MINTURNO – Il futuro economico e sociale di Minturno è racchiuso in un simbolico triangolo: il Castello Baronale (“un attrattore culturale moderno”), il lungomare di Scauri e il recupero dell’ex fabbrica di laterizi delle Sieci e la valorizzazione della riviera di Levante. E’ stato sin troppo chiaro il sindaco Gerardo Stefanelli presentando, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina presso l’aula consiliare, il contenuto di un concorso internazionale di idee per la riqualificazione ambientale ma anche per la fruizione turistica, nautica e diportistica lungo il tratto terminale e all’altezza della foce del fiume Garigliano.
Stefanelli, affiancato dal suo vice Daniele Sparagna e dall’assessore ai Lavori Pubblici Mino Bembo, ha detto di voler coltivare un sogno: potrebbero contribuire ad alimentarlo ora ingegneri e architetti partecipanti nei prossimi 60 giorni – i primi tre classificati percepiranno un premio di 20mila, 3.000 e 2.000 euro – a questo bando finalizzato a rivalutare la riva destra del Garigliano in una zona di assoluto e rinomato interesse archeologico e naturalistico. Si concretizza un atto della Giunta Municipale che con la delibera numero 151 del 2018 aveva, su proposta del responsabile del Servizio Urbanistica ed Ambiente, manifestato il proprio interesse alla riqualificazione ambientale del basso corso del fiume Garigliano, anche mediante la creazione di strutture per ricettività nautica. L’esecutivo aveva conferito un mandato allo stesso proponente di procedere all’acquisizione di uno studio di fattibilità dell’intervento. Seguirono mirati sopralluoghi, rilievi e venne condotto uno studio preliminare geoarcheologico, “attesa la peculiarità del sito e la vicinanza ad emergenze storico culturali di notevole pregio. Ne emerge che l’area del basso Garigliano, in particolare nel tratto che va dalla statale Appia fino al suo sbocco al mare, pur presentando, una mole notevole di emergenze sia di natura archeologica, storica ed ambientali, e pur essendo soggetta a diversificate forme di tutela, presenta un elevato grado di abbandono e luogo di numerose criticità. È meta – si legge nella relazione che accompagna il bando – di un turismo poco o nulla qualificato che in moti casi è anche causa di abbandono rifiuti e di azioni che ne accrescono il degrado.
“Sulla base di tali premesse la mia amministrazione – ha dichiarato il sindaco Gerardo Stefanelli nell’intervista video allegata – ha sentito forte l’esigenza di promuovere un intervento di riqualificazione dell’area anche finalizzato ad un incremento dei flussi turistici di più elevato target qualitativo”. Quest’ ultimo obiettivo può essere centrato, inserendo nel contesto di questo masterplan, la realizzazione di un approdo turistico. Il settore della nautica da diporto ha manifestato in questi ultimi anni una notevole dinamicità, sia di crescita della domanda, sia di sviluppo dell’offerta in un ambiente competitivo in piena evoluzione. Conseguentemente, nel corso degli ultimi decenni, la domanda di posti barca ad uso diportistico ha subito interessanti incrementi sia a livello regionale, sia sul piano nazionale. Sinora la necessità a rispondere a queste esigenze si è basata “per molto tempo su un quadro infrastrutturale fortemente insufficiente, che ha fatto riferimento prevalentemente all’utilizzo di strutture portuali esistenti e con destinazioni d’uso diverse”.
Il Comune difende questa idea- che deve far fronte ad uno storico tallone d’Achille, il continuo insabbiamento della foce del Garigliano – affermando come “le attese prioritarie del diporto nautico si sono essenzialmente rivolte verso il soddisfacimento di richieste di ormeggi di qualità così da fruire di un sistema integrato “barca – servizi a terra specifici – tessuto urbano retrostante” nell’ottica di una concezione di offerta turistica sempre più completa e diversificata, pur nel completo rispetto delle risorse ambientali, territoriali e dell’ecosistema esistenti. I partecipanti a questo concorso internazionale di idee, il cui bando sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e sui principali quotidiani a tiratura nazionale e locale, devono accarezzare un’idea che apparentemente è inconciliabile ma “di fatto non lo è” – ha aggiunto il sindaco di Minturno: la riqualificazione ed il recupero ambientale ed urbanistico di una zona prevalentemente protetta da vincoli ambientali e territoriali e contenere l’inserimento di un approdo turistico per imbarcazioni di piccola e media stazza, che sia integrato nel contesto storico-culturale ed ambientale presente nell’ area e con il tessuto urbano circostante. Oltre la struttura strettamente connessa agli ormeggi dovranno essere presenti le infrastrutture per un uso in linea con le tendenze evolutive del mercato.
Nello specifico il contenuto del bando è stato illustrato dalla dottoressa Giovanna Rita Bellini, storica direttrice del complesso archeologico di Minturnae e da tempo consulente della Soprintendenza ai beni archeologica del Lazio con la quale “stiamo convivendo un progetto comune di collaborazione”. La Soprintendenza crede, rispetto al passato, in un diverso utilizzo della sponda laziale del Garigliano: non più una baraccapoli abusiva, più volte sequestrata dagli agenti della Guardia di Finanza del gruppo di Formia, ed un ormeggio abusivo di barche ma un motore che produca economia e sviluppo per l’intero comprensorio. “E’ prevista – ha osservato la dottoressa Bellinio – la riqualificazione dell’intero river front, della viabilità di zona con pedonalizzazione del percorso lungo fiume e formazione di percorsi alternativi, il recupero e la valorizzazione dell’area del Santuario della Dea Maricae quale elemento di pregio e delle ulteriori emergenze immediatamente circostanti, da rendere fruibili, compatibilmente con le esigenze di protezione e tutela”.
Altri numeri. Li ha illustrati Pasquale Serao, il dirigente del settore urbanistica, Lavori Pubblici ed ambiente del comune aurunco, considerato il vero registra di questa operazione di riassetto di un tratto di costa sinora ostaggio del disordine e dell’anarchia urbanistica. L’area da riqualificare ha una estensione che varia dai 40 ai 50 ettari, in gran parte costituente la sponda destra del fiume Garigliano a partire dalla zona a ridosso dell0’Appia, in prossimità del ponte sul fiume, fino alla costa. L’area da utilizzare è classificata dal vigente Prg parte agricola con preesistenze archeologiche e parte zona agricola di tutela.
La sponda del fiume è sottoposta a vincolo di tutela diretto. Questo concorso internazionale di idee può centrare altri due obiettivi: il recupero dell’alveo del Garigliano – un vero e proprio museo subacqueo – e tornare a rendere navigabile il corso d’acqua. Il sindaco Stefanelli non ha parlato di costi (“dipenderanno dalle soluzioni che arriveranno”), si è detto solo convinto degli strumenti cui il comune potrebbe ricorrere per concretizzarlo: in proprio “con fondi che dovremmo andare a cercare” o attraverso il ricorso ai privati attraverso il progetto di finanza. Il comune di Minturno, che nominerà una commissione di saggi solo dopo la presentazione delle poposte progettuali in gara, ha un solo timore: la burocrazia: Un numero basta. Saranno chiamati ad esprimersi su questo piano di rilancio i rappresentanti di ben 17 enti. Troppi.
INTERVISTE Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno; Giovanna Rita Bellini, dirigente Soprintendenza archeologica Lazio, Mino Bembo, assessore Lavori Pubblici del Comune di Minturno.