ECONOMIA – Pagamenti digitali, intrattenimento online e trasmissioni in diretta sulle reti sociali sono solo alcune delle attività che oggi possiamo svolgere grazie al web. Fino a pochi anni fa ignoravamo il significato di parole come “bitcoin” o “criptovaluta” e la pratica sempre più diffusa dello “smart working” ci sembrava quasi fantascienza. Ora, invece, è possibile persino assistere a funzioni religiose attraverso il canale YouTube di alcune parrocchie. La diffusione di Internet ha trasformato completamente le nostre abitudini e la rivoluzione digitale è appena cominciata…
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“Vecchi” e “Nuovi” metodi di pagamento digitale
In un modo caratterizzato da una crescente velocità degli spostamenti e delle transazioni finanziarie, l’uso di denaro contante è sempre più obsoleto. In Italia, istituzioni settoriali come la Banca d’Italia promuovono l’uso dei nuovi metodi digitali, non solo per modernizzare i comportamenti dei cittadini, delle imprese e della Pubblica Amministrazione, ma anche come misura contro l’evasione fiscale. Secondo l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, nel 2018 il 37% dei pagamenti effettuati dalle famiglie italiane è stato realizzato mediante una carta di credito o di debito, per un giro d’affari di 240 miliardi di euro.
L’Osservatorio ha anche classificato i metodi di pagamento digitale in due grandi tipologie: “Old Digital Payment” e “New Digital Payment”. Nella prima categoria rientrano i pagamenti effettuati con carta elettronica presso un POS tradizionale, mentre la seconda riguarda i sistemi più innovativi, che a loro volta possono essere suddivisi in base alla situazione di acquisto (a distanza o in prossimità) o in funzione del dispositivo utilizzato (online via PC, tablet o mobile e mobile o carta su POS fisico). A questa seconda categoria appartiene il cosiddetto Mobile Payment (pagamento tramite telefono cellulare), che, secondo l’istituzione milanese, rappresentava nel 2017 il 14,6% del totale dei “New Digital Payment” (circa 6,7 miliardi di euro).
L’intrattenimento online e il dominio dello streaming
Per gli appassionati di musica, sport o giochi online la parola chiave è oggi “streaming”. In tutti i settori dell’intrattenimento, infatti, grandi operatori nazionali e internazionali offrono piattaforme di servizi e contenuti online accessibili via PC, tablet o smartphone. Quest’ultimo dispositivo, in particolare, è sempre più diffuso in Italia come nel resto del mondo. Secondo i dati del Rapporto Censis del 2019, nel 2018 la percentuale di possessori di smartphone in Italia era pari al 73,8% della popolazione e veniva utilizzato come porta d’accesso abituale alla Rete, soprattutto tra i più giovani.
Da quando l’operatore svedese di streaming on demand Spotify ha iniziato la sua attività, nel 2008, il nostro modo di ascoltare la musica è cambiato per sempre. Grazie al suo enorme repertorio disponibile online, oggi possiamo ascoltare centinaia di brani e di podcast a qualunque ora del giorno e della notte, sia in casa sia in movimento. Lo stesso vale per il gioco online. Sul web, infatti, possiamo accedere a siti che offrono versioni digitalizzate dei tradizionali giochi da casinò e una grande offerta di scommesse sportive online come quelle di Betway. A proposito di sport, non possiamo dimenticare l’altro grande mercato digitale che si è sviluppato negli ultimi anni, quello della streaming tv, in cui operano canali come Sky Sport interamente dedicati alla trasmissione di eventi sportivi.
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Lo “smart working” e i suoi vantaggi
I grandi cambiamenti introdotti dalla rivoluzione digitale non riguardano solo il nostro modo di fare acquisti o impiegare il tempo libero. La penetrazione a livello globale di Internet, infatti, ha trasformato qualunque altro ambito della nostra vita, primo fra tutti quello del lavoro. Quella dello “smart working” è una pratica sempre più diffusa, sia nelle aziende private sia nel pubblico impiego. Come spiega in un’intervista al Corriere della Sera Maurizio Del Conte, docente dell’università Bocconi e presidente dell’Afol (l’agenzia metropolitana del lavoro), si stima che in Italia ci siano attualmente circa 600.000 lavoratori. Secondo il giurista, i benefici del lavoro a distanza sono molteplici, anche a livello economico. Oltre a migliorare in molti casi la qualità della vita dei lavoratori, a ridurre l’impatto ambientale e a rendere più efficienti i processi produttivi, questo metodo di lavoro permette al lavoratore di risparmiare fino a 30 euro al giorno, tenendo conto dei mancati costi di trasferta per raggiungere il luogo di lavoro, l’alimentazione e altri costi connessi.
Gli schermi dei nostri dispositivi digitali sono sempre più presenti nelle nostre vite e le attività a distanza stanno pendendo il sopravvento su quelle presenziali. Le opportunità inedite che ci offre oggi le tecnologia ci aiutano a semplificare le nostre abitudini, ma allo stesso tempo ci obbligano a stare al passo con un mondo che cambia sempre più velocemente.
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