FORMIA – Non finisce più stupire Nicolò Cannavale, il quindicenne atleta di Formia che sabato ha conquistato uno storico secondo posto nella gara di triplo nel corso della prima giornata dei Campionati italiani individuali e per regioni della categoria “cadetti”in programma allo stadio “Carlo Gotti” di Forlì. Lo specialista dell’associazione “Formia Atletica Poligolfo”, allenato dagli ottimi Dimitri Chinappi e Vincenzo Scipione, ha centrato l’argento con la misura di 13 metri e 74 centimetri confermando il suo indiscutibile valore nazionale e la sua apprezzata crescita tecnica.
Figlio d’arte – papà Cristian è stato un buon specialista sugli ostacoli alti – Nicolò, studente presso l’istituto per geometri “Tallini” di Penitro a Formia, è stato protagonista di una gara che di sicuro finirà negli archivi della storia dell’atletica giovanile italiana. Ad aggiudicarsi il titolo tricolore è stato il 14enne Aldo Rocchi con la strabiliante misura di 14,92 (+1.4) che non aveva mai raggiunto nessuno al debutto nella categoria. Meglio del triplista dell’Atletica Tiburtina, a livello nazionale tra gli under 16, soltanto un atleta: Andrew Howe, recordman italiano in questa fascia di età con 7,52 e 15,10 nel 2000. Costante il rendimento in gara di Cannavale che centrava la sua migliore prestazione al primo salto seguita da altri interessanti riscontri tecnici: 12.98, 13.39, 13.08, 13.26 e da un nullo finale. Nicolò è stato capace di distanziare il terzo classificato Leandro D’Amore (Fiamme Gialle Simoni) che si è fermato soltanto a 13.06 e soprattutto di essere stato il principale outsider del vincitore. Aldo Rocchi, ragazzo di Tivoli classe 2006, in Italia, al primo anno di categoria, nessuno si era mai spinto così lontano come lui: nemmeno Andrew Howe, detentore della migliore prestazione cadetti (15,10). Di grande sostanza la gara per il 14enne dell’Atletica Tiburtina che aveva aperto a 14,74 in una serie proseguita anche con 14,46 e 14,63. Tutti salti con vento nella norma, al contrario del “Trofeo Bravin” di due settimane fa a Roma dove era balzato a 14,83 con troppa brezza alle spalle.
È stato il tecnico Alighieri Tarquini a portarlo sui campi di atletica, dopo aver praticato nuoto, mentre in Italia è arrivato a tre anni e mezzo di età: nato in Madagascar, adottato da una coppia di architetti, ha scelto il triplo “perché mi piace saltare sempre, anche i muretti”. Il grande risultato di Nicolò Cannavale conferma l’indiscutibile crescita tecnica del vivaio della “Formia Atletica Leggera Poligolfo”. A Grosseto, sede dei campionati Italiani Juniores (under 20), a rappresentare l’atletica giovanile formiana c’era Alberto Di Fazio, un “ragazzone” lanciatore di disco. Alberto è al suo primo anno di appartenenza alla categoria. Il suo si preannunciava un compito arduo, che prevedeva le qualificazioni per definire la griglia dei 12 partecipanti alla finale del giorno dopo. Alberto allenato dal professor Renato Lombardi ( il tecnico che guida anche la Pro Loco cittadina), non si è lasciato intimorire dall’impegno e sin dal primo lancio, 43metri e 92 centimetri, si era assicurato l’accesso alla finalissima che lo ha proiettato tra i primi in Italia.
In finale la voglia di far bene ed un senso di appagamento portavano Di Fazio a doversi “accontentare” di un solo lancio valido a 35 metri e di due nulli che – secondo il professor Lombardi – erano abbondantemente oltre i 45metri. A Roma, invece, si erano svolti contemporaneamente i Campionati Regionali Cadetti (under 16).E il grande stato di forma Nicolò Cannavale lo evidenziava aggiudicandosi il titolo regionale nel Salto in Lungo con lala misura di 6.14 metri. Il bis era arrivato anche dalla prova del triplo e Cannavale era stato capace di saltare 13.69 centimetri, misura che prima degli “tricolori” di Forlì, lo ha posto al secondo posto in Italia. A Roma avevano gareggiato anche Luca Capotosto e Gabriele Treglia nel salto in lungo e Francesco Macari che sui 300 metri piani realizzando un buon 41”19 che migliorato il suo record personale.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.