FORMIA – I tempi – secondo quanto trapela della maggioranza – devono essere contingentati. Entro un mese la Formia Rifiuti Zero, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti a Formia e anche a Ventotene, dovrà avere un nuovo amministratore unico. E’ quanto si evince dal decreto numero 15 del 22 aprile del sindaco Paola Villa che ha istituito, archiviata la fase più calda dell’emergenza Coronavirus, la commissione chiamata ad esaminare e a valutare le 14 candidature interessate a guidare la Frz e, dunque a succedere alla positiva esperienza economico-imprenditoriale di Raphael Rossi. Vi fanno parte il dirigente dell’area economico-finanziaria del comune Daniele Rossi mentre gli altri quattro componenti sono esterni:si tratta di Demetrio De Stefano, Ilde Gaudiello, Massimo Mastrogiacomo, Antonina Rodà, professionisti “esperti di provata competenza nella materia oggetto della selezione”. La loro nomina da parte del sindaco di Formia rientra nell’ambito dell’avviso pubblico che, pubblicato il 17 dicembre dopo il via libera dei soci della Formia Rifiuti zero del 9 dicembre, era scaduto il 17 gennaio alle ore 12 per l’individuazione, attraverso una selezione pubblica, del successore di Raphael Rossi.
L’articolo 3 del bando prevedeva proprio che nell’istruttoria delle domande di partecipazione si debba procedere alla verifica del possesso di “adeguata professionalità, qualificazione ed esperienza rispetto all’incarico da ricoprire, oltre che dagli elementi desumibili dal curriculum vitae, anche tramite un colloquio individuale a cura di un’apposita commissione nominata dal Sindaco del Comune di Formia”. E così è stato. Questa commissione di valutazione si insedierà nei prossimi giorni per cominciare ad esaminare i curricula delle 14 candidature che,appena protocollati a metà gennaio al comune,sono stati secretati dal dirigente dell’area finanziaria Daniele Rossi. Ma il suo parere non sarà determinante per la scelta del nuovo amministratore unico della Formia Rifiuti zero? Perché lo prevede lo stesso bando,la nomina verrà disposta “insicabilmente dall’assemblea dei soci (i sindaci di Formia e Ventotene, Paola Villa e Gerardo Santomauro) sulla scorta della valutazione effettuata dalla commissione”.
Insomma sarà la politica a decidere la futura guida della Frz” o se sarà lo stesso Raphael Rossi. Ebbene sì, tra le 14 candidature messe in cassaforte da Daniele Rossi c’è anche quella, pesantissima, del manager torinese che, dopo due proroghe beneficiate dal 2017 (il primo incarico triennale gli era stato conferito nel 2014), ha confermato prima di Natale partecipando alla trasmissione di Teleuniveso “Vista sul Golfo”, di essere ancora lui interessato a guidare una società che sei anni ha di fatto contribuito a far nascere. Per molti la decisione di Rossi di rispondere all’avviso pubblico fu inaspettata ma anche molto provocatoria dopo che la maggioranza civica (e il nuovo direttore della stessa Frz Raffaele Rizzo) avevano attivato il controllo analogo sull’attività gestionale della stessa municipalizzata negli ultimi tre anni. Rossi, insomma, aveva mandato un segnale al sindaco (“che stimo”) di Formia: “Io parteciperò al bando e se ci sarà qualche partecipante che potrà vantare un curriculum vitae migliore del sottoscritto gli farà chapeau”.
Nonostante l’emergenza Coronavirus, la scelta del nuovo amministratore unico della Formia Rifiuti zero potrebbe riproporre una guerra di nervi all’interno della maggioranza consiliare del comune di Formia, socio di maggioranza con il 97% delle azioni ma alle prese con una volontà politica, tutt’altro che unanime, di confermare Rossi alla guida della Formia rifiuti zero Il capogruppo del Partito Democratico, Claudio Marciano, assessore alla sostenibilità urbana ai tempi (autunno 2014) della vittoria di Rossi del bando pubblicato dall’allora amministrazione di centro sinistra, aveva insinuato – e conferma questa sua testi – un’ipotetica nuova applicazione del manuale Cencelli per la scelta del nuovo amministratore unico. Insomma non aveva escluso che possa esserci lo zampino della politica (e dunque della stessa maggioranza civica) per formalizzare questa strategica scelta nel momento in cui “non si conosce il peso che avrà il curriculum vitae del candidato partecipante e tanto meno l’esito del colloquio cui parteciperà. La commissione, anch’essa nominata a discrezione della Sindaca Villa, si limiterà a definire un’idoneità, il resto, cioè tutto, lo deciderà la “politica” – rincara la dose Marciano. Tra le incompatibilità sono sparite quelle previste dal nuovo Statuto della società. La più rilevante delle quali è l’incompatibilità tra la figura dell’amministratore e quella di chi ha fatto politica o sia stato dipendente del Comune di Formia negli ultimi anni, con il rischio di ricorsi, e soprattutto, di un ritorno del manuale Cencelli”.
Ad affiancare, sulla sponda opposta all’interno delle minoranze consiliari, il Pd è niente meno che la Lega. E le sue censure sono state affidate ad un comunicato stampa che non ha avuto un carattere festaiolo: “Oramai abbiamo fatto l’abitudine alle ripetute e costanti “anomalie” che riguardano la nostra società dei rifiuti – esordisce il capogruppo consiliare Antonio Di Rocco – Tuttavia, non ci saremo aspettati un avviso pubblico del Sindaco che, nel ricercare i candidati idonei a rivestire il ruolo di Amministratore Unico neanche si degni di indicare la durata dell’incarico rimandandola, in maniera quanto mai dubbia, “all’atto della nomina”. La Lega, come il Pd, aveva avuto da ridire sull’indennità che percepirà il successore di Rossi o lo stesso manager torinese: “Il compenso netto mensile sarà di 1200 euro – aveva dichiarato il capogruppo Antonio Di Rocco – In un primo momento pensavamo fosse un refuso, o peggio un pessimo scherzo. Viceversa abbiamo constatato, con un certo disappunto, che tali circostanze corrispondono al volere dell’amministrazione. Il futuro amministratore unico, con tutte le responsabilità sullo stesso gravanti (anche in ragione della consistenza numerica della società, dei milioni di euro dalla stessa gestiti e, soprattutto, della delicatezza della materia), si troverà in busta paga un riconoscimento addirittura inferiore ad alcuni suoi dipendenti, con tutto il dovuto rispetto per il difficile lavoro dei dipendenti”.
Alla Lega, in pratica, non “scandalizza” la volontà dell’amministrazione di avere “mani libere in ordine alla scelta del vertice(dando per scontate le incompatibilità per chi abbia avuto ruoli di Amministrazione nell’ultimo periodo)” ma lo stesso carroccio formiano è categorico su un punto: “Non ci si può accontentare di competenze mal retribuite e che, pur armate di tutte le migliori volontà nel momento in cui decidano di imbarcarsi in tale benefico onore, neanche siano messe in condizione di conoscere la durata di questa scelta. Poi nessuno si lamenti se, come purtroppo già avvenuto, ci ritroveremo un Amministratore Unico che, anziché presidiare quotidianamente la nostra delicata società, decida (il riferimento va allo stesso Rossi che amministra la municipalizzata di Livorno ed è membro del consiglio di amministrazione di quella di Pavia,ndr) di essere presente in azienda un paio di volte al mese. Anche perché con il minimo riconoscimento previsto nell’avviso, qualora giustamente decidesse di dedicarsi costantemente alla giornaliera verifica dell’andamento societario presso la sede di lavoro, tra spese di benzina ed un minimo per il vitto, rischierebbe di svolgere il proprio mandato in maniera pressoché gratuita”. La Lega aveva auspicato l’avvio di un confronto su queste tematiche da parte dell’amministrazione del sindaco Villa (“l’invito è caduto nel vuoto”) e rispolvera un vecchio invito: “Da quasi un anno siamo ancora in attesa di una risposta dell’amministrazione alle nostre interrogazioni sulla Formia Rifiuti zero contenenti diverse pruriginose domande che, se qualcuno si fosse preso la briga di esaminare nel dettaglio al momento delle interrogazioni, probabilmente avrebbero condotto chi di dovere ad aprire gli occhi senza dover aspettare gli esiti del controllo analogo che, solo in questi giorni, pare stia acquisendo contezza di diverse situazioni bizzarre” – ha concluso ora Antonio Di Rocco.
Per Marciano il bando ora concretizzatosi con la nomina della commissione di valutazione delle 14 candidature al ruolo di amministratore unico della “Frz”, presentando quelli che definisce evidenti “lacune e contraddizioni”, si configura come “una farsa tesa a coprire una scelta puramente discrezionale della sindaca. La selezione, infatti, non ha come esito una graduatoria di merito. Al contrario di quanto fatto nel bando pubblicato nel 2014 la valutazione dei titoli professionali e le capacità espresse nel colloquio dai candidati, non saranno tradotte in punteggio, né in altri elementi di misurazione oggettiva”. E la conclusione del capogruppo Dem appare un anticipo di ricorso alle carte bollate: “Nel testo della procedura, non sono esplicitati i criteri con cui la commissione effettuerà le sue valutazioni, nemmeno il minimo sindacale. Non si conosce il peso che avrà il curriculum vitae del candidato partecipante e tanto meno l’esito del colloquio cui parteciperà. La commissione, anch’essa nominata a discrezione del sindaco Villa, si limiterà a definire un’idoneità, il resto, cioè tutto, lo deciderà la “politica”.