LATINA – Sono 7 i nuovi casi in provincia di Latina registrati oggi, di cui 2 trattati a domicilio. Nello specifico così distribuiti: Latina (1), Aprilia (1). Priverno (2), Sezze (1), Roccagorga (1), Terracina (1). Gli ultimi 5 casi, i due di Priverno e quelli di Sezze, Roccagorga e Terracina, fanno riferimento al link al centro dialisi di Priverno, che rappresenta un nuovo cluster sul quale l’Asl di Latina sta ponendo molta attenzione in quanto tra i casi di oggi e quelli dei giorni scorsi sono già 14 le persone collegate dal medesimo link epidemiologico, ovvero 4 operatori sanitari del centro di Priverno, 6 pazienti dializzati e 4 contatti familiari.
In totale, dall’inizio dell’emergenza sono 543 i casi positivi mentre attualmente sono 32 le persone ricoverate in strutture ospedaliere e 414 i guariti. Nessun paziente Covid è ricoverato presso la Terapia Intensiva dell’Ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. Complessivamente, sono 107 le persone in isolamento domiciliare mentre 10.264 persone hanno terminato il periodo di isolamento.
“Con la positività, notificata sabato scorso, di un paziente dializzato in gestione presso il centro di Priverno – si legge nella nota dell’Asl di Latina – si è aperto, progressivamente, uno specifico cluster immediatamente identificato dall’Azienda ASL anche attraverso l’attivazione dell’USCAR che ha provveduto alla effettuazione dei tamponi e dell’esame sierologico a tutti i pazienti e gli operatori, oltre ai contatti delle persone risultate positive, giungendo, nella giornata di oggi, ad identificare, sullo stesso cluster, tutti i soggetti positivi ponendoli, a seconda delle condizioni cliniche, in regime di ricovero o in isolamento domiciliare. Complessivamente stiamo parlando di 14 persone di cui 4 operatori sanitari del centro di Priverno, 6 pazienti dializzati e 4 contatti familiari.
Nonostante la progressione dei numeri in gioco possa far ritenere che sia in atto un’evoluzione del contagio, è bene chiarire che la tempestività dell’azione di individuazione delle situazioni sospette, così come l’intervento diagnostico a tappeto posto in essere, ha inevitabilmente determinato l’innalzamento improvviso dei soggetti positivi che, tuttavia, dovrebbe sostanzialmente fermarsi nei prossimi giorni. A conferma di quanto affermato, va evidenziato che tutti i soggetti positivi sono stati intercettati nella fase iniziale dell’infezione tant’è che le loro condizioni di salute sono considerate buone e nessuno di loro, allo stato, ha ancora sviluppato gli anticorpi. I pazienti ricoverati sono collocati in area COVID ordinaria ad eccezione del primo paziente che si trova in sub-intensiva.
L’unità dialisi di Priverno, è stata posta in sicurezza, sia mediante l’effettuazione delle necessarie sanificazioni riguardanti i locali e le attrezzature, sia attraverso l’adozione di protocolli in grado di assicurare il distanziamento dei pazienti durante il trattamento, sia mediante l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Allo stato, pertanto, non vi sono elementi che fanno ritenere necessario la sospensione dell’attività per i pazienti dializzati risultati negativi agli accertamenti diagnostici. Sono allo studio ulteriori interventi finalizzati, per un periodo di circa due settimane, ad evitare che, qualora ulteriori pazienti dializzati manifestino positività nei prossimi giorni, il contagio possa essere ulteriormente diffuso. Tutti i pazienti dializzati in carico al centro di Priverno, indipendentemente dalla loro condizione di positività o negatività, saranno posti comunque in telemonitoraggio”.