FORMIA – L’amministrazione comunale di Formia ha tanta voglia di migliorare, dopo anni di attese e promesse, la gestione dei propri servizi cimiteriali. Magari recependo le istanze e le proposte di chi lavora nel delicato settore, le agenzie funebri, costrette o impegnate ad innovare e a professionalizzare le loro attività adeguandole alla normativa vigente. Questa importante sinergia, che potrebbe diventare davvero storica e rivoluzionaria per dare risposte alle legittime aspettative dei cittadini, è scaturita da un proficuo e utile incontro che l’assessore alle politiche ambientale del Comune Orlando Giovannone e l’attento dirigente del settore Opere Pubbliche Antonio Fracassa hanno avuto con due rappresentanti del “caro estinto” del comprensorio, delle onoranze funebri “Scipione” di Formia e dell’”Antica Impresa Casa Funeraria Salvatore Salemme” di Gaeta.
Il patron di quest’ultima realtà, unica impresa funebre strutturata del territorio dotata di numerose certificazioni di qualità, ha partecipato all’incontro anche nella veste di segretario nazionale dell’Efi, “Eccellenza Funeraria Italiana”, e ha presentato un pacchetto di proposte che il Comune si è dichiarato a recepire e, soprattutto, ad attuare per far fronte e superare le attuale carenze cominciando – e l’hanno annunciato l’assessore Giovannone e il dirigente del settore Opere Publiche Fracassa – a snellire e digitalizzare le procedure del servizio funerario, obiettivo di cui l’amministrazione comunale di Formia, anche grazie al proficuo sostegno del privato, intende essere l’ente capofila sul territorio.
Come? Il Comune intende collegare – e l’argomento sarà uno dei prossimi argomenti di questo tavolo di lavoro appena insediato – il proprio ufficio cimiteriale con la propria struttura demografica. E una ragione – o meglio tante ragioni – c’è. Per evitare che le agenzie funebri prendano d’assalto l’ufficio cimiteriale del Comune – peraltro sottodimensionato a livello di organico – la richiesta e il rilascio delle autorizzazioni dovranno avvenire in futuro attraverso lo strumento della posta elettronica certificata per evitare che la gestione del servizio subisca iniquità e i tradizionali trattamenti di favore a discapito, alla distanza, delle famiglie colpite da un lutto e dalla perdita di un proprio carico. Insomma, la Pec dovrà servire a riordinare e a legalizzare ulteriormente il servizio, la cui gestione in passato sotto la lente d’ingrandimento di inchieste giudiziarie delle forze dell’ordine.
Il segretario Salemme ha chiesto, poi, significative garanzie dagli attenti rappresentanti dell’amministrazione Villa per la concretizzazione di una svolta procedurale in ordine alla gestione delle autorizzazioni alle cremazioni. Il Comune di Formia persegue ancora il dettato normativo della legge 285/1990 che nel frattempo è stata superata dalla legge 130/2001, di 11 anni più “giovane”. Questa seconda normativa prevede, a differenza della prima, che il nulla osta venga rilasciato da un ufficiale di stato civile (e non più dal sindaco pro tempore o da un suo delegato) praticamente sempre, sia nei giorni feriali che nel fine settimane quando l’ufficiale di stato civile con la reperibilità è abilitato a rilasciare tutte le altre autorizzazioni di un settore che, se a regime, potrebbe abbattere taluni costi e – come detto – fornire risposte più moderne, innovative e (anche) civili all’utenza. Di qualsiasi appartenenza cultura e politica.
Salvatore Salemme in rappresentanza dell’”Efi”, di cui è segretario ma responsabile del settore welfare, ha plaudito a questo “gesto di buona volontà” da parte del Comune di Formia e si augura che a questo tavolo tecnico, che tornerà a riunirsi nei prossimi giorni quando torneranno ad essere fruibili da parte dei cittadini i cimiteri di Castagneto, Maranola e Castellonorato, possano partecipare i rappresentanti delle altre agenzie funebri di Formia e del Golfo per arricchire e qualificare questa piattaforma rivendicativa sulla quale il Comune ha manifestato il suo incondizionato e pieno sostegno.
Intanto Salemme, unitamente al presidente dell’”Efi” Gianni Gibellini e della “Federcofit” (la federazione del comparto funerario italiano) Cristian Vergani, ha condiviso una lettera molto importante inviata al presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai Ministri dell’Economia e della Salute, Roberto Gualtieri e Roberto Speranza con cui è stata formalizzata una proposta che il decreto “Cura Italia” del governo non aveva preso in considerazione un mese fa. E’ quella di riservare un contributo economico a sostegno delle famiglie delle tante vittime decedute a causa del Coronavirus. Si tratta di introdurre un aiuto, un contributo “una tantum” o un credito di imposta per una cifra individuata di 1000 euro che le famiglia che hanno perduto un caro a causa del Covid 19 potrebbero “recuperare” nella denuncia dei redditi del prossimo anno deceduta per il Coronavirus nel momento si andranno a certificare le spese sostenute per il trasferimento e seppellimento della persona deceduta per il Coronavirus.
“Questo aiuto chiesto al governo nazionale – ha detto Salemme – si rivelerebbe una grande ed efficace dimostrazione di vicinanza e di sostegno da parte dello Stato nei confronti di coloro i quali hanno dovuto affrontare una spesa straordinaria legata ad un evento improvviso e realizzato per di più in condizioni psicologicamente al limite del decoro e coinvolgerebbe i circa 23mila decessi (dato del 20 aprile) registrati dall’inizio di febbraio”.