FORMIA – La città continua a morire di traffico e, ad un anno dall’ultimo allarme dal Cisaf, il comitato per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia, quasi nessun sostanziale progresso è stato effettuato. Il traffico caotico di attraversamento della prima fase della stagione turistica non ha fatto passare in secondo piano, tutt’altro, i continui incidenti provocati dalle strade dissestate – definite veri e propri crateri nell’asfalto – ed insicure per la scarsa illuminazione, per la deficitaria segnaletica e per l’insufficiente cura arborea dell’intero comprensorio del sud pontino. Questo grido d’allarme è contenuto in una petizione di cui sono i primi firmatari i coordinatori di questo comitato, Gaetano Quercia e Gaetano Merenna. I destinatari sono, tra gli altri, il neo Prefetto di Latina, l’Anas, l’Astral, il presidente della Regione Zingaretti, i parlamenti eletti in provincia e il sindaco di Formia Paola Villa.
Sollecitato di nuovo il finanziamento da parte del governo della strada Pedemontana – magari inserendola nell’elenco delle grandi opere pubbliche prioritarie per lo sviluppo e considerandola come cerniera tra il centro ed il mezzogiorno – il Cisef arriva a sostenere come la caotica mobilità stia peggiorando la qualità della vita dei cittadini, soprattutto nel periodo estivo a causa del traffico extraurbano e pesante che preferisce Formia come escamotage per non pagare il pedaggio autostradale. Il comitato chiama in causa l’Anas quando le sollecita i dovuti rimedi a causa dell’elevato rischio d’incidenti per la disastrosa condizione in cui si trova il manto stradale della Variante Formia Garigliano sino in località Santa Croce. Le rotonde esistenti sono materia di analisi nei tg satirici di importanti network nazionali mentre quella finalemente programmata in località Acqualonga, nel tratto iniziale della Variante, desta qualche riflessione sia per gli esorbitanti costi (oltre un milione e mezzo di euro) che per i lunghi tempi che si prospettano per la realizzazione dell’opera.
“Sulla pericolosità, poi, degli incroci di via Spaventola, Pietra Erta, Vendicio, Canzatora, via Cassio o della stessa viabilità, in via Unità d’Italia o in via Fosso degli ulivi, “non occorre sprecare tempo – osservano Quercia e Merenna, che sono stati in passato rispettivamente asessore al bilancio e alla viabilità in una Giunta di centro sinistra e consigliere comunale di maggioranza di centro destra quand’era sindaco il compianto Senatore Michele Forte – è più che sufficiente rileggere i fiumi di verbali redatti delle varie forze dell’ordine, qualche volta anche con constatazione di decessi. Può svolgere un ruolo importante la stessa amministrazione comunale, magari licenziando il piano urbano del traffico. Da anni è colpevolmente tenuto nei cassetti in naftalina ma il Cisef lo considera necessario e vitale “perché gravi continuano ad essere sia i riverberi sulla nostra salute e sia i danni provocati alle attività economiche e turistiche”.
Non è un caso che il Cisef si sia rivolto, oltre al mondo politico ed istituzionale locale, al neo Prefetto di Latina Maurizio Falco con una sorta di monito ‘minaccioso’: “Vogliamo garantire la massima disponibilità nei confronti di tutti gli enti preposti – concludono Quercia e Merenna – ma in mancanza di confortanti e sollecite risposte, questo comitato andrà a perseguire diverse strade di civile mobilitazione e conflittuali azioni legali a tutela dell’incolumità degli abitanti dell’intero comprensorio sud-pontino.”