questo tavolo tecnico non verrà presa alcuna decisione,si analizzano solo le problematiche legate alle attività produttive e le decisioni saranno presentate al tavolo politico riservata alla conferenza dei capigruppo e alle commissioni. Questi sono incontri preliminari organizzati per agire con maggiore rapidità”. Apriti cielo. Le minoranze hanno controreplicato con molta autoironia: “Se Formia ha tanti problemi dal 2018 in poi è perché ci siamo noi, forze di minoranze che sono definite ostative per la loro risoluzione”. E’ dovuto intervenire, vestendo i panni del pompiere,per spegnere pericolosi focolai il presidente del consiglio comunale Di Gabriele: “Le commissioni congiunte,per lo più congiunte, conservano un ruolo politico e istituzionale. Lunedì ci sarà la “capigruppo” e quella rimane la sede deputata per ogni decisione. E poiché non sarà di mero e mero indirizzo sarà congiunta con la commissione Attività produttive”.
In effetti in questo primo vertice sono state affrontate le questioni relative alla Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, per aumentare le aree pubbliche e anche demaniali necessarie per rispettare il distanziamento sociale, senza gravare ulteriormente sulle attività produttive, già penalizzate dal lockdown.
Questione balneazione. Il Comune di Formia, come quelli rivieraschi del Golfo, attende di conoscere l’orientamento del governo, gli stabilimenti balneari si sono detti pronti a dialogare con la Capitaneria di porto di Gaeta per concordare gli orari di chiusura, riorganizzare gli spazi nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e, per quanto riguardo il servizio di salvataggio, ridurre le aree di soccorso con il posizionamento di ulteriori boe all’interno della fascia già prevista. Tutto in stand by per la gestione delle spiagge libere: i bandi pubblici per la loro gestione erano pronti ma per il loro varo bisogna attendere, per evitare modifiche in corsa, le nuove misure legislative. Questo tavolo tecnico affronterà ora anche le tematiche del servizio di raccolta rifiuti, relative all’applicazione della Tari nonché il servizio di gestione parcheggi ed eventuali riduzioni del ticket.
Gli imprenditori, intanto, hanno deciso di stare lontani dal teatrino delle polemiche politiche. Il presidente dell’Ascom territoriale, appena terminato l’incontro al Comune di Formia, ha informato tutti gli associati: “La richiesta che abbiamo avanzato è l’esenzione della Tosap per tutto il periodo di chiusura delle attività e una riduzione sensibile almeno per i sei mesi successivi alla riapertura. Inoltre, per venire incontro alle esigenze legate alle prescrizioni che verranno imposte dalle autorità, si è concordato, ove possibile, di verificare la possibilità di un allargamento delle aree di occupazione di suolo pubblico per garantire il mantenimento dei posti a sedere nelle attività e il rispetto delle misure di distanziamento sociale previste”.