FORMIA – “Tutti zitti e ascoltiamo i nostri diritti”. In occasione della “Giornata mondiale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, a Formia, in piazza della Vittoria, l’associazione “ Un mondo di piccole cose – Spirnguacchio” ha dato vita ad una lettura ad alta voce non-stop della “Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, approvata dall’Assemblea generale della Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991.
Nonostante l’attuale emergenza sanitaria mondiale imponga dei limiti nello svolgimento delle iniziative, la presidente dell’associazione promotrice, Gabriella Catania, da sempre impegnata nel mondo dell’infanzia, ha inteso dar vita comunque ad un momento collettivo di condivisione per tenere alta l’attenzione. Così è nata la lettura ad alta voce in piazza degli articoli di cui consta la Convenzione. Una lettura svolta da lei e da altre persone che, nel rispetto delle norme anti Covid-19, si sono alternate per prestare la loro voce all’intenzione divulgativa dell’iniziativa.
“Ho pensato di fare questa lettura della ‘Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza’ – ha spiegato Gabriella Catania – perchè ho pensato che in questo momento particolare si stia assistendo ad un momento di crisi per l’infanzia e ripetere un po’ i diritti e comunque diffondere la conoscenza che il bambino da un po’ di anni è un individuo depositario di interesse giuridico, mi è parso importante. Ribadirlo, senza dare per scontato che si sappia, mi è sembrato fondamentale”.
E’ così che diverse persone – tra cui Maria Rita Manzo, Franca Masiello e Patrizia Menanno – hanno dedicato ai passanti di via Vitruvio, a Formia, una lettura intensa, rivolgendo cuore e pensiero non solo ai bambini della città, che sono tanti, ma ai bambini di tutto il mondo. “Da giurista – ha commentato a margine dell’iniziative una dei partecipanti, l’avvocato Patrizia Menanno – non potevo non apprezzarla. I diritti dei fanciulli sono scritti chiaramente e bisogna lavorare per la loro piena attuazione. Ognuno deve fare la sua parte: dalle famiglie, agli/alle insegnanti, alle Istituzioni e poi anche noi che siamo operatori del diritto. Una bella e semplice iniziativa, coerente con quella che è l’emergenza sanitaria. Di più non si poteva fare, di meno non si doveva”.