GAETA – Tra un anno, al massimo, due si potrà andare al mare a Gaeta in treno. E’ il cronoprogramma che si è concesso il Consorzio di sviluppo industriale del sud pontino per concretizzare il completamento della riattivazione dell’ex ferrovia Gaeta-Sparanise, la più conosciuta Littorina, a 39 anni dalla sua definitiva dismissione. “Liberato” dai suoi impegni politico-istituzionali nella lotta al Covid 19, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sarà a Gaeta giovedì 11 giugno per la posa di una prima pietra attesa da quasi quattro decenni: la riattivazione dell’ultimo tratto, tre chilometri circa, della storica ferroviaria che collegherà la zona industriale di Bevano al piazzale dell’ex stazione di Gaeta, insomma a ridosso della spiaggia di Serapo.
Qui si svolgerà la cerimonia che in effetti si sarebbe dovuta tenere all’indomani dell’8 aprile scorso, giorno in cui la commissione tecnica giudicatrice istituita dal Consorzio di sviluppo industriale ha concluso l’iter per la scelta del soggetto imprenditoriale che, grazie ad un finanziamento di dieci milioni di euro stanziato dal Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica, consentirà al treno di arrivare di nuovo nel centro urbano di Gaeta. Si tratta di un’associazione temporanea d’impresa, il “Centro meridionale Costruzioni” che, formata dalle imprese “Simeone & figli srl”, “Zappa Benedetto srl” ed “Eredi Giuseppe Mercuri spa”,ha avuto la meglio, presentando un ribasso d’asta del 19%, su altre due proposte economiche di altrettante At.
La presenza del presidente Zingaretti conferma come la completa riattivazione dell’ex Littorina rappresenti un importante ed innovativo elemento di multimodalità nel sistema della mobilità e dell’accessibilità su scala territoriale ed urbana non solo di Gaeta ma dell’intero Golfo. L’ex ferrovia, in effetti, è stata già ripristinata per quasi il 70% del suo antico e originario tracciato,dalla stazione di Formia alla località Bevano, e l’ultimo tratto che sarà reso operativo permetterà ai due principali centri del Golfo di essere collegati con una sorta di Metropolitana leggera.
Tant’acqua è passata sotto i ponti da quel 30 aprile 2016 giorno in il presidente del Consorzio industriale del sud pontino Salvatore Forte (Forza Italia), insieme all’allora sindaco di Formia del Pd Sandro Bartolomeo, diede appuntamento un po’ a tutti, in primis i cronisti, presso il casello in località San Remigio, dove un locomotore era partito alla volta del centro intermodale di Bevano dove al momento termina l’ex rete ferrata. Era stata anche quella un’inaugurazione simbolica, quasi da pungolo, per sollecitare chi di dovere – Regione Lazio e Ministero delle infrastrutture in primis – ad adoperarsi per finanziare la riattivazione degli ultimi tre chilometri della Littorina, da Bevano sino al capolinea, a ridosso di Serapo. Già quattro anni si stava concretizzando un sogno fortemente coltivato dal presidente del Consind Forte, e da un gruppo di cittadini costituitosi per la nascita di questa innovativa “Metropolitana del Golfo”. C’erano invece le bandiere dei Savoia e tanti cittadini plaudenti alla corsa inaugurale dell’ex allora ferrovia Gaeta-Sparanise: era il 3 maggio 1892. Il treno partì da Sparanise, nell’allora provincia di Terra di Lavoro, ora di Caserta, alle 7 e 10 del mattino per arrivare a Gaeta alle 11 dopo aver percorso esattamente 59 chilometri e 124 metri e aver attraversato le stazioni di Maiorisi, Carinola, Cascano, Sessa Aurunca e Cellole e i territori di Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Minturno, Formia e, infine, Gaeta, per lambire la spiaggia di Serapo. Nel corso del tempo, nel 1932, l’ex Gaeta-Sparanise fu accorciata diventando la Littorina, la ferroviaria Formia-Gaeta privilegiando, dopo l’interruzione dovuta alle bombe alleate, sia il traffico merci che passeggeri. Il primo sopravvisse sino al 1 luglio 1981, il secondo, il 24 settembre 1966, tra accese polemiche e proteste della popolazione, venne soppresso sostituito dal servizio bus delle ferrovie dello Stato.
Un fatto è certo: purtroppo la frettolosa chiusura della Littorina ha contribuito ad accelerare l’impoverimento dell’intero Golfo. La riattivazione della Littorina potrebbe ora concretizzare un altro progetto, approntato dallo stesso Consorzio industriale, di riordino urbanistico della località di Bevano, area a favore della quale il consiglio regionale del Lazio, con il solo voto contrario del Movimento Cinque Stelle, ha approvato una variante generale del Consind. Complessivamente prevede di tre cambi di destinazione d’uso di alcune aree per quasi 205 mila metri quadrati. Una zona dove era previsto verde attrezzato, all’interno dell’ex raffineria Agip, ospiterà ora nuovi insediamenti di attività produttive, una seconda in località Zinnone è destinata a verde attrezzato e parcheggi, la terza, in località Bevano, sarà adibita a centro commerciale. Si tratta di una serie di significativi investimenti per oltre 70 milioni di euro che, garantiti da un fondo privato inglese, assicureranno sbocchi occupazionali per circa trecento persone. La variante approvata dalla Regione Lazio servirà al comune di Gaeta per il rilascio dei permessi a costruire, i tempi previsti per la realizzazione di questi interventi sfiorano i 18 mesi, lo stesso lasso di tempo perché Formia e Gaeta siano collegate da una sorta di Metropolitana leggera.
Il ritorno di Zingaretti nel sud pontino, per la prima volta voluto da un esponente che non sia del Pd, servirà per effettuare altri tagli del nastro:a Gaeta il nuovo ostello per la gioventù nel plesso del comune in via Amalfi e poi (o prima,lo deciderà nelle prossime ore il cerimoniale della Regione) lamberà anche la zona industriale di Penitro a Formia ai confini con quella di Minturno. Saranno inaugurati il nuovo sistema della banda larga e, dopo gli interventi di messa a norma e sicurezza finanziati dall’Astral, la nuova rampa di immissione sulla superstrada Cassino Formia ed il cavalcavia che collega la zona industriale al centro abitato di Penitro.